🏛Le Gole di Fara San Martino, la porta d'ingresso del canyon più lungo degli Appennini
La leggenda narra che le Gole furono create da un prodigio di San Martino, che con la forza dei gomiti aprì un varco per accedere al cuore della montagna e costruirvi il Monastero di San Martino in Valle. Nel punto più stretto, solo due metri separano le pareti rocciose.
Il Vallone di Santo Spirito, che ci condurrà sin sulla vetta del Monte Amaro, ci disegna uno scenario naturale che si fonde con la storia; la Chiesa e il Monastero benedettino, risalenti al IX secolo, ci riportano indietro nel tempo ed alla vita operosa dei monaci medievali.
La leggenda narra che le Gole furono create da un prodigio di San Martino, che con la forza dei gomiti aprì un varco per accedere al cuore della montagna e costruirvi il Monastero di San Martino in Valle. Nel punto più stretto, solo due metri separano le pareti rocciose.
Il Vallone di Santo Spirito, che ci condurrà sin sulla vetta del Monte Amaro, ci disegna uno scenario naturale che si fonde con la storia; la Chiesa e il Monastero benedettino, risalenti al IX secolo, ci riportano indietro nel tempo ed alla vita operosa dei monaci medievali.
🏛La Galleria Vittorio Emanuele nasce nel 1800 prendendo l’idea dai passages parigini, dei passaggi coperti utilizzati a carattere commerciale.
Si narra che il primo ad avere l’idea di questo “passaggio coperto” fu Carlo Cattaneo nel 1839, ma solo nel 1860 vennero firmati i tre decreti per dare inizio ai lavori e nel 1863 vinse l’idea e il progetto dell’architetto Giuseppe Mengoni. La Galleria prende il nome del Re Vittorio Emanuele e fu proprio lui, che il 7 marzo del 1865, pose la prima pietra.
Si narra che il primo ad avere l’idea di questo “passaggio coperto” fu Carlo Cattaneo nel 1839, ma solo nel 1860 vennero firmati i tre decreti per dare inizio ai lavori e nel 1863 vinse l’idea e il progetto dell’architetto Giuseppe Mengoni. La Galleria prende il nome del Re Vittorio Emanuele e fu proprio lui, che il 7 marzo del 1865, pose la prima pietra.
Il 2 maggio 1519, esattamente 504 anni fa, moriva Leonardo da Vinci, riconosciuto ancora oggi come uno dei più grandi geni della storia dell'umanità.
La Gioconda di Leonardo da Vinci è il dipinto più famoso e conosciuto al mondo. Conservata al Louvre, fu dipinto fra il 1503 e il 1504 a Firenze. Non tutti sanno però che, nella stessa bottega e negli stessi anni, fu dipinta una seconda Gioconda, conservata oggi al Museo del Prado di Madrid.
Il secondo quadro venne dipinto, con grandi probabilità, da uno degli allievi di Leonardo, forse dagli italiani Francesco Melzi o Gian Giacomo Caprotti.
La Gioconda di Leonardo da Vinci è il dipinto più famoso e conosciuto al mondo. Conservata al Louvre, fu dipinto fra il 1503 e il 1504 a Firenze. Non tutti sanno però che, nella stessa bottega e negli stessi anni, fu dipinta una seconda Gioconda, conservata oggi al Museo del Prado di Madrid.
Il secondo quadro venne dipinto, con grandi probabilità, da uno degli allievi di Leonardo, forse dagli italiani Francesco Melzi o Gian Giacomo Caprotti.
⛪️Monastero di Santa Chiara della Croce, Maestro di Cesi, Cappella della Croce, 1333
La splendida 𝗰𝗮𝗽𝗽𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗿𝗼𝗰𝗲, un gioiello all'interno del complesso monastico di 𝗦𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗖𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮. Il ciclo pittorico della Cappella presenta un doppio programma iconografico: l’esaltazione della figura del committente in relazione ai due santi Biagio e Caterina, cui era dedicata in origine la chiesa, e l’altro voluto per rappresentare alcuni episodi della vita di Chiara che qui fu sepolta e della quale si esaltano i valori spirituali.
La splendida 𝗰𝗮𝗽𝗽𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗿𝗼𝗰𝗲, un gioiello all'interno del complesso monastico di 𝗦𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗖𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮. Il ciclo pittorico della Cappella presenta un doppio programma iconografico: l’esaltazione della figura del committente in relazione ai due santi Biagio e Caterina, cui era dedicata in origine la chiesa, e l’altro voluto per rappresentare alcuni episodi della vita di Chiara che qui fu sepolta e della quale si esaltano i valori spirituali.
