Rutilio Manetti, il pittore senese di cui si parla tanto in questo inizio d'anno per un fatto di cronaca
Non entrerò ovviamente nel merito della questione di attualità , ma siccome Rutilio Manetti è stato un insigne pittore senese, ecco qualche appunto sparso su di lui.
Tra i più notevoli pittori del Seicento senese, Rutilio Manetti nacque a Siena nel 1571. Di origini modeste (il padre svolgeva il mestiere di sarto), i primi anni di vita sono privi di qualsiasi documentazione. Tuttavia i suoi esordi come artista si legano al cosiddetto “barocco senese”, anche se tale definizione non è da tutti accettata.
Le sue primissime opere sono da identificarsi, intorno al 1597, presso la Sala del Concistoro in Palazzo Pubblico: qui, all’ombra dei suoi due verosimili maestri, i noti pittori Francesco Vanni e Ventura Salimbeni, il ventiseienne Manetti realizzò alcune lunette. Un’opera, tra le tante, che testimonia la sua prima adesione al “baroccismo” è la giovanile tela raffigurante la Madonna col Bambino, San Giovannino e Santa Caterina da Siena (1610).
Manetti si distinse fin da subito per le sue qualità artistiche come testimonia l’impegnativo ciclo di affreschi dell’Oratorio di San Rocco, nella Contrada della Lupa a Siena, con cui Rutilio acquistò una posizione di primissimo livello nel contesto senese. Suggerisco a tutti di andare a visitare questo ciclo, perché è fantastico, anche per coloro che non sono avvezzi all'arte.
Intorno al 1615 lo stile del Manetti cominciò a mutare in senso “caravaggesco” e lo confermano opere come l’Estasi della Maddalena della Galleria Palatina di Firenze (1618 circa) o la più tarda Estasi di San Gerolamo delle Collezione Monte dei Paschi, tra i capolavori dell’artista (1628). Fu questo il momento di grazia per il celebre artista senese che realizzò durante il terzo decennio del XVII secolo, il Riposo durante la fuga in Egitto, conservato presso la chiesa di San Pietro alle Scale a Siena, il dipinto forse più noto del Manetti.
Durante gli anni della maturità egli guardò con attenzione più che le opere del Caravaggio, quelle dei suoi seguaci a Roma: Gerrit Van Hontorst, Valentin de Boulogne e Nicolas Tournier tra gli stranieri, Bartolomeo Cavarozzi, Orazio Borgianni e Antiveduto Grammatica tra gli italiani.
Rutilio Manetti morì a Siena il 22 luglio del 1639 e fu sepolto nel Duomo. Suo allievo fu il figlio Domenico, che proseguì sulla scia del padre.
Insieme a Francesco Rustici, il Manetti può essere considerato il più importante pittore caravaggesco nella Siena del suo tempo. La sua influenza artistica si estese non solo nella sua città natale, ma anche oltre i confini regionali. La sua abilità nel creare opere che univano la tecnica e l'emozione colpì gli spettatori di allora e continua a ispirare gli amanti dell'arte ancora oggi.
Manetti ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico del Seicento senese. Le sue opere sono ancora ammirate per la loro bellezza e profonditĂ emotiva. Ogni pennellata racconta una storia e cattura l'attenzione dello spettatore. La sua capacitĂ di rappresentare la luce e l'ombra in modo realistico ha influenzato molti artisti successivi.
La sua ricerca costante della perfezione lo ha portato a studiare attentamente le opere dei grandi maestri del suo tempo. Ha imparato da loro e ha sviluppato uno stile unico che lo ha reso uno dei pittori piĂą riconosciuti del suo tempo.
La morte prematura di Manetti ha privato il mondo dell'arte di un talento straordinario. Tuttavia, la sua eredità vive attraverso le sue opere che continuano a ispirare e affascinare le generazioni future. La sua influenza nell'arte senese è stata così significativa che è ancora considerato uno dei pittori più importanti della città .
