IL 16 APRILE 1981 NASCE A PEGLI (GE) VALTER PUSCEDDU, DETTO BIGHINO
Oggi è il compleanno di Valter Pusceddu, detto Bighino.
Già 28 Carriere sul Campo per i Colori di ben 14 Contrade. Mancano all'appello solo 3 Contrade, che non lo hanno mai chiamato a difendere i loro Colori e sono: Bruco, Drago e Giraffa. Nella speciale classifica dei fantini che hanno indossato più giubbetti, quindi Bighino è già nella Storia del Palio di Siena, anche se non è tra i primi.
Ha montato anche dei "bomboloni" (Altoprato, Zodiach, Elisir di Logudoro, Istriceddu, Porto Alabe), deludendo in parte o in toto le aspettative in lui riposte. Negli ultimi anni si è ritagliato un posto come fantino cosiddetto "killer" (la definizione è della stampa locale, non ci piace, ma ormai è considerata andante e di facile comprensione). In pratica, lo si è assoldato da parte delle Contrade che avevano la Rivale in Piazza e che correvano senza chances di Vittoria, ma solo con l'intento di bloccare l'Avversaria. Giusto o sbagliato che sia, non sta a noi giudicare, fatto sta che come "killer" si è sempre comportato bene. Ecco, in questo sicuramente Bighino ha un record o comunque un titolo di vanto che non è da tutti: mai la Contrada Rivale ha vinto con lui in Piazza a difendere i Colori di chi lo ha ingaggiato per bloccarla.
Sul discorso Vittoria, se ne riparlerà. Ha il non facile primato di essere il fantino in attività con più Carriere corse e senza Vittorie. Ben 28 Palii e nessuna Vittoria.
In questa statistica poco invidiabile, il top del top nella Storia del Palio di Siena è Gigi Bestia (42 Palii senza mai vincere), seguito da Giove (40 Palii senza Vittorie) e dal Ghiozzo (37 Palii senza Vittorie).
Tanti Auguri di Buon Compleanno a Valter da parte mia!
Oggi è il compleanno di Valter Pusceddu, detto Bighino.
Già 28 Carriere sul Campo per i Colori di ben 14 Contrade. Mancano all'appello solo 3 Contrade, che non lo hanno mai chiamato a difendere i loro Colori e sono: Bruco, Drago e Giraffa. Nella speciale classifica dei fantini che hanno indossato più giubbetti, quindi Bighino è già nella Storia del Palio di Siena, anche se non è tra i primi.
Ha montato anche dei "bomboloni" (Altoprato, Zodiach, Elisir di Logudoro, Istriceddu, Porto Alabe), deludendo in parte o in toto le aspettative in lui riposte. Negli ultimi anni si è ritagliato un posto come fantino cosiddetto "killer" (la definizione è della stampa locale, non ci piace, ma ormai è considerata andante e di facile comprensione). In pratica, lo si è assoldato da parte delle Contrade che avevano la Rivale in Piazza e che correvano senza chances di Vittoria, ma solo con l'intento di bloccare l'Avversaria. Giusto o sbagliato che sia, non sta a noi giudicare, fatto sta che come "killer" si è sempre comportato bene. Ecco, in questo sicuramente Bighino ha un record o comunque un titolo di vanto che non è da tutti: mai la Contrada Rivale ha vinto con lui in Piazza a difendere i Colori di chi lo ha ingaggiato per bloccarla.
Sul discorso Vittoria, se ne riparlerà. Ha il non facile primato di essere il fantino in attività con più Carriere corse e senza Vittorie. Ben 28 Palii e nessuna Vittoria.
In questa statistica poco invidiabile, il top del top nella Storia del Palio di Siena è Gigi Bestia (42 Palii senza mai vincere), seguito da Giove (40 Palii senza Vittorie) e dal Ghiozzo (37 Palii senza Vittorie).
Tanti Auguri di Buon Compleanno a Valter da parte mia!
