L'ATTO COSTITUTIVO DEL COMITATO AMICI DEL PALIO DEL 7 OTTOBRE 1947
Era il 7 ottobre del 1947 quando fu costituito il Comitato Amici del Palio con la prima assemblea ospitata nella Nobile Contrada dell'Aquila.
Ecco i nomi dei contradaioli che vi parteciparono, dando vita al Comitato:
Emilio Barbucci, Mario Becatti, Achille Mazzolli, Arrigo Pecchioli, Giulio Pepi, rag. Goretti, Vinicio Berni, Piero Papei, Vittor Hugo Zalaffi, Giovanni Sanguinetti, Alfio Peccianti, Vasco Pisani, Lio Lonzi, Terzo Selvolini, Primo Pianigiani, Pometti Giuseppe, Mario Maccherini, Osvaldo Bocci, Marino Vetturini, Angelo Faleri, Giacometti, Antonio Minutelli, Alberto Giannini, Galliano Gigli, Vasco Bruschelli.
http://www.comitatoamicidelpalio.it/
Era il 7 ottobre del 1947 quando fu costituito il Comitato Amici del Palio con la prima assemblea ospitata nella Nobile Contrada dell'Aquila.
Ecco i nomi dei contradaioli che vi parteciparono, dando vita al Comitato:
Emilio Barbucci, Mario Becatti, Achille Mazzolli, Arrigo Pecchioli, Giulio Pepi, rag. Goretti, Vinicio Berni, Piero Papei, Vittor Hugo Zalaffi, Giovanni Sanguinetti, Alfio Peccianti, Vasco Pisani, Lio Lonzi, Terzo Selvolini, Primo Pianigiani, Pometti Giuseppe, Mario Maccherini, Osvaldo Bocci, Marino Vetturini, Angelo Faleri, Giacometti, Antonio Minutelli, Alberto Giannini, Galliano Gigli, Vasco Bruschelli.
http://www.comitatoamicidelpalio.it/
Il video del Palio del 3 luglio 1932, a cura dell'Istituto Luce
Un bel video dell'Istituto Luce con tutte le fasi della Festa nei quattro giorni.
Qui la scheda di quel Palio, vinse Ganascia di rincorsa nell'Onda.
Il sonoro sembra quello originale, si sentono le voci dei contradaioli durante la Carriera, le stamburate sembrano ben sincronizzate.
Bellissimo rivedere come stamburavano e sbandieravano i nostri antenati cento anni fa.
Ci sono sequenze montate un po' alla rinfusa, verso la fine, quando poi si vedono le Contrade ai canapi e si torna alle scene mattutine delle Prove, ma tutto sommato il video è abbastanza fedele. Bellissima la sequenza finale, dove si vede il fantino caduto e soccorso poi a fine Carriera dai contradaioli, cose oggi impensabili. Curiosa, infine, la lettiga di soccorso per i fantini, che sembra un odierno risciò tailandese.
Un bel video dell'Istituto Luce con tutte le fasi della Festa nei quattro giorni.
Qui la scheda di quel Palio, vinse Ganascia di rincorsa nell'Onda.
Il sonoro sembra quello originale, si sentono le voci dei contradaioli durante la Carriera, le stamburate sembrano ben sincronizzate.
Bellissimo rivedere come stamburavano e sbandieravano i nostri antenati cento anni fa.
Ci sono sequenze montate un po' alla rinfusa, verso la fine, quando poi si vedono le Contrade ai canapi e si torna alle scene mattutine delle Prove, ma tutto sommato il video è abbastanza fedele. Bellissima la sequenza finale, dove si vede il fantino caduto e soccorso poi a fine Carriera dai contradaioli, cose oggi impensabili. Curiosa, infine, la lettiga di soccorso per i fantini, che sembra un odierno risciò tailandese.
Archivio Storico Luce
Lo storico Palio di Siena
documentario che illustra le varie fasi del Palio di Siena.
Presentato il Minimasgalano 2024 nella Contrada della Torre, che organizza l'evento riservato ai giovani Alfieri e Tamburini delle Contrade
Si tratta della cinquantesima edizione della manifestazione, ormai divenuta a pieno titolo un appuntamento imprescindibile della vita contradaiola e paliesca della città.
La manifestazione si svolgerà sabato 12 ottobre in Piazza del Campo a partire dalle 15,30, con partenza dalla Contrada della Torre alle ore 15.
Quest’anno l’opera, realizzata da Chiara Flamini, celebre artista, ed è offerta dall’Associazione Arturo Pratelli, giovane contradaiolo dell'Aquila, scomparso un paio di anni fa in un tragico incidente stradale nei pressi di Monteriggioni.