Berenice, figlia del re di Cirene, era una regina di straordinaria bellezza dai lunghissimi capelli. Sposò suo fratello, Tolomeo III Re d'Egitto; quando egli si recò in guerra in Siria fece un voto solenne ad Afrodite Zefirite. Promise che se avesse fatto tornare il marito, le avrebbe offerto i suoi bellissimi capelli. E così fu. Ma la treccia scomparve.
Tolomeo, adirato, fece setacciare la città , ma, l' astronomo di corte, Conone di Sarno , alzando le dita verso il cielo, indicò tre stelle e fece notare che gli dei avevano tanto gradito l’offerta da innalzare la treccia fino al cielo e fissarla nel firmamento. Sono le tre stelle che formano una piccola V , nei pressi della coda del carro dell’Orsa Maggiore, che chiamiamo "Chioma di Berenice".
Essa fu realizzata nel 1878 dallo scultore lombardo Ambrogio Borghi. Oggi, l'opera fa parte della collezione privata di un ricco signore belga.
Tolomeo, adirato, fece setacciare la città , ma, l' astronomo di corte, Conone di Sarno , alzando le dita verso il cielo, indicò tre stelle e fece notare che gli dei avevano tanto gradito l’offerta da innalzare la treccia fino al cielo e fissarla nel firmamento. Sono le tre stelle che formano una piccola V , nei pressi della coda del carro dell’Orsa Maggiore, che chiamiamo "Chioma di Berenice".
Essa fu realizzata nel 1878 dallo scultore lombardo Ambrogio Borghi. Oggi, l'opera fa parte della collezione privata di un ricco signore belga.
📜 Palazzo Ducale di Sassuolo
La residenza estiva di Sassuolo della famiglia Estense è uno dei Palazzi Ducali più belli d’Italia. Il Palazzo, costruito nel 1634 da Francesco I d’Este viene anche chiamato “Delizia” a causa delle sue architetture e delle sue decorazioni tipiche della cultura barocca italiana.
📸Foto di www.instagram.com/ciavela74
La residenza estiva di Sassuolo della famiglia Estense è uno dei Palazzi Ducali più belli d’Italia. Il Palazzo, costruito nel 1634 da Francesco I d’Este viene anche chiamato “Delizia” a causa delle sue architetture e delle sue decorazioni tipiche della cultura barocca italiana.
📸Foto di www.instagram.com/ciavela74
🏛Il Bestiario Medievale dell'Abbazia di Pomposa
L'Abbazia di Pomposa fu fondata nel VII secolo da monaci benedettini che si stabilirono su quella che era anticamente un’isola compresa tra due rami del Po.
Nel Medioevo Pomposa diventò una delle più prospere e potenti abbazie dell’Italia settentrionale, frequentata da nobili, pellegrini e personaggi illustri come il monaco Guido d’Arezzo, l’inventore del pentagramma musicale.
Lo splendido pavimento ad intarsi marmorei della chiesa e gli affreschi trecenteschi di ispirazione giottesca, ci lasciano sorpresi ed emozionati.
Nei mosaici pavimentali e nell’atrio di facciata: uccelli, fiere, animali selvatici, grifi alati e persino un elefante. Il bestiario nella cultura alto medievale è un’encicopedia di simboli e di significati allegorici che testimoniano della dimensione educativa e formativa della chiesa nell’XI secolo.
L'Abbazia di Pomposa fu fondata nel VII secolo da monaci benedettini che si stabilirono su quella che era anticamente un’isola compresa tra due rami del Po.
Nel Medioevo Pomposa diventò una delle più prospere e potenti abbazie dell’Italia settentrionale, frequentata da nobili, pellegrini e personaggi illustri come il monaco Guido d’Arezzo, l’inventore del pentagramma musicale.
Lo splendido pavimento ad intarsi marmorei della chiesa e gli affreschi trecenteschi di ispirazione giottesca, ci lasciano sorpresi ed emozionati.
Nei mosaici pavimentali e nell’atrio di facciata: uccelli, fiere, animali selvatici, grifi alati e persino un elefante. Il bestiario nella cultura alto medievale è un’encicopedia di simboli e di significati allegorici che testimoniano della dimensione educativa e formativa della chiesa nell’XI secolo.
Antonio Canova, la Venere Italica, marmo
1804-1812, Galleria Palatina di palazzo Pitti Firenze.
Quando Napoleone conquistò l'Italia, si prese anche la Venere de Medici, una bellissima statua di epoca ellenista conservata agli Uffizi.
Così viene incaricato Canova di fare una Venere per rimpiazzare quella persa.
Canova si mise al lavoro, facendone due copie, una uguale alla Venere sottratta, la seconda di sua invenzione, e venne così bella che volle darle il nome di Venere Italica.
Venne collocata agli Uffizi, ma quando, alla fine del potere di Napoleone la prima Venere fu restituita venne trasferita a Palazzo Pitti, con grave disappunto di Canova.