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IL 17 APRILE 1672 NASCE A SIENA GIUSEPPE GALARDI, DETTO PELLICCINO
Il 17 aprile 1672 nasce a Siena (San Pellegrino) Giuseppe Galardi, detto Pelliccino, ma anche citato in alcuni documenti come Pelliccia, Pulcino o Pidocchio. Sul ns. sito c'è la scansione del battesimo, trovata dal nostro Orlando Papei, fondatore e presidente del sito.
Pelliccino ha vinto un sacco di Palii, sono documentate 9 Vittorie sul Campo, sempre dal nostro Orlando Papei, ma ci sono anche 3 Vittorie non certe. Comunque, anche a essere fedeli ai documenti comprovati, 9 Vittorie sul Campo sono sicuramente di tutto rispetto come recita la nostra stat sui fantini vittoriosi di tutti i tempi. E comunque è il record del Seicento (3 vittorie, con 6 poi del Settecento).
Terminò la sua carriera di fantino da vincitore, poichè morì, per cause a noi ignote, il 21 novembre del 1711.
Che fosse un personaggio noto, lo si capisce nel necrologio (documento originale tratto dalle ricerche del Papei), quando il parroco, con prassi inconsueta, ne riportò pure il soprannome.
Pelliccino è passato alla Storia del Palio di Siena, perché è uno dei sei fantini imbattuti, essendo morto all'indomani dell'ultimo Palio Vittorioso del 16 agosto 1711.
I sei fantini imbattuti nella Storia del Palio sono: Tommaso Felloni detto Biggèri, Angelo Giusti detto Ciocio, Antonio Guasqui detto Folaghino, Paolo Santinelli detto Marzialetto, Matteo Marzi detto Mattiaccio e appunto Giuseppe Galardi detto Pelliccino.
Tutti morti dopo l'ultimo Palio vinto.
Pelliccino è anche stato il secondo fantino nella Storia del Palio di Siena ad aver fatto Cappotto proprio nel 1711, dopo il Cappotto di Cappellaro del 1707.
Il 17 aprile 1672 nasce a Siena (San Pellegrino) Giuseppe Galardi, detto Pelliccino, ma anche citato in alcuni documenti come Pelliccia, Pulcino o Pidocchio. Sul ns. sito c'è la scansione del battesimo, trovata dal nostro Orlando Papei, fondatore e presidente del sito.
Pelliccino ha vinto un sacco di Palii, sono documentate 9 Vittorie sul Campo, sempre dal nostro Orlando Papei, ma ci sono anche 3 Vittorie non certe. Comunque, anche a essere fedeli ai documenti comprovati, 9 Vittorie sul Campo sono sicuramente di tutto rispetto come recita la nostra stat sui fantini vittoriosi di tutti i tempi. E comunque è il record del Seicento (3 vittorie, con 6 poi del Settecento).
Terminò la sua carriera di fantino da vincitore, poichè morì, per cause a noi ignote, il 21 novembre del 1711.
Che fosse un personaggio noto, lo si capisce nel necrologio (documento originale tratto dalle ricerche del Papei), quando il parroco, con prassi inconsueta, ne riportò pure il soprannome.
Pelliccino è passato alla Storia del Palio di Siena, perché è uno dei sei fantini imbattuti, essendo morto all'indomani dell'ultimo Palio Vittorioso del 16 agosto 1711.
I sei fantini imbattuti nella Storia del Palio sono: Tommaso Felloni detto Biggèri, Angelo Giusti detto Ciocio, Antonio Guasqui detto Folaghino, Paolo Santinelli detto Marzialetto, Matteo Marzi detto Mattiaccio e appunto Giuseppe Galardi detto Pelliccino.
Tutti morti dopo l'ultimo Palio vinto.
Pelliccino è anche stato il secondo fantino nella Storia del Palio di Siena ad aver fatto Cappotto proprio nel 1711, dopo il Cappotto di Cappellaro del 1707.