Ricordiamo che è l’Istrice con 14 vittorie ad aver vinto il maggior numero di volte il Minimasgalano. Seguono Aquila (7), Torre (4) e Lupa, Tartuca e Drago con 3 vittorie a testa. Lo scorso anno fu la Contrada del Drago a vincere con il tamburino Ernesto Grosso e gli alfieri Giovanni Alberi e Lorenzo Rosini.
L'Albo d'Oro del Minimasgalano lo trovate, come sempre, sul sito del Papei.
La notizia della presentazione la trovate qua sotto
https://www.radiosienatv.it/presentato-nella-contrada-della-torre-il-minimasgalano-2024/
Si tratta della cinquantesima edizione della manifestazione, ormai divenuta a pieno titolo un appuntamento imprescindibile della vita contradaiola e paliesca della città.
La manifestazione si svolgerà sabato 12 ottobre in Piazza del Campo a partire dalle 15,30, con partenza dalla Contrada della Torre alle ore 15.
Quest’anno l’opera, realizzata da Chiara Flamini, celebre artista, ed è offerta dall’Associazione Arturo Pratelli, giovane contradaiolo dell'Aquila, scomparso un paio di anni fa in un tragico incidente stradale nei pressi di Monteriggioni.
Ricordiamo che è l’Istrice con 14 vittorie ad aver vinto il maggior numero di volte il Minimasgalano. Seguono Aquila (7), Torre (4) e Lupa, Tartuca e Drago con 3 vittorie a testa. Lo scorso anno fu la Contrada del Drago a vincere con il tamburino Ernesto Grosso e gli alfieri Giovanni Alberi e Lorenzo Rosini.
L'Albo d'Oro del Minimasgalano lo trovate, come sempre, sul sito del Papei.
La notizia della presentazione la trovate qua sotto
https://www.radiosienatv.it/presentato-nella-contrada-della-torre-il-minimasgalano-2024/
www.ilpalio.org
La Manifestazione per Giovani Alfieri e Tamburini, meglio conosciuta con il nome di "Minimasgalano"
Dal 1973 a Siena, la Contrada della Torre organizza una Manifestazione per Giovani Alfieri e Tamburini, meglio conosciuta con il nome di Minimasgalano. Ecco l'albo d'oro.
Il 13 ottobre 1977 nasce a Rosia (SI) Andrea Mari, detto Brio, 6 Vittorie sul Campo
Nato alle porte di Siena (Rosia), conosciuto fin da ragazzo da molti di noialtri, 6 Vittorie sul Campo per le Contrade di Pantera, Civetta (2 Vittorie), Giraffa, Torre, Drago.
Fantino legato a fine carriera alla Nobil Contrada del Bruco, con la quale ha avuto un sodalizio che è durato svariati anni, prima della tragica scomparsa in un incidente stradale, avvenuto sul Viale di Bolgheri, celebrato dal Carducci.
Qui il luogo dello schianto, Memoriale dedicato ad Andrea Mari, detto Brio, dove dal giorno dell'incidente ci sono sempre fiori freschi.
Nato alle porte di Siena (Rosia), conosciuto fin da ragazzo da molti di noialtri, 6 Vittorie sul Campo per le Contrade di Pantera, Civetta (2 Vittorie), Giraffa, Torre, Drago.
Fantino legato a fine carriera alla Nobil Contrada del Bruco, con la quale ha avuto un sodalizio che è durato svariati anni, prima della tragica scomparsa in un incidente stradale, avvenuto sul Viale di Bolgheri, celebrato dal Carducci.
Qui il luogo dello schianto, Memoriale dedicato ad Andrea Mari, detto Brio, dove dal giorno dell'incidente ci sono sempre fiori freschi.
La Contrada della Torre ha vinto il 49° Minimasgalano, la prestigiosa competizione per giovani alfieri e tamburini delle contrade, che si è tenuta sabato 12 ottobre 2024 nella storica Piazza del Campo. La Torre vince il suo sesto minimasgalano.
Il tamburino Tommaso Capannoli e gli alfieri Diego Pozzi e Duccio De Romanis si sono aggiudicati l'ambito premio Minimasgalano 2024, creato dall’artista Chiara Flamini, offrendo una performance impeccabile che ha superato quella dei coetanei delle altre sedici contrade.
La Torre bissa così il Masgalano 2024 dei "grandi". Era successo solo nel 1995 con la Tartuca e nel 2003, 2011 e 2019 con l'Istrice.
Qui l'albo d'oro del Minimasgalano
Qui l'albo d'oro del Masgalano
Foto da Radio Siena TV
Il tamburino Tommaso Capannoli e gli alfieri Diego Pozzi e Duccio De Romanis si sono aggiudicati l'ambito premio Minimasgalano 2024, creato dall’artista Chiara Flamini, offrendo una performance impeccabile che ha superato quella dei coetanei delle altre sedici contrade.