Fu però talmente ammirata che portò comunque all'artista molte commesse e un grande successo.
📸Bartolomeo de Filippis
1804-1812, Galleria Palatina di palazzo Pitti Firenze.
Quando Napoleone conquistò l'Italia, si prese anche la Venere de Medici, una bellissima statua di epoca ellenista conservata agli Uffizi.
Così viene incaricato Canova di fare una Venere per rimpiazzare quella persa.
Canova si mise al lavoro, facendone due copie, una uguale alla Venere sottratta, la seconda di sua invenzione, e venne così bella che volle darle il nome di Venere Italica.
Venne collocata agli Uffizi, ma quando, alla fine del potere di Napoleone la prima Venere fu restituita venne trasferita a Palazzo Pitti, con grave disappunto di Canova.
Fu però talmente ammirata che portò comunque all'artista molte commesse e un grande successo.
📸Bartolomeo de Filippis
Cappella Palatina del complesso monumentale di San Pietro a Corte, edificata per volontà del principe Arechi II tra il 758 e il 787, successivamente dedicata ai Santi Pietro e Paolo, raffigurati nel bellissimo dipinto su tavola. Magnificente è la tela del soffitto, opera di Filippo Pennino a rappresentare la "Gloria della Vergine"
🖼 A Milano Centrale la mostra con i capolavori del Museo Poldi Pezzoli
Fino al 20 giugno i maxischermi della stazione di Milano offriranno la possibilità di ammirare una mostra digitale d'eccezione: "Sguardi dal Poldi" propone 18 ritratti che sembrano guardare gli spettatori, custoditi nella celebre casa museo di Via Manzoni. Parliamo del Ritratto di giovane dama di Piero Pollaiolo, opera simbolo del Museo; l’Orologio da tasca, concepito come pegno d’amore tra due amanti clandestini; la Cista di Gio Ponti; il Cavaliere in nero, uno dei più belli esempi della ritrattistica a figura intera e della moda maschile del Cinquecento; la Madonna del Libro di Sandro Botticelli, dove lo sguardo tra la madre e il bambino si fa carico di significati.
⚠️“Sguardi dal Poldi” sarà visibile fino al 20 giugno, e sarà trasmessa nei giorni feriali all’inizio di ogni ora (dalle 9 alle 18) per tre minuti. Nel week end, invece, la mostra sarà visibile nei maxischermi per 30 minuti alle ore 11:00.
Fino al 20 giugno i maxischermi della stazione di Milano offriranno la possibilità di ammirare una mostra digitale d'eccezione: "Sguardi dal Poldi" propone 18 ritratti che sembrano guardare gli spettatori, custoditi nella celebre casa museo di Via Manzoni. Parliamo del Ritratto di giovane dama di Piero Pollaiolo, opera simbolo del Museo; l’Orologio da tasca, concepito come pegno d’amore tra due amanti clandestini; la Cista di Gio Ponti; il Cavaliere in nero, uno dei più belli esempi della ritrattistica a figura intera e della moda maschile del Cinquecento; la Madonna del Libro di Sandro Botticelli, dove lo sguardo tra la madre e il bambino si fa carico di significati.
⚠️“Sguardi dal Poldi” sarà visibile fino al 20 giugno, e sarà trasmessa nei giorni feriali all’inizio di ogni ora (dalle 9 alle 18) per tre minuti. Nel week end, invece, la mostra sarà visibile nei maxischermi per 30 minuti alle ore 11:00.
🕰L'orologio astronomico di Praga"
fu installato nel 1410
ed è considerato il più antico orologio astronomico funzionante al mondo. Fu costruito dal maestro orologiaio Hanus
e perfezionato da Jan Taborsky nel XVI secolo.
La leggenda narra che, affinché Hanus non potesse ripetere la sua opera, fu reso cieco
dai consiglieri.
L'Orologio astronomico di Praga, è un monumento scientifico del periodo medioevale, situato nella capitale della Repubblica Ceca. L'orologio è montato sul lato sud del municipio della Città Vecchia, nella Piazza della Città Vecchia ed è una delle più importanti attrazioni turistiche della città.
fu installato nel 1410
ed è considerato il più antico orologio astronomico funzionante al mondo. Fu costruito dal maestro orologiaio Hanus
e perfezionato da Jan Taborsky nel XVI secolo.
La leggenda narra che, affinché Hanus non potesse ripetere la sua opera, fu reso cieco
dai consiglieri.
L'Orologio astronomico di Praga, è un monumento scientifico del periodo medioevale, situato nella capitale della Repubblica Ceca. L'orologio è montato sul lato sud del municipio della Città Vecchia, nella Piazza della Città Vecchia ed è una delle più importanti attrazioni turistiche della città.