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IL 17 APRILE 1555 SIENA SI ARRENDE ALLA DOMINAZIONE SPAGNOLA E DELLA FAMIGLIA MEDICI
A Siena la data del 17 aprile sul calendario è una delle date più tristi da rievocare lungo tutto l'arco dell'anno.
Dopo un assedio lunghissimo, il 17 aprile 1555 Siena è costretta ad arrendersi alla dominazione della nemica di sempre, dopo una resistenza strenua ad opera di Biagio di Montluc, condottiero francese che si era eretto a difensore del popolo senese insieme alla famiglia Strozzi, acerrima e storica nemica della famiglia dei Medici.
Da notare che i Medici, che per tutto il Trecento e Quattrocento erano stati stretti alleati del Re di Francia del Papa, dopo la loro cacciata nel 1494 e il loro ritorno all'inizio del Cinquecento, si alleano con gli Spagnoli e con l'Impero di Carlo V, facendo una delle loro classiche "rigirate" che caratterizzano la storia di quella città, che, ricordiamolo, è divenuta magnifica, certo, ma lo ha fatto sfruttando, vessando e massacrando tutte le città intorno della Toscana. Sembra la Storia attuale e basti pensare a come la Russia tratta i paesi confinanti, Ucraina in primis!
Tornando a bomba, la tregua del 17 aprile 1555 permetteva, a chi lo avesse voluto, di lasciare la città con l'onore delle armi, cosa che Montluc fece quattro giorni dopo, quando le truppe di Cosimo I dei Medici entrarono in Siena.
Qui la scheda di Biagio di Montluc su Wikipedia
A Siena la data del 17 aprile sul calendario è una delle date più tristi da rievocare lungo tutto l'arco dell'anno.
Dopo un assedio lunghissimo, il 17 aprile 1555 Siena è costretta ad arrendersi alla dominazione della nemica di sempre, dopo una resistenza strenua ad opera di Biagio di Montluc, condottiero francese che si era eretto a difensore del popolo senese insieme alla famiglia Strozzi, acerrima e storica nemica della famiglia dei Medici.
Da notare che i Medici, che per tutto il Trecento e Quattrocento erano stati stretti alleati del Re di Francia del Papa, dopo la loro cacciata nel 1494 e il loro ritorno all'inizio del Cinquecento, si alleano con gli Spagnoli e con l'Impero di Carlo V, facendo una delle loro classiche "rigirate" che caratterizzano la storia di quella città, che, ricordiamolo, è divenuta magnifica, certo, ma lo ha fatto sfruttando, vessando e massacrando tutte le città intorno della Toscana. Sembra la Storia attuale e basti pensare a come la Russia tratta i paesi confinanti, Ucraina in primis!
Tornando a bomba, la tregua del 17 aprile 1555 permetteva, a chi lo avesse voluto, di lasciare la città con l'onore delle armi, cosa che Montluc fece quattro giorni dopo, quando le truppe di Cosimo I dei Medici entrarono in Siena.
Qui la scheda di Biagio di Montluc su Wikipedia
www.ilpalio.org
La famiglia Medici
La famiglia Medici, a cura del dott. Fabrizio Gabrielli
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IL 17 APRILE 1938 SI CORRE IL FAMOSO PALIO D'ETIOPIA DELL'AMBACIARA
Nella "Siena d'Etiopia" si disputa il 17 aprile 1938 lo storico Palio dell'Ambaciara, vinto dalla Nobile Contrada dell'Oca, che ancora oggi espone nel suo Museo di Contrada il Drappellone vinto in quell'occasione.
Perché sognare non costa nulla... Anche quando è appena finita la Guerra d'Etiopia e sta per iniziare la Guerra in Africa.
Oggi è l'anniversario importante del famoso Palio dell'Ambaciara, il Palio d'Etiopia corso a dorso d'asino il giorno di Pasqua del 1938, 17 aprile, dai senesi d'Etiopia. Ambaciara (o Amba Ciara) era considerata la Siena d'Etiopia, anche per i paesaggi, molto simili alle campagne senesi e lì si stabilirono parecchi senesi e toscani.