La Torre bissa così il Masgalano 2024 dei "grandi". Era successo solo nel 1995 con la Tartuca e nel 2003, 2011 e 2019 con l'Istrice.
Qui l'albo d'oro del Minimasgalano
Qui l'albo d'oro del Masgalano
Foto da Radio Siena TV
La Contrada della Torre in questa intervista non nasconde l'estrema soddisfazione di aver bissato Masgalano e Minimasgalano nella stessa annata, cosa successa solo 4 volte.
https://www.gazzettadisiena.it/torre-il-capo-alfiere-e-il-capo-tamburino-vincere-masgalano-e-minimasgalano-e-una-soddisfazione-enorme/
https://www.gazzettadisiena.it/torre-il-capo-alfiere-e-il-capo-tamburino-vincere-masgalano-e-minimasgalano-e-una-soddisfazione-enorme/
Gazzetta di Siena
Torre, il capo alfiere e il capo tamburino: "Vincere Masgalano e Minimasgalano è una soddisfazione enorme" | Gazzetta di Siena
La contrada della Torre ha vinto la manifestazione per giovani alfieri e tamburini: ecco le parole del capo alfiere e del campo tamburino
⬛️ Condoglianze alla famiglia e alla Contrada della Lupa per la scomparsa prematura di Francesco Guidarelli. ⬛️
Quando se ne vanno i "figli di Siena" a un'età prematura non si trovano spiegazioni.
Riprendo la notizia da @oksiena.
Quando se ne vanno i "figli di Siena" a un'età prematura non si trovano spiegazioni.
Riprendo la notizia da @oksiena.
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News inserita il 17-10-2024 - Cronaca Siena
Contradaiolo e grande tifoso del Siena
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SCOMPARSO FRANCESCO GUIDARELLI: CONTRADA DELLA LUPA IN LUTTO
Contradaiolo e grande tifoso del Siena
Ecco gli addebiti contestati dall' amministrazione comunale per le due Carriere del 2024
https://www.oksiena.it/news/palio-formulati-gli-addebiti-di-contestazione-delle-carriere-2024-181024142107.html
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PALIO, FORMULATI GLI ADDEBITI DI CONTESTAZIONE DELLE CARRIERE 2024
Ordinanze firmate dall’assessore delegato alla giustizia paliesca Giuseppe Giordano
Il 20 ottobre 1438 muore a Siena Jacopo della Quercia, lo scultore di Fonte Gaia (ca. 1374-1438)
di Marco Falorni
Jacopo di Pietro d'Agnolo della Quercia
nato probabilmente a Siena nel 1371-74
morto a Siena il 20 ottobre 1438
Contrariamente a quanto viene spesso indicato, Jacopo nacque probabilmente a Siena, e non a Quercegrossa, e derivò il nome dal fatto di appartenere a famiglia originaria di quel borgo del contado senese. Fu una figura fondamentale della scultura, non solo senese, del sec. XV. Dopo Giovanni Pisano, e prima di Michelangelo, è difficile trovare, nell'intera scultura italiana, un artista che si elevi alle altezze di Jacopo.
Nato da un padre scultore e orafo, ben poco sappiamo della sua formazione artistica. Certamente si ispirò ai Pisano, soprattutto a Nicola, ma infuse alla sua arte un impegno di ricerca assai più profondo dei neopisanisti che lo avevano preceduto, trasse profitto anche dalla scuola fiorentina. Fu comunque soprattutto influenzato da una attenta osservazione dell'arte classica, romana ed etrusca, da cui Jacopo trasse lo spunto per uno stile gagliardo e personalissimo, dando alla forma la massima efficienza mediante l'incisività della linea; suo grande merito fu quello di fondere magnificamente il linearismo gotico con l'armonia rinascimentale.
Egli realizzò numerose opere nelle Chiese e negli edifici di Siena, ma anche in molte altre città. La sua attività iniziò negli ultimi anni del sec. XIV. La più antica opera accertata sembra una «Madonna col Bambino» posta attualmente nella nicchia sopra l'Altare Piccolomini nel Duomo di Siena [ndr: la critica più recente ha attribuito l'opera, preesistente all'altare Piccolomini, a Giovanni di Cecco].
Nel 1401 l'artista era a Firenze, dove prese parte al concorso per la seconda porta del Battistero, e dove dovette soggiornare abbastanza a lungo in quel periodo; recentemente, infatti, sono stati attribuiti con fondamento al suo periodo giovanile alcuni rilievi della Porta della Mandorla nel Duomo della stessa città, e l'«Annunciazione», conservata nel Museo dell'Opera del Duomo, proveniente dalla medesima porta.
