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Ho aggiornato la pagina dei Tempi del Palio con alcuni dati tratti dai quaderni del Griccioli

https://www.ilpalio.org/tempi.htm

Si tratta dei Palii dal 1925 al 1936, tutti Palii che più o meno riguardano le Carriere trattate negli ultimi video di Ricordi di Palio.
Ecco le sanzioni del Palio di luglio

Contrade
Contrada della Tartuca ➡️ due censure
Contrada della Torre ➡️ un Palio di squalifica
Contrada della Chiocciola ➡️ due censure

Fantini
Giovanni Atzeni detto Tittia ➡️ una diffida
Jonatan Bartoletti detto Scompiglio ➡️ due diffide
Sebastiano Murtas detto Grandine ➡️ un'ammonizione
Carlo Sanna detto Brigante ➡️ una diffida

Fonte @lavocedelpalio
È morto Joe Tilson, il pittore del Drappellone dello storico Palio del 16 agosto 1996, vinto dalla Nobil Contrada del Bruco

È scomparso a Londra il pittore Joe Tilson, che i senesi non potranno non ricordarsi per aver realizzato il drappellone del Palio del 16 agosto 1996, vinto dalla Nobil Contrada del Bruco dopo 41 anni di digiuno.

Qui tutti i Pittori dei Drappelloni del Novecento

A cura di Massimo Biliorsi su La Nazione
Quando raggiungemmo il traguardo dei 500 iscritti, vi postai questo bellissimo libro di sonetti di Momo Giovannelli.
Sono sicuro che vi farà piacere ritrovarlo oggi qui.
E ricordate che tutti i link, immagini, file audio sono disponibili nel profilo dal 2016 a oggi.
Nulla è stato cancellato e nulla lo sarà.
Forwarded from Il Palio di Siena 🏇
IL NOSTRO REGALO A TUTT* GLI ISCRITT* AL CANALE TELEGRAM

Siamo più di 500 persone. Dico siamo, anzi SIAMO, non siete. Perché questo canale Telegram nasce dal desiderio di condivisione di cose, notizie, indiscrezioni che solo qui sul canale possiamo condividere appunto, e non meramente pubblicare.

La differenza la fa il fatto che vi raggiungiamo in ogni momento del giorno, in ogni momento in cui siamo indaffarati, tutti, anche io che vi mando i messaggi, per lavoro, famiglia, impegni vari.

Ci vuole rispetto e bisogna entrare in punta di piedi nella vita delle persone. Questa è stata la mia linea guida, quando ho lanciato questo canale nato ormai due anni e mezzo fa, il 24 marzo 2016.

Credo che l'onestà intellettuale di chi scrive non sia in discussione, ricevo complimenti da senesi e da non senesi su come gestisco il canale. Con alcune persone che mi hanno contattato tramite questo canale, sono anche in contatto stabile. Con un iscritto al canale è nata una collaborazione per un libro fotografico sul Palio di Siena, di cui ovviamente, a tempo debito, vi informerò.

Ma bando alle ciance, anzi CIANCIO ALLE BANDE, vi avevo promesso un regalo quando avremmo raggiunto i 500 iscritti al canale. È il libro dei sonetti in vernacolo senese di Momo Giovannelli, del 1910.

La mia sfida è quella di arrivare a 1000 iscritti per condividere le ricerche inedite del nostro fondatore Orlando Papei. Tra l'altro, proprio in questi giorni, Orlando ha inserito nel sito il suo libro con i compleanni di 404 fantini della Storia del Palio di Siena, frutto delle sue ricerche negli Archivi di tutta la Toscana.
Delle altre ricerche di Orlando sui Palii del Seicento ho già parlato in altre occasioni e non è il caso adesso di starvi a scassare i cabbasisi sui dettagli, perché avremo ancora modo di riparlarne nel corso dell'inverno paliesco.

Intanto godetevi il regalo. Lo potete scaricare da qui, cliccando su questo link.

Potete condividere il materiale, magari facendo solo menzione al nostro canale Telegram e al nostro sito ilpalio.org.

Grazie a tutt* per la passione con cui ci seguite.
E ricordate che il ns. sito è la Wikipedia del Palio di Siena.