La vita e l'opera di Rutilio Manetti sono un esempio straordinario di come l'arte possa trasformare le vite delle persone e lasciare un'impronta duratura sulla societĂ . Il suo talento straordinario e la sua passione per l'arte hanno reso il mondo un posto piĂą bello e ricco di significato.
Non entrerò ovviamente nel merito della questione di attualità , ma siccome Rutilio Manetti è stato un insigne pittore senese, ecco qualche appunto sparso su di lui.
Tra i più notevoli pittori del Seicento senese, Rutilio Manetti nacque a Siena nel 1571. Di origini modeste (il padre svolgeva il mestiere di sarto), i primi anni di vita sono privi di qualsiasi documentazione. Tuttavia i suoi esordi come artista si legano al cosiddetto “barocco senese”, anche se tale definizione non è da tutti accettata.
Le sue primissime opere sono da identificarsi, intorno al 1597, presso la Sala del Concistoro in Palazzo Pubblico: qui, all’ombra dei suoi due verosimili maestri, i noti pittori Francesco Vanni e Ventura Salimbeni, il ventiseienne Manetti realizzò alcune lunette. Un’opera, tra le tante, che testimonia la sua prima adesione al “baroccismo” è la giovanile tela raffigurante la Madonna col Bambino, San Giovannino e Santa Caterina da Siena (1610).
Manetti si distinse fin da subito per le sue qualità artistiche come testimonia l’impegnativo ciclo di affreschi dell’Oratorio di San Rocco, nella Contrada della Lupa a Siena, con cui Rutilio acquistò una posizione di primissimo livello nel contesto senese. Suggerisco a tutti di andare a visitare questo ciclo, perché è fantastico, anche per coloro che non sono avvezzi all'arte.
Intorno al 1615 lo stile del Manetti cominciò a mutare in senso “caravaggesco” e lo confermano opere come l’Estasi della Maddalena della Galleria Palatina di Firenze (1618 circa) o la più tarda Estasi di San Gerolamo delle Collezione Monte dei Paschi, tra i capolavori dell’artista (1628). Fu questo il momento di grazia per il celebre artista senese che realizzò durante il terzo decennio del XVII secolo, il Riposo durante la fuga in Egitto, conservato presso la chiesa di San Pietro alle Scale a Siena, il dipinto forse più noto del Manetti.
Durante gli anni della maturità egli guardò con attenzione più che le opere del Caravaggio, quelle dei suoi seguaci a Roma: Gerrit Van Hontorst, Valentin de Boulogne e Nicolas Tournier tra gli stranieri, Bartolomeo Cavarozzi, Orazio Borgianni e Antiveduto Grammatica tra gli italiani.
Rutilio Manetti morì a Siena il 22 luglio del 1639 e fu sepolto nel Duomo. Suo allievo fu il figlio Domenico, che proseguì sulla scia del padre.
Insieme a Francesco Rustici, il Manetti può essere considerato il più importante pittore caravaggesco nella Siena del suo tempo. La sua influenza artistica si estese non solo nella sua città natale, ma anche oltre i confini regionali. La sua abilità nel creare opere che univano la tecnica e l'emozione colpì gli spettatori di allora e continua a ispirare gli amanti dell'arte ancora oggi.
Manetti ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico del Seicento senese. Le sue opere sono ancora ammirate per la loro bellezza e profonditĂ emotiva. Ogni pennellata racconta una storia e cattura l'attenzione dello spettatore. La sua capacitĂ di rappresentare la luce e l'ombra in modo realistico ha influenzato molti artisti successivi.
La sua ricerca costante della perfezione lo ha portato a studiare attentamente le opere dei grandi maestri del suo tempo. Ha imparato da loro e ha sviluppato uno stile unico che lo ha reso uno dei pittori piĂą riconosciuti del suo tempo.
La morte prematura di Manetti ha privato il mondo dell'arte di un talento straordinario. Tuttavia, la sua eredità vive attraverso le sue opere che continuano a ispirare e affascinare le generazioni future. La sua influenza nell'arte senese è stata così significativa che è ancora considerato uno dei pittori più importanti della città .