Nel 1406-07 Jacopo era a Lucca, dove scolpi, nel Duomo, la famosa tomba di Ilaria del Carretto, seconda moglie di Paolo Guinigi, Signore di Lucca, morta nel dare alla luce il suo secondo figlio, l'8 dicembre 1405. In quest'opera lo stile dello scultore appare già pienamente formato; perfetta è la sintesi che si realizza tra un vivace e incisivo linearismo gotico internazionale e la ricerca plastica, vivissima soprattutto nei putti scolpiti sui fianchi del sarcofago.
Nel 1408 Jacopo esegui la «Madonna del Melograno», conservata nel Museo del Duomo di Ferrara, opera di forme piuttosto massicce, vicina all'anteriore scultura toscana, specialmente fiorentina.
Nel 1408 Jacopo iniziò la sua opera massima, la Fonte della Piazza del Campo a Siena, che gli dette grandissima fama, e in virtù della quale fu detto anche «Jacopo della Fonte». Quest'opera celeberrima, che fu chiamata «Fonte Gaia» in seguito all'esultanza del popolo senese all'arrivo dell'acqua in Piazza del Campo nel giugno 1343, fu poi ridotta dal tempo e dall'incuria degli uomini in pessimo stato di conservazione, tanto che i resti di essa sono stati rimossi e ricomposti all'interno del Palazzo Pubblico [ndr: oggi gli elementi della Fonte Gaia originale sono conservati presso il complesso del Santa Maria della Scala]; sulla piazza si trova oggi una ottima riproduzione eseguita dallo scultore Tito Sarrocchi.
I lavori della Fonte Gaia furono interrotti più volte, e Jacopo vi attese soprattutto negli anni 1414-19. Finalmente l'opera ebbe termine e il 20 ottobre 1419 fu firmato il lodo col quale Maestro Jacopo, dichiarandosi soddisfatto di ogni suo avere, giurava sui Vangeli di rinunciare ad ogni pretesa per l'avvenire.
(segue...)
di Marco Falorni
Jacopo di Pietro d'Agnolo della Quercia
nato probabilmente a Siena nel 1371-74
morto a Siena il 20 ottobre 1438
Contrariamente a quanto viene spesso indicato, Jacopo nacque probabilmente a Siena, e non a Quercegrossa, e derivò il nome dal fatto di appartenere a famiglia originaria di quel borgo del contado senese. Fu una figura fondamentale della scultura, non solo senese, del sec. XV. Dopo Giovanni Pisano, e prima di Michelangelo, è difficile trovare, nell'intera scultura italiana, un artista che si elevi alle altezze di Jacopo.
Nato da un padre scultore e orafo, ben poco sappiamo della sua formazione artistica. Certamente si ispirò ai Pisano, soprattutto a Nicola, ma infuse alla sua arte un impegno di ricerca assai più profondo dei neopisanisti che lo avevano preceduto, trasse profitto anche dalla scuola fiorentina. Fu comunque soprattutto influenzato da una attenta osservazione dell'arte classica, romana ed etrusca, da cui Jacopo trasse lo spunto per uno stile gagliardo e personalissimo, dando alla forma la massima efficienza mediante l'incisività della linea; suo grande merito fu quello di fondere magnificamente il linearismo gotico con l'armonia rinascimentale.
Egli realizzò numerose opere nelle Chiese e negli edifici di Siena, ma anche in molte altre città. La sua attività iniziò negli ultimi anni del sec. XIV. La più antica opera accertata sembra una «Madonna col Bambino» posta attualmente nella nicchia sopra l'Altare Piccolomini nel Duomo di Siena [ndr: la critica più recente ha attribuito l'opera, preesistente all'altare Piccolomini, a Giovanni di Cecco].
Nel 1401 l'artista era a Firenze, dove prese parte al concorso per la seconda porta del Battistero, e dove dovette soggiornare abbastanza a lungo in quel periodo; recentemente, infatti, sono stati attribuiti con fondamento al suo periodo giovanile alcuni rilievi della Porta della Mandorla nel Duomo della stessa città, e l'«Annunciazione», conservata nel Museo dell'Opera del Duomo, proveniente dalla medesima porta.
Nel 1406-07 Jacopo era a Lucca, dove scolpi, nel Duomo, la famosa tomba di Ilaria del Carretto, seconda moglie di Paolo Guinigi, Signore di Lucca, morta nel dare alla luce il suo secondo figlio, l'8 dicembre 1405. In quest'opera lo stile dello scultore appare già pienamente formato; perfetta è la sintesi che si realizza tra un vivace e incisivo linearismo gotico internazionale e la ricerca plastica, vivissima soprattutto nei putti scolpiti sui fianchi del sarcofago.