Ma c'era appena stata la guerra di conquista per l'Etiopia e ancora battaglioni e armate di soldati erano in Etiopia a "difendere" le terre appena conquistate!
Il giorno di Pasqua del 1938 i senesi decisero così di sentirsi un po' più vicini alla loro terra di origine i commilitoni del 97° Battaglione CC. NN. organizzarono questo Palio, entrato nella Storia, ovviamente non ufficiale e non riconosciuto dal Comune, ma che testimonia che i pensieri di un senese fuori da Siena vanno sempre alla terra di origine e quindi al Palio, che è la quintessenza della Senesità.
Il Palio fu corso nei pressi della Residenza del Governatore ed offerto dallo stesso, i fantini erano i legionari del 97° Battaglione CC.NN. L'unico resoconto della corsa è quello riportato da Dino Corsi nell'articolo pubblicato dal quotidiano "Il Telegrafo" il 13 maggio 1938, "La Pasqua dei legionari a Siena d'Etiopia".
Come si legge nell'articolo apparso circa un mese dopo nella Cronaca di Siena del quotidiano (che consiglio di leggere per intero), furono osservate, per quanto possibili, le norme e i regolamenti vigenti a Siena, con l'eccezione, non proprio secondaria, dei cavalli, che non essendo disponibili, furono sostituiti con degli asini reperiti in loco. Vinse l'Oca, dopo una lotta tra Nicchio e Drago per due giri e mezzo, che culminò con l'impuntamento dei due asini di queste due Contrade.
Il cencio, dipinto su di una bandiera, venne donato allo stesso Comandante, che lo riportò a Siena al termine del suo periodo di comando nel febbraio 1939. Dopo essere stato mostrato per la prima volta al pubblico in occasione della Festa Titolare della Nobil Contrada del Bruco, è stato donato nel 2015 alla Nobile Contrada dell'Oca, che lo conserva gelosamente nel proprio Museo di Contrada.
Il resoconto è sul sito con l'articolo originale scannerizzato in biblioteca da Orlando Papei.
Il "corrispondente" era Dino Corsi, scrittore senese, che era presente quel giorno e di cui potrete leggere la sua storia qui
http://dinocorsi.blogspot.it/2012/10/dino-corsi.html
Altre info qui, nel sito amatoriale del Battaglione
http://www.97legione.siena.it
Nella "Siena d'Etiopia" si disputa il 17 aprile 1938 lo storico Palio dell'Ambaciara, vinto dalla Nobile Contrada dell'Oca, che ancora oggi espone nel suo Museo di Contrada il Drappellone vinto in quell'occasione.
Perché sognare non costa nulla... Anche quando è appena finita la Guerra d'Etiopia e sta per iniziare la Guerra in Africa.
Oggi è l'anniversario importante del famoso Palio dell'Ambaciara, il Palio d'Etiopia corso a dorso d'asino il giorno di Pasqua del 1938, 17 aprile, dai senesi d'Etiopia. Ambaciara (o Amba Ciara) era considerata la Siena d'Etiopia, anche per i paesaggi, molto simili alle campagne senesi e lì si stabilirono parecchi senesi e toscani.
Ma c'era appena stata la guerra di conquista per l'Etiopia e ancora battaglioni e armate di soldati erano in Etiopia a "difendere" le terre appena conquistate!
Il giorno di Pasqua del 1938 i senesi decisero così di sentirsi un po' più vicini alla loro terra di origine i commilitoni del 97° Battaglione CC. NN. organizzarono questo Palio, entrato nella Storia, ovviamente non ufficiale e non riconosciuto dal Comune, ma che testimonia che i pensieri di un senese fuori da Siena vanno sempre alla terra di origine e quindi al Palio, che è la quintessenza della Senesità.