La vita e l'opera di Rutilio Manetti sono un esempio straordinario di come l'arte possa trasformare le vite delle persone e lasciare un'impronta duratura sulla societĂ . Il suo talento straordinario e la sua passione per l'arte hanno reso il mondo un posto piĂą bello e ricco di significato.
Ecco un elenco non esaustivo delle opere di Manetti che si possono visitare a Siena e dintorni
Opere
• Battesimo di Gesù, 1600, Chiesa di San Giovannino della Staffa, Siena
• Martirio di San Giacomo, 1605, Chiesa di san Giacomo, Siena
• Storie di San Rocco (insieme a Crescenzio Gambarelli), Oratorio di San Rocco, Siena.
• Assunzione della Vergine con i santi Albano e Pietro , 1608, Museo di arte sacra della Val d'Arbia, Buonconvento
• Sposalizio della Madonna 1612, Collegiata di San Martino, Sinalunga, Siena.
• Storie di Sant'Antonio Abate (insieme ad altri artisti coevi), Oratorio dell'Arciconfraternita della Misericordia, Siena.
• Dio Padre, 1620 circa, Oratorio di san Bernardino, Siena
• San Giovanni Battista, 1620-1630, Oratorio di San Bernardino (Siena), Siena
• Ecce Homo, 1620-1630, Museo di arte sacra della Val d'Arbia, Buonconvento
• Massinissa e Sofonisba, 1624-1625 Gallerie degli Uffizi, Firenze
• Natività di Maria, 1625, Basilica di San Clemente in Santa Maria dei Servi, Siena
• Crocifissione, 1625, Chiesa di san Giacomo, Siena
• Sant'Antonio Abate che libera un'indemoniata, 1628, Basilica di san Domenico, Siena
• Crocifissione, 1630, Chiesa di San Sebastiano in Vallepiatta, Siena
• Sant'Antonio Abate tentato dal demonio, 1630 circa, Chiesa di Sant'Agostino, Siena
• Visitazione, 1635, Palazzo Arcivescovile di Siena
• San Girolamo nel suo studio, 1637-1639, Museo archeologico e della Collegiata, Casole d'Elsa
• San Giovanni Battista addita il Redentore ai Farisei, 1639, Chiesa di San Giovannino della Staffa, Siena
• Visione di San Felice da Cantalice, 1630-1640, museo di palazzo Corboli, Asciano
• Messa di San Cerbone, Insigne Collegiata di Santa Maria in Provenzano, Siena
• Riposo durante la fuga in Egitto, Chiesa di San Pietro alle Scale, Siena
• Tre Marie e San Giovanni Evangelista sotto la Croce, Chiesa e convento di San Niccolò del Carmine, Siena
• Dante e Virgilio, Pinacoteca Nazionale di Siena
• Martirio di Sant'Ansano, Pinacoteca Nazionale di Siena
• Incoronazione della Vergine e Santi, Pinacoteca Nazionale di Siena
• Susanna e i vecchioni, Pinacoteca Nazionale di Siena
• Sacra famiglia, Pinacoteca Nazionale di Siena
• Cinque piccoli quadretti con Santa Caterina che scrive, San Giovannino nel deserto, San Bernardino che scrive, san Matteo e San Bernardino che predica, Pinacoteca Nazionale di Siena
• Gioacchino ed Anna insegnano la lettura a Maria, Pinacoteca Nazionale di Siena
• San Giovannino e Gesù Bambino, Chiesa di San Giovannino della Staffa, Siena
• Predica del Battista, Chiesa di San Giovannino della Staffa, Siena
• Crocifissione, Chiesa di San Niccolò in Sasso, Siena
• Pentecoste, Chiesa di San Niccolò in Sasso, Siena
• Visitazione, Battistero di Siena
• Coronazione di spine, Altare Ballocchi Chiesa dei Santi Prospero e Filippo, Pistoia
• Pentecoste, Chiesa di San Niccolò in Sasso, Siena
• Quattro Santi, affreschi Chiesa di Santo Spirito, Siena
• Annunciazione, Collegiata di Santa Maria Assunta, Casole d'Elsa
• Natività , Concattedrale dei Santi Alberto e Marziale, Colle di Val d'Elsa
Opere
• Battesimo di Gesù, 1600, Chiesa di San Giovannino della Staffa, Siena
• Martirio di San Giacomo, 1605, Chiesa di san Giacomo, Siena
• Storie di San Rocco (insieme a Crescenzio Gambarelli), Oratorio di San Rocco, Siena.