Nel 1408 Jacopo esegui la «Madonna del Melograno», conservata nel Museo del Duomo di Ferrara, opera di forme piuttosto massicce, vicina all'anteriore scultura toscana, specialmente fiorentina.
Nel 1408 Jacopo iniziò la sua opera massima, la Fonte della Piazza del Campo a Siena, che gli dette grandissima fama, e in virtù della quale fu detto anche «Jacopo della Fonte». Quest'opera celeberrima, che fu chiamata «Fonte Gaia» in seguito all'esultanza del popolo senese all'arrivo dell'acqua in Piazza del Campo nel giugno 1343, fu poi ridotta dal tempo e dall'incuria degli uomini in pessimo stato di conservazione, tanto che i resti di essa sono stati rimossi e ricomposti all'interno del Palazzo Pubblico [ndr: oggi gli elementi della Fonte Gaia originale sono conservati presso il complesso del Santa Maria della Scala]; sulla piazza si trova oggi una ottima riproduzione eseguita dallo scultore Tito Sarrocchi.
I lavori della Fonte Gaia furono interrotti più volte, e Jacopo vi attese soprattutto negli anni 1414-19. Finalmente l'opera ebbe termine e il 20 ottobre 1419 fu firmato il lodo col quale Maestro Jacopo, dichiarandosi soddisfatto di ogni suo avere, giurava sui Vangeli di rinunciare ad ogni pretesa per l'avvenire.
(segue...)
Il 20 ottobre 1438 muore a Siena Jacopo della Quercia, lo scultore di Fonte Gaia
(continua...)
Le sculture rimasteci, pur molto deteriorate, mostrano la potenza dello stile di Jacopo, nel quale la linea è strumento essenziale di sintesi e di movimento nel definire, con grandiose e duttili cadenze i piani plasticamente animati del rilievo che emerge dalle cavità quasi absidali delle nicchie.
Negli anni dal 1413 al 1422 l'artista scolpi, in più riprese; la pala d'altare della Cappella Trenta nella Chiesa di S. Frediano a Lucca, nella quale racchiuse le figure entro un’architettura dì un gotico forse eccessivamente fiorito, insistendo nel complicato agitarsi dei panneggi.
Nel 1417 ebbero inizio i lavori del Fonte Battesimale del Battistero di S. Giovanni attiguo al Duomo di Siena, che, eseguiti in varie fasi, si protrassero fino al 1428. Di questo capolavoro, una delle maggiori opere dell'arte scultorea italiana nel Quattrocento, Jacopo della Quercia fornì il disegno, realizzò la parte superiore, e collaborò alla parte inferiore, a cui presero parte anche Donatello, Lorenzo Ghiberti e altri insignì artisti.
Del 1420 circa è una scultura lignea della «Madonna col Bambino» conservata nella Chiesa di S. Martino a Siena.
Del 1421 sono le statue lignee dell’«Angelo annunciante» e della «Vergine annunciata» nella Collegiata di S. Gimignano.
Di periodo di poco anteriore al 1425 è probabilmente la «Madonna col Bambino», oggi al Louvre di Parigi, quasi concordemente attribuita a Jacopo.
Negli anni dal 1425 al 1437 Jacopo lavorò, ad intervalli, a Bologna; dove attendeva alla splendida decorazione scultorea del portale maggiore della Basilica di S. Petronio. In quest'opera, alcune scene bibliche («Creazione di Adamo ed Eva», «Il peccato», «La cacciata dal Paradiso», «Il lavoro dei primi uomini») precorrono, per grandiosità di forme, l'arte di Michelangelo, mentre il gruppo della «Vergine col Bambino» nella lunetta sopra la porta è caratterizzato da un vivo contrasto di luci e di ombre, e da una profonda e quasi triste severità nell'espressione della Vergine.
Dopo la fine dei lavori del Fonte Battesimale di S. Giovanni, cioè dopo il 1428, Jacopo fu anche nominato Capomaestro dell'Opera del Duomo di Siena, carica che mantenne fino alla morte. Dell'ultima parte della vita, forse del 1438, sono alcune decorazioni scultoree dello smembrato Altare Casini nel Duomo di Siena, attualmente conservate nel Museo dell'Opera.
Jacopo della Quercia, nonostante i continui contrasti con il Comune di Siena e con l'Opera del Duomo, era tenuto in altissima considerazione nella città, aveva il titolo di «Miles», cioè di Cavaliere, e fu più volte Priore del Duomo e prescelto per vari incarichi pubblici. Jacopo mori a Siena, nel 1438, nella casa dell'Opera, e fu sepolto nel chiostro del Convento di S. Agostino; la sua tomba, tuttavia, non esiste più e le sue ossa sono andate disperse.