Il Palio fu corso nei pressi della Residenza del Governatore ed offerto dallo stesso, i fantini erano i legionari del 97° Battaglione CC.NN. L'unico resoconto della corsa è quello riportato da Dino Corsi nell'articolo pubblicato dal quotidiano "Il Telegrafo" il 13 maggio 1938, "La Pasqua dei legionari a Siena d'Etiopia".
Come si legge nell'articolo apparso circa un mese dopo nella Cronaca di Siena del quotidiano (che consiglio di leggere per intero), furono osservate, per quanto possibili, le norme e i regolamenti vigenti a Siena, con l'eccezione, non proprio secondaria, dei cavalli, che non essendo disponibili, furono sostituiti con degli asini reperiti in loco. Vinse l'Oca, dopo una lotta tra Nicchio e Drago per due giri e mezzo, che culminò con l'impuntamento dei due asini di queste due Contrade.
Il cencio, dipinto su di una bandiera, venne donato allo stesso Comandante, che lo riportò a Siena al termine del suo periodo di comando nel febbraio 1939. Dopo essere stato mostrato per la prima volta al pubblico in occasione della Festa Titolare della Nobil Contrada del Bruco, è stato donato nel 2015 alla Nobile Contrada dell'Oca, che lo conserva gelosamente nel proprio Museo di Contrada.
Il resoconto è sul sito con l'articolo originale scannerizzato in biblioteca da Orlando Papei.
Il "corrispondente" era Dino Corsi, scrittore senese, che era presente quel giorno e di cui potrete leggere la sua storia qui
http://dinocorsi.blogspot.it/2012/10/dino-corsi.html
Altre info qui, nel sito amatoriale del Battaglione
http://www.97legione.siena.it
Aggiornato il programma di addestramento del Protocollo Equino 2025, lo trovate pinnato qui in cima al canale
Telegram
Il Palio di Siena 🏇
PROGRAMMA DI ADDESTRAMENTO DEL PROTOCOLLO EQUINO 2025
Le corse e i lavori di addestramento del Protocollo equino 2025 dei cavalli da Palio si svolgeranno secondo il seguente programma:
- martedì 25 marzo (lavori di addestramento a Mociano)
- martedì 1aprile…
Le corse e i lavori di addestramento del Protocollo equino 2025 dei cavalli da Palio si svolgeranno secondo il seguente programma:
- martedì 25 marzo (lavori di addestramento a Mociano)
- martedì 1aprile…
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Chiuso il sondaggio sul record di Vittorie di Tittia.
Risultati che parlano abbastanza chiari.
Escludendo gli indecisi e i non senesi, la maggioranza di chi ha votato (52%) ritiene che Tittia non arriverà a eguagliare Bastiancino e Gobbo Saragiolo, ma si fermerà sotto ai livelli o di Caino e Aceto o ancora più sotto ai livelli di Trecciolino (che resteranno pur sempre nella Storia del Palio).
Ma c'è anche un 31% complessivo tra voi che pensa che Tittia o eguaglierà Bastiancino e Gobbo Saragiolo, con una punta del 23% che è ampiamente ottimista e pensa che Tittia diverrà il dominatore della Storia del Palio tra i fantini, arrivando ad almeno 16 Vittorie sul Campo.
Se ne riparlerà. A tempo debito, qualora Tittia dovesse rivincere anche nel 2025, andremo a rifare altri sondaggi e ad aggiornare le analisi predittive che ho condiviso nei giorni scorsi.
Risultati che parlano abbastanza chiari.
Escludendo gli indecisi e i non senesi, la maggioranza di chi ha votato (52%) ritiene che Tittia non arriverà a eguagliare Bastiancino e Gobbo Saragiolo, ma si fermerà sotto ai livelli o di Caino e Aceto o ancora più sotto ai livelli di Trecciolino (che resteranno pur sempre nella Storia del Palio).
Ma c'è anche un 31% complessivo tra voi che pensa che Tittia o eguaglierà Bastiancino e Gobbo Saragiolo, con una punta del 23% che è ampiamente ottimista e pensa che Tittia diverrà il dominatore della Storia del Palio tra i fantini, arrivando ad almeno 16 Vittorie sul Campo.