Canale #Telegram a cura dello staff del sito www.ilpalio.org 🏇🏻
📩 [email protected]
Forwarded from Il Palio di Siena 🏇
"Voi a Siena avete questa cosa preziosa, ed è singolare come nel conflitto delle Contrade vi sia la vostra unione. Tutto il mondo si sfalda e voi siete qui con la vivezza di questi riti e con fedeltà ai secoli. Credo sia l’unico esempio in Italia. C’è una sorta di cordone misterioso fra voi ed i Senesi di tutte le epoche"

Federico Fellini

Canale #Telegram a cura dello staff del sito www.ilpalio.org 🏇🏻
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Le sanzioni per il Palio del 16 agosto 2023

Contrade
Nobile Contrada dell’Aquila ➡️ una censura e un Palio di squalifica.
Nobil Contrada del Bruco ➡️ una censura.
Contrada della Chiocciola ➡️ una censura
Nobile Contrada dell’Oca ➡️ una censura.
Contrada della Torre ➡️ un Palio di squalifica

Fantini
Jonatan Bartoletti detto Scompiglio ➡️ una diffida
Enrico Bruschelli detto Bellocchio ➡️ una ammonizione
Giosuè Carboni detto Carburo ➡️ due Palii di squalifica
Valter Pusceddu detto Bighino ➡️ una ammonizione e cinque Palii di squalifica
Giuseppe Zedde detto Gingillo ➡️ una ammonizione. In considerazione della precedente sanzione (ammonizione), di cui alla delibera della giunta comunale del 29 novembre 2022, allo stesso fantino Giuseppe Zedde detto Gingillo, con l’odierna stessa sanzione, viene automaticamente a essere applicata la sanzione di un Palio di squalifica.
Regolamento per il Palio 2019.pdf
2.7 MB
Il Regolamento del Palio approvato con delibera comunale n. 224 il 28 novembre 2019

#regolamento #regolamentopalio
⁣IL 30 NOVEMBRE 1786 IL GRANDUCA DI TOSCANA PIETRO LEOPOLDO I EMANA L'ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE E DELLA TORTURA

Noi toscani non ci dimentichiamo dei personaggi che hanno scritto la Storia. Il 30 novembre 1786 il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I, vero sovrano "illuminato" (proprio da questo periodo nasce la locuzione di "illuminato", perché derivato dall'Illuminismo), figlio di Maria Teresa d'Austria di Asburgo, Imperatrice d'Austria e del Sacro Romano Impero della Nazione Germanica, abolisce la pena di morte e la tortura, con un editto passato alla Storia, perché il Granducato di Toscana è il primo Stato Europeo ad abolire la pena di morte e la tortura corporale. Contrariamente a quanto si pensa normalmente, non è il Regno d'Inghilterra il primo Stato Europeo ad abolire la pena di morte, ma proprio il nostro Granducato di Toscana.

Questa ricorrenza è talmente importante per noi che l'attuale Regione Toscana festeggia proprio oggi, tutti gli anni, la Festa della Regione.

Ma torniamo a bomba.

Il 30 novembre del 1786, il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I fa abolire in Toscana la pena di morte e la tortura, emanando un codice criminale allineato al pensiero illuminista.

Nel campo della procedura penale, la riforma leopoldina modernizza molti aspetti del "metodo inquisitorio" (vigente all'epoca in tutti gli ordinamenti, tranne in parte l'Inghilterra) divenuti odiosi alla nuova mentalità settecentesca. In pratica il metodo inquisitorio era quello in cui già, passatemi il paragone, la sentenza era già scritta in partenza, metodo poi ripreso da tutte le dittature del Novecento e anche attuali.

Con il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I vengono abolite la tortura giudiziaria, l'obbligo del giuramento e l'equiparazione della contumacia alla confessione, deprevilegiate le prove legali, autorizzata la concessione della libertà provvisoria e vietata la sperimentazione del testimone col carcere (cioè il mettere alla prova il testimone, incarcerandolo, per esorcere la confessione). Nel diritto sostanziale vengono introdotti i criteri di mitezza e gradualità: come anticipato, viene soppressa per la prima volta in Europa la pena di morte. Vengono inoltre abolite le pene corporali truculente come la marchiatura a fuoco e le mutilazioni, e sevizie come il legare gli imputati con tratti di corda (e in base a "tecniche" ormai conosciute nei musei della tortura di mezza Europa).

Vengono abolite la confisca dei beni e la morte civile come pene accessorie. Rimangono tuttavia alcune pene anacronistiche come la gogna, le staffilate, la frusta pubblica e la frusta sull'asino. Ma in generale viene ampliato il ricorso "umanitario" a pene pecuniarie oppure al carcere, all'esilio, al confino ed all'ergastolo o i lavori forzati.
Oggi è il primo dicembre, a Siena si festeggia e si commemora Sant'Ansano Martire, morto nel 304 d.C.

Tradizionalmente il 1 dicembre si festeggia in tutte le Contrade la chiusura e l'inizio dell'anno contradaiolo.

Vita di Sant'Ansano (tratta dal sito Santi e Beati)

Sant'Ansano era di origini romane, figlio di un nobile patrizio, Tranquillino.