Scheda tratta dal volume di Marco Falorni, Senesi da ricordare, Edizioni Periccioli, Siena, 1982.
(continua...)
Le sculture rimasteci, pur molto deteriorate, mostrano la potenza dello stile di Jacopo, nel quale la linea è strumento essenziale di sintesi e di movimento nel definire, con grandiose e duttili cadenze i piani plasticamente animati del rilievo che emerge dalle cavità quasi absidali delle nicchie.
Negli anni dal 1413 al 1422 l'artista scolpi, in più riprese; la pala d'altare della Cappella Trenta nella Chiesa di S. Frediano a Lucca, nella quale racchiuse le figure entro un’architettura dì un gotico forse eccessivamente fiorito, insistendo nel complicato agitarsi dei panneggi.
Nel 1417 ebbero inizio i lavori del Fonte Battesimale del Battistero di S. Giovanni attiguo al Duomo di Siena, che, eseguiti in varie fasi, si protrassero fino al 1428. Di questo capolavoro, una delle maggiori opere dell'arte scultorea italiana nel Quattrocento, Jacopo della Quercia fornì il disegno, realizzò la parte superiore, e collaborò alla parte inferiore, a cui presero parte anche Donatello, Lorenzo Ghiberti e altri insignì artisti.
Del 1420 circa è una scultura lignea della «Madonna col Bambino» conservata nella Chiesa di S. Martino a Siena.
Del 1421 sono le statue lignee dell’«Angelo annunciante» e della «Vergine annunciata» nella Collegiata di S. Gimignano.
Di periodo di poco anteriore al 1425 è probabilmente la «Madonna col Bambino», oggi al Louvre di Parigi, quasi concordemente attribuita a Jacopo.
Negli anni dal 1425 al 1437 Jacopo lavorò, ad intervalli, a Bologna; dove attendeva alla splendida decorazione scultorea del portale maggiore della Basilica di S. Petronio. In quest'opera, alcune scene bibliche («Creazione di Adamo ed Eva», «Il peccato», «La cacciata dal Paradiso», «Il lavoro dei primi uomini») precorrono, per grandiosità di forme, l'arte di Michelangelo, mentre il gruppo della «Vergine col Bambino» nella lunetta sopra la porta è caratterizzato da un vivo contrasto di luci e di ombre, e da una profonda e quasi triste severità nell'espressione della Vergine.
Dopo la fine dei lavori del Fonte Battesimale di S. Giovanni, cioè dopo il 1428, Jacopo fu anche nominato Capomaestro dell'Opera del Duomo di Siena, carica che mantenne fino alla morte. Dell'ultima parte della vita, forse del 1438, sono alcune decorazioni scultoree dello smembrato Altare Casini nel Duomo di Siena, attualmente conservate nel Museo dell'Opera.
Jacopo della Quercia, nonostante i continui contrasti con il Comune di Siena e con l'Opera del Duomo, era tenuto in altissima considerazione nella città, aveva il titolo di «Miles», cioè di Cavaliere, e fu più volte Priore del Duomo e prescelto per vari incarichi pubblici. Jacopo mori a Siena, nel 1438, nella casa dell'Opera, e fu sepolto nel chiostro del Convento di S. Agostino; la sua tomba, tuttavia, non esiste più e le sue ossa sono andate disperse.
Scheda tratta dal volume di Marco Falorni, Senesi da ricordare, Edizioni Periccioli, Siena, 1982.
Si è dimesso Carlo Piperno, Prorettore del Magistrato delle Contrade
Ne riporta la notizia la Gazzetta di Siena
Ne riporta la notizia la Gazzetta di Siena
Gazzetta di Siena
Magistrato delle Contrade, dimissioni per il Prorettore Carlo Piperno | Gazzetta di Siena
ieri ci sono state le dimissioni per motivi personali del Prorettore del Magistrato Carlo Piperno, priore della Lupa
Il 27 ottobre 1865 muore in Castelvecchio Francesco Santini, detto Gobbo Saragiolo
Qui la scheda delle Carriere da lui corse.
Corse 59 Palii, con 15 Vittorie sul Campo (1 Vittoria ogni 3,93 Palii corsi), record assoluto che detiene insieme a Mattio Mancini detto Bastiancino.
Dominatore assoluto della Piazza, nonostante perse i due Palii del 1858, perché era in galera per furto aggravato (stette in galera per 19 mesi, anche alle Murate nel capoluogo di regione).