Se ne riparlerà. A tempo debito, qualora Tittia dovesse rivincere anche nel 2025, andremo a rifare altri sondaggi e ad aggiornare le analisi predittive che ho condiviso nei giorni scorsi.
Telegram
Il Palio di Siena 🏇
TITTIA PUO' BATTERE IL RECORD DI GOBBO SARAGIOLO E BASTIANCINO DI 15 VITTORIE SUL CAMPO?
Possiamo provare a fare qualche proiezione statistica.
PREMESSA METODOLOGICA
Ho ipotizzato una carriera nel pieno delle facoltà fisiche fino a 45 anni.
Ho poi ipotizzato…
Possiamo provare a fare qualche proiezione statistica.
PREMESSA METODOLOGICA
Ho ipotizzato una carriera nel pieno delle facoltà fisiche fino a 45 anni.
Ho poi ipotizzato…
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Forwarded from Il Palio di Siena 🏇
Tittia può battere il record di Palii vinti nella Storia del Palio di Siena?
Final Results
23%
Sì, supererà i 15 Palii vinti e arriverà almeno a 16 Palii vinti, diventando il primo fantino
8%
Eguaglierà Bastiancino e Gobbo Saragiolo a 15 Vittorie
15%
Eguaglierà Caino I e Aceto a 14 Vittorie
37%
Eguaglierà Trecciolino a 13 Vittorie
6%
Non sono di Siena
5%
Non mi interessa
6%
Non saprei/Non rispondo
👍5
DOMENICA 21 APRILE 1555 - LE TRUPPE DI COSIMO I DE MEDICI ENTRANO A SIENA
Altra ricorrenza triste, quella di oggi. Il 21 aprile 1555 Siena, dopo il lungo assedio e la resa firmata il 17 aprile, apre le porte a Cosimo de’ Medici e alle truppe spagnole dell'Imperatore Carlo V.
Il condottiero francese Biagio di Montluc ed i suoi soldati escono dalla città con l'onore delle armi e nello stesso giorno, per mantenere l'ordine pubblico, vi entrano le milizie del conte di Santa Fiora.
La Resistenza dei Senesi era andata oltre ogni previsione e solo la fame e gli stenti avevano avuto ragione dello spirito indomabile dei difensori.
La Balzana bianca e nera di Siena diviene un gonfalone comunale e si innalza lo stendardo della famiglia dei Medici. Con la resa arrivano subito i viveri in città.
[Continua a leggere...]
Sotto: l'Imperatore Carlo V, ritratto a cavallo di Tiziano Vecellio
Altra ricorrenza triste, quella di oggi. Il 21 aprile 1555 Siena, dopo il lungo assedio e la resa firmata il 17 aprile, apre le porte a Cosimo de’ Medici e alle truppe spagnole dell'Imperatore Carlo V.
Il condottiero francese Biagio di Montluc ed i suoi soldati escono dalla città con l'onore delle armi e nello stesso giorno, per mantenere l'ordine pubblico, vi entrano le milizie del conte di Santa Fiora.
La Resistenza dei Senesi era andata oltre ogni previsione e solo la fame e gli stenti avevano avuto ragione dello spirito indomabile dei difensori.
La Balzana bianca e nera di Siena diviene un gonfalone comunale e si innalza lo stendardo della famiglia dei Medici. Con la resa arrivano subito i viveri in città.
[Continua a leggere...]
Sotto: l'Imperatore Carlo V, ritratto a cavallo di Tiziano Vecellio
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Sono quattro i Papi Senesi della Storia
Alessandro III, Pio II, Pio III, Alessandro VII, vediamo chi sono in dettaglio. Sicuramente Alessandro III fu quello che visse il periodo più incasinato, da un punto di vista politico, tra i quattro. Pio II e Alessandro VII invece ebbero un ruolo fondamentale dal punto di vista storico e artistico.