• Assunzione della Vergine con i santi Albano e Pietro , 1608, Museo di arte sacra della Val d'Arbia, Buonconvento
• Sposalizio della Madonna 1612, Collegiata di San Martino, Sinalunga, Siena.
• Storie di Sant'Antonio Abate (insieme ad altri artisti coevi), Oratorio dell'Arciconfraternita della Misericordia, Siena.
• Dio Padre, 1620 circa, Oratorio di san Bernardino, Siena
• San Giovanni Battista, 1620-1630, Oratorio di San Bernardino (Siena), Siena
• Ecce Homo, 1620-1630, Museo di arte sacra della Val d'Arbia, Buonconvento
• Massinissa e Sofonisba, 1624-1625 Gallerie degli Uffizi, Firenze
• Natività di Maria, 1625, Basilica di San Clemente in Santa Maria dei Servi, Siena
• Crocifissione, 1625, Chiesa di san Giacomo, Siena
• Sant'Antonio Abate che libera un'indemoniata, 1628, Basilica di san Domenico, Siena
• Crocifissione, 1630, Chiesa di San Sebastiano in Vallepiatta, Siena
• Sant'Antonio Abate tentato dal demonio, 1630 circa, Chiesa di Sant'Agostino, Siena
• Visitazione, 1635, Palazzo Arcivescovile di Siena
• San Girolamo nel suo studio, 1637-1639, Museo archeologico e della Collegiata, Casole d'Elsa
• San Giovanni Battista addita il Redentore ai Farisei, 1639, Chiesa di San Giovannino della Staffa, Siena
• Visione di San Felice da Cantalice, 1630-1640, museo di palazzo Corboli, Asciano
• Messa di San Cerbone, Insigne Collegiata di Santa Maria in Provenzano, Siena
• Riposo durante la fuga in Egitto, Chiesa di San Pietro alle Scale, Siena
• Tre Marie e San Giovanni Evangelista sotto la Croce, Chiesa e convento di San Niccolò del Carmine, Siena
• Dante e Virgilio, Pinacoteca Nazionale di Siena
• Martirio di Sant'Ansano, Pinacoteca Nazionale di Siena
• Incoronazione della Vergine e Santi, Pinacoteca Nazionale di Siena
• Susanna e i vecchioni, Pinacoteca Nazionale di Siena
• Sacra famiglia, Pinacoteca Nazionale di Siena
• Cinque piccoli quadretti con Santa Caterina che scrive, San Giovannino nel deserto, San Bernardino che scrive, san Matteo e San Bernardino che predica, Pinacoteca Nazionale di Siena
• Gioacchino ed Anna insegnano la lettura a Maria, Pinacoteca Nazionale di Siena
• San Giovannino e Gesù Bambino, Chiesa di San Giovannino della Staffa, Siena
• Predica del Battista, Chiesa di San Giovannino della Staffa, Siena
• Crocifissione, Chiesa di San Niccolò in Sasso, Siena
• Pentecoste, Chiesa di San Niccolò in Sasso, Siena
• Visitazione, Battistero di Siena
• Coronazione di spine, Altare Ballocchi Chiesa dei Santi Prospero e Filippo, Pistoia
• Pentecoste, Chiesa di San Niccolò in Sasso, Siena
• Quattro Santi, affreschi Chiesa di Santo Spirito, Siena
• Annunciazione, Collegiata di Santa Maria Assunta, Casole d'Elsa
• Natività , Concattedrale dei Santi Alberto e Marziale, Colle di Val d'Elsa