- Corse in 14 Contrade (no Aquila, Civetta, Lupa), vincendo per 7 Contrade (Bruco, Chiocciola, Oca, Onda, Selva, Torre, Valdimontone). Non è un record: c'è anche chi ha corso in tutte le Contrade. E anche per quanto attiene alle vittorie in Contrade differenti non è un record: c'è anche chi vinse in 10, 9 e 8 Contrade.
- È il fantino che dopo Francesco Bianchini detto Campanino ha corso più Palii consecutivamente: 34 tra il 1823 e il 1842, dividendo tale primato con Niccolò Chiarini detto Caino.
- Dopo Mario Bernini detto Bachicche è il fantino più giovane, del quale abbiamo la data certa di nascita, ad aver corso il suo primo palio: aveva 13 anni e 8 mesi.
Qui la scheda delle Carriere da lui corse.
Corse 59 Palii, con 15 Vittorie sul Campo (1 Vittoria ogni 3,93 Palii corsi), record assoluto che detiene insieme a Mattio Mancini detto Bastiancino.
Dominatore assoluto della Piazza, nonostante perse i due Palii del 1858, perché era in galera per furto aggravato (stette in galera per 19 mesi, anche alle Murate nel capoluogo di regione).
- Corse in 14 Contrade (no Aquila, Civetta, Lupa), vincendo per 7 Contrade (Bruco, Chiocciola, Oca, Onda, Selva, Torre, Valdimontone). Non è un record: c'è anche chi ha corso in tutte le Contrade. E anche per quanto attiene alle vittorie in Contrade differenti non è un record: c'è anche chi vinse in 10, 9 e 8 Contrade.
- È il fantino che dopo Francesco Bianchini detto Campanino ha corso più Palii consecutivamente: 34 tra il 1823 e il 1842, dividendo tale primato con Niccolò Chiarini detto Caino.
- Dopo Mario Bernini detto Bachicche è il fantino più giovane, del quale abbiamo la data certa di nascita, ad aver corso il suo primo palio: aveva 13 anni e 8 mesi.
www.ilpalio.org
Accadde oggi a Siena, il Calendario Senese de ilpalio.org - 27 ottobre
Il Calendario Senese di tutto l'anno, a cura de ilpalio.org e della prof.ssa Maura Martellucci
corsi-salterello-2024-2025.pdf
152.1 KB
Torna il progetto Città dei Mestieri - quarta edizione 2024/2025
Ripartono i corsi formativi al Saltarello, il cui periodo di svolgimento è previsto da metà novembre 2024 a maggio 2025.
Domande di iscrizione fino al 31 ottobre 2024.
Per info contattate il vostro Economo di Contrada.
Ripartono i corsi formativi al Saltarello, il cui periodo di svolgimento è previsto da metà novembre 2024 a maggio 2025.
Domande di iscrizione fino al 31 ottobre 2024.
Per info contattate il vostro Economo di Contrada.
Orlando Papei è partito con un nuovo progetto monumentale
Grazie alla collaborazione di Alessandro Ferrini (storico collaboratore del sito) e di Carmelo Lauretta, Papei è partito con un altro dei suoi progetti: quello di realizzare un database completo sulle Prove dei Palii.
Intanto stanno lavorando a ritroso fino al 1974, ma il progetto è quello di arrivare all'Ottocento.
https://www.ilpalio.org/prove.htm
Grazie alla collaborazione di Alessandro Ferrini (storico collaboratore del sito) e di Carmelo Lauretta, Papei è partito con un altro dei suoi progetti: quello di realizzare un database completo sulle Prove dei Palii.
Intanto stanno lavorando a ritroso fino al 1974, ma il progetto è quello di arrivare all'Ottocento.
https://www.ilpalio.org/prove.htm
www.ilpalio.org
Palio di Siena - Le prove
Palio di Siena le prove
Le immagini dei Priori
Un'altra pagina interessante: quella con le foto dei Priori degli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso.
Un'altra pagina interessante: quella con le foto dei Priori degli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso.
www.ilpalio.org
Palio di Siena - i Priori degli anni '30 e '40 del secolo scorso
Palio di Siena Priori
Siena - Trekking Urbano, giovedì 31 ottobre 2024
https://www.trekkingurbano.info/siena-trekking-urbano-2024/
https://www.trekkingurbano.info/siena-trekking-urbano-2024/
Trekking Urbano
Siena - Trekking Urbano
Siena - XXIª Giornata Nazionale del Trekking Urbano “Natura ad Arte: memoria, artificio, paesaggio”
Il 3 novembre 1650 si disputa in Piazza l'ultima bufalata documentata, in onore del Granduca di Toscana.