Alessandro III della famiglia Bandinelli Paparoni, al quale è dedicato il ciclo di affreschi di Spinello Aretino nel Palazzo Pubblico di Siena, fu colui che sconfisse l’imperatore Federico Barbarossa.
Pio II, uno dei più piccoli dei 18 figli di Enea Piccolomini, avviato alla carriera ecclesiastica dopo la sua conversione all’età di 40 anni, fu un eccezionale uomo di lettere e uno degli uomini più colti della sua epoca, capace di affidare al Rossellino la rifondazione di Pienza secondo precisi indirizzi urbanistici che lui stesso indicò sul modello della “città ideale” Alla vita di Pio II è dedicato uno dei luoghi più magici di Siena: la Libreria Piccolomini in Duomo.
Pio III, figlio di una sorella di Pio II, fu Papa solo per 26 giorni. La sua incoronazione al soglio pontificio è al centro di una delle più belle opere del Pinturicchio in Duomo.
Alessandro VII, della famiglia Chigi, ebbe un ruolo essenziale nel compiere il rinnovamento architettonico della città di Roma e a lui si devono molte delle opere in stile barocco della città eterna; in tal senso fu grande patrono ed estimatore di Gian Lorenzo Bernini che grazie ad Alessandro VII operò anche nel duomo di Siena nella cappella del Voto.
Alessandro III, Pio II, Pio III, Alessandro VII, vediamo chi sono in dettaglio. Sicuramente Alessandro III fu quello che visse il periodo più incasinato, da un punto di vista politico, tra i quattro. Pio II e Alessandro VII invece ebbero un ruolo fondamentale dal punto di vista storico e artistico.
Alessandro III della famiglia Bandinelli Paparoni, al quale è dedicato il ciclo di affreschi di Spinello Aretino nel Palazzo Pubblico di Siena, fu colui che sconfisse l’imperatore Federico Barbarossa.
Pio II, uno dei più piccoli dei 18 figli di Enea Piccolomini, avviato alla carriera ecclesiastica dopo la sua conversione all’età di 40 anni, fu un eccezionale uomo di lettere e uno degli uomini più colti della sua epoca, capace di affidare al Rossellino la rifondazione di Pienza secondo precisi indirizzi urbanistici che lui stesso indicò sul modello della “città ideale” Alla vita di Pio II è dedicato uno dei luoghi più magici di Siena: la Libreria Piccolomini in Duomo.
Pio III, figlio di una sorella di Pio II, fu Papa solo per 26 giorni. La sua incoronazione al soglio pontificio è al centro di una delle più belle opere del Pinturicchio in Duomo.
Alessandro VII, della famiglia Chigi, ebbe un ruolo essenziale nel compiere il rinnovamento architettonico della città di Roma e a lui si devono molte delle opere in stile barocco della città eterna; in tal senso fu grande patrono ed estimatore di Gian Lorenzo Bernini che grazie ad Alessandro VII operò anche nel duomo di Siena nella cappella del Voto.
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Rarissimo video visita Pastorale di Papa Giovanni Paolo II. Siena. Karol Wojtyla Canale 48 - 1980
Il 14 settembre 1980 Giovanni Paolo II si presentava per la prima volta a Siena e ai suoi cittadini. Sommessamente, quasi a chiedere permesso in una città orgogliosa, e allo stesso tempo gelosa, delle proprie tradizioni. Una città che da oltre 100 anni, esattamente…
Le visite dei Papi a Siena
Il primo Papa a visitare Siena fu Gregorio XII, nato Angelo Correr a Venezia. Tra il 1407 e il 1408 fu a Siena per ben 4 volte, ma anche solo di passaggio per recarsi a Savona dove era in programma un convegno importante che riguardava lo Scisma d'Occidente.
Fu a Siena il 4 settembre 1407, tra l'altro per una data che a noi Senesi è molto cara per ovvie ragioni, cioè l'anniversario della Battaglia di Montaperti (4 settembre 1260). il 23 gennaio 1408 Papa Gregorio XII fu nuovamente a Siena e poi di nuovo il 19 luglio e il 26 ottobre sempre del 1408 e sempre nell'ambito delle trattative per lo Scisma (fonte).