Ansano era stato condotto al battesimo dalla madrina Massima. Quando scoppò la persecuzione di Diocleziano Massima e Ansano vennero imprigionati. La madrina morì sotto i colpi di verga dei littori, mentre Ansano riuscì a fuggire, dirigendosi verso nord lungo la via Cassia, fino ad arrivare a Siena. Qui predicò il Vangelo e battezzò i primi cristiani. Quest'opera gli meritò il titolo di «battezzatore dei Senesi»: sulla sua sepoltura sarebbe sorta la cattedrale e lo stesso Duccio di Buoninsegna lo ritrasse nella sua celebre «Maestà», oggi esposta al Museo dell'Opera del Duomo. Ma la persecuzione seguì Ansano anche a Siena. Inseguito e raggiunto dal proconsole Lisia venne catturato e torturato. La lunga vicenda che, dopo la cattura, lo portò al martirio narra di pesanti e dolorose vessazioni che non servirono a fargli rinnegare la propria fede. Venne così condannato al rogo. Ansano, però, fu salvato miracolosamente dalle fiamme, che si spensero non appena venne gettato sul fuoco.

Il proconsole ordinò allora la decapitazione di Ansano, che avvenne il 1 dicembre 304 (o, come riportano alcuni storici, 303) presso Dofana, dove venne eretto un sacello che custodì il corpo del Santo fino al 1108 quando, a seguito di una breve battaglia, seguita da un accordo tra i vescovi di Siena ed Arezzo, nella cui diocesi si trovava allora Dofana, fu condotto, tra grandi festeggiamenti popolari, a Siena, per essere deposto in un altare marmoreo nel Duomo, mentre la testa fu portata, e si trova ancora, nella cattedrale aretina. Il giorno di Pasqua del 1359 un fulmine danneggiò gravemente l’altare del Santo ed anche le sue spoglie subirono gravi conseguenze.

Oggi, di Sant’Ansano, rimangono solo il braccio destro, conservato in un reliquiario sopra l’omonimo altare del Duomo senese, il braccio sinistro, nella nostra Pinacoteca, un dito, conservato presso la Pieve di S. Giovanni Battista a Sant’Ansano, comune di Vinci, e la mandibola, visibile al Museo dell'Opera del Duomo.
I QUATTRO SANTI DI SIENA

Come tutti sanno, Sant'Ansano non è stato l'unico Santo Patrono di Siena. A dispetto di tutto e di tutti, la nostra amata Siena ha dovuto votarsi a parecchi Santi per riuscire a superare le angherie, i soprusi, i complotti, le cattiverie, gli accordi traditi, le "rigirate" di tre secoli da parte della nemica di sempre.

Qui, un compendio sui quattro Santi di Siena.
Presso il Museo della Contrada della Torre sarà aperta fino al 17 gennaio 2024 la mostra dedicata ai braccialetti delle Contrade, dal titolo "Siena accesa di luci risplende". Gli orari sono indicati nella foto che condivido.
Forwarded from La Voce del Palio
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La Nobile Contrada del Nicchio ha vinto la Festa dei Tabernacoli 2023
MUORE L'11 DICEMBRE DEL 420 SAN SAVINO, UNO DEI QUATTRO SANTI PATRONI DI SIENA

Milanese di nascita, fu uno dei Diaconi della chiesa di Milano, poi Vescovo. Il Papa San Damaso lo inviò nel 372 al Concilio di Oriente, nel quale vennero discusse le dottrine religiose. Ritornò in Italia con lettere per i Vescovi di Occidente, e poco dopo venne insignito egli stesso con la mitria vescovile e col pastorale.

Fu Vescovo di Piacenza per ben 45 anni, e visse a lungo - secondo la tradizione ben 110 anni. Anch'egli fu amico di Sant'Ambrogio, scambiando con lui varie lettere e naturalmente fu zelante nel difendere la dottrina cattolica. Morto l’11 dicembre del 420, la sua festa si celebra a Piacenza con maggiore solennità il 17 gennaio, perché in quella data le sue reliquie vennero trasferite nella chiesa degli Apostoli, che da allora prese il nome di San Savino.

I Santi di Siena li potete ammirare nelle statue marmoree delle nicchie che sono ai pilastri delle arcate di quel bellissimo edificio, vicino alla Croce del Travaglio: stiamo parlando della cosiddetta "Loggia della Mercanzia" (attualmente sede del "Circolo degli Uniti", comunemente chiamato "Casin dei Nobili".

Attenzione: le statue sono 5 e le nicchie 6. Perché? Due delle statue sono San Pietro e San Paolo (opera del Vecchietta, realizzate nel 1458 e 1460). Quelle dei Santi protettori sono invece solo tre: San Savino, Sant'Ansano e San Vittore (realizzate dal Federighi tra il 1456 e il 1463). E San Crescenzio? Lui non c’è, e come si vede c’è una nicchia vuota!

Se siete interessati a questo Santo non potete non andare a visitare la Basilica di San Savino a Piacenza, splendido esempio di arte romanica del nord Italia. Qui ulteriori info su questo tempio fantastico.

Fonte: Santiebeati.it
2024/10/01 07:50:33
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