Partecipano 6 Contrade: Lupa, Oca, Drago, Chiocciola, Torre, Onda.
Vince la Chiocciola. Il Masgalano lo vince l' Elefante.
Testo a cura di Maura Martellucci
Partecipano 6 Contrade: Lupa, Oca, Drago, Chiocciola, Torre, Onda.
Vince la Chiocciola. Il Masgalano lo vince l' Elefante.
Testo a cura di Maura Martellucci
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Accadde oggi a Siena, il Calendario Senese de ilpalio.org - 3 novembre
Il Calendario Senese di tutto l'anno, a cura de ilpalio.org e della prof.ssa Maura Martellucci
Il 9 novembre 2024, presso l'Archivio di Stato di Siena, l’Associazione La Diana presenta la conferenza pubblica "Le acque urbane. Siena e altre realtà a confronto"
Ingresso libero
Il programma
SEZIONE GEOLOGIA E ARCHITETTURA
Moderatrice: Maria Elena Di Trolio
Ore 9.30
Saluti istituzionali
Ore 10.00
1994-2024—Una storia lunga trent’anni
Luca Luchini (socio fondatore e primo presidente Associazione
Culturale “La Diana”)
Ore 10.30
Acquedotti e archeologia a Narni
Roberto Nini (presidente Associazione “Narni sotterranea”)
Ore 11.00
Pausa lavori
Ore 11.15
La geologia dei bottini senesi: storia e confronto con altre realtà
Enrico Tavarnelli (Università degli Studi di Siena)
Ore 11.45
Bottini e Fonti di Siena. Aspetti materici e di conservazione
Marco Giamello (Università degli Studi di Siena)
Ore 12.15
I caratteri architettonici delle Fonti Medievali (XIII - XIV secolo)
Fabio Gabbrielli (Università degli Studi di Siena)
SEZIONE STORIA E ARCHEOLOGIA
Moderatore: Michele D’Ascoli
Ore 15.30
Le fonti documentarie dell'Archivio di Stato di Siena per lo studio dei
bottini
Cinzia Cardinali (direttrice Archivio di Stato di Siena)
Ore 16.00
Il "Perimetro della città di Siena con il tragitto dei condotti dell'acqua"
Enzo Mecacci (Accademia Senese degli Intronati)
Ore 16.30
I guerchi e le modalità di scavo dei minatori in periodo medievale
Roberto Farinelli (Università degli Studi di Siena)
Ore 17.00
Pausa lavori
Ore 17.15
L’esperienza del Museo dell’Acqua
Paco Lanciano (divulgatore scientifico)
Ore 17.45
Le vie dell’acqua nell’antico Ospedale del Santa Maria della Scala
Chiara Valdambrini (direttrice Santa Maria della Scala)
Ore 18.15
Conclusione dei lavori
Ingresso libero
Il programma
SEZIONE GEOLOGIA E ARCHITETTURA
Moderatrice: Maria Elena Di Trolio
Ore 9.30
Saluti istituzionali
Ore 10.00
1994-2024—Una storia lunga trent’anni
Luca Luchini (socio fondatore e primo presidente Associazione
Culturale “La Diana”)
Ore 10.30
Acquedotti e archeologia a Narni
Roberto Nini (presidente Associazione “Narni sotterranea”)
Ore 11.00
Pausa lavori
Ore 11.15
La geologia dei bottini senesi: storia e confronto con altre realtà
Enrico Tavarnelli (Università degli Studi di Siena)
Ore 11.45
Bottini e Fonti di Siena. Aspetti materici e di conservazione
Marco Giamello (Università degli Studi di Siena)
Ore 12.15
I caratteri architettonici delle Fonti Medievali (XIII - XIV secolo)
Fabio Gabbrielli (Università degli Studi di Siena)
SEZIONE STORIA E ARCHEOLOGIA
Moderatore: Michele D’Ascoli
Ore 15.30
Le fonti documentarie dell'Archivio di Stato di Siena per lo studio dei
bottini
Cinzia Cardinali (direttrice Archivio di Stato di Siena)
Ore 16.00
Il "Perimetro della città di Siena con il tragitto dei condotti dell'acqua"
Enzo Mecacci (Accademia Senese degli Intronati)
Ore 16.30
I guerchi e le modalità di scavo dei minatori in periodo medievale
Roberto Farinelli (Università degli Studi di Siena)
Ore 17.00
Pausa lavori
Ore 17.15
L’esperienza del Museo dell’Acqua
Paco Lanciano (divulgatore scientifico)
Ore 17.45
Le vie dell’acqua nell’antico Ospedale del Santa Maria della Scala
Chiara Valdambrini (direttrice Santa Maria della Scala)
Ore 18.15
Conclusione dei lavori