Il secondo Papa ad essere a Siena viene riportato essere Pio IX nel 1857. Il 2 settembre 1857 arriva Pio IX a Siena e si ferma per due giorni. Viene festeggiato e alloggia al palazzo del Granduca.
Poi la celeberrima visita pastorale del 14 settembre 1980 di Papa Giovanni Paolo II, quello che allora ancora chiamavamo molto semplicemente il "Papa polacco".
Una visita storica per varie ragioni, sia religiose, che politiche ed anche di "costume".
Un Papa in Carriera si disse... Non gli mancò l'energia di girare in lungo e in largo la città che, per quanto piccola, è pur sempre in saliscendi e in quel giorno Papa Woytila fece letteralmente il giro di tutta la città, a piedi, in auto, con messa in Piazza, visita ai malati all'Ospedale Santa Maria della Scala (come noto era ancora il nosocomio cittadino), visita al Santuario di Santa Caterina, in San Domenico, omelia e ripartenza in elicottero dallo stadio del rastrello!
Diciamo pure che se non si fosse ancora capito, quella visita fece capire a tutti di che pasta fosse fatto Papa Woytila!!!
Qui vi posto un rarissimo video di quella giornata
Ovviamente il momento clou fu soprattutto la visita alla dimora di quella Caterina Benincasa, la Santa che da sempre aveva suscitato l’ammirazione di numerosi Papi e che Giovanni Paolo II non tarderà a definire “messaggera di pace” e “mistica della politica”, fino a “consacrarla”, nel 1999, Compatrona d’Europa.
Qui il resoconto di quella storica giornata, con tutte le omelie e i discorsi tenuti quel giorno!
Papa Woytila tornò a Siena il 30 marzo del 1996, qui il resoconto di quella giornata.
Papa Francesco non è riuscito a venire a Siena, ma alla fine del 2020 aveva manifestato il desiderio di venire nella nostra città. Era stato l'attuale Cardinale Lojudice a dichiarare il desiderio del Papa di venire a Siena a La Nazione.
Il primo Papa a visitare Siena fu Gregorio XII, nato Angelo Correr a Venezia. Tra il 1407 e il 1408 fu a Siena per ben 4 volte, ma anche solo di passaggio per recarsi a Savona dove era in programma un convegno importante che riguardava lo Scisma d'Occidente.
Fu a Siena il 4 settembre 1407, tra l'altro per una data che a noi Senesi è molto cara per ovvie ragioni, cioè l'anniversario della Battaglia di Montaperti (4 settembre 1260). il 23 gennaio 1408 Papa Gregorio XII fu nuovamente a Siena e poi di nuovo il 19 luglio e il 26 ottobre sempre del 1408 e sempre nell'ambito delle trattative per lo Scisma (fonte).
Il secondo Papa ad essere a Siena viene riportato essere Pio IX nel 1857. Il 2 settembre 1857 arriva Pio IX a Siena e si ferma per due giorni. Viene festeggiato e alloggia al palazzo del Granduca.
Poi la celeberrima visita pastorale del 14 settembre 1980 di Papa Giovanni Paolo II, quello che allora ancora chiamavamo molto semplicemente il "Papa polacco".
Una visita storica per varie ragioni, sia religiose, che politiche ed anche di "costume".
Un Papa in Carriera si disse... Non gli mancò l'energia di girare in lungo e in largo la città che, per quanto piccola, è pur sempre in saliscendi e in quel giorno Papa Woytila fece letteralmente il giro di tutta la città, a piedi, in auto, con messa in Piazza, visita ai malati all'Ospedale Santa Maria della Scala (come noto era ancora il nosocomio cittadino), visita al Santuario di Santa Caterina, in San Domenico, omelia e ripartenza in elicottero dallo stadio del rastrello!
Diciamo pure che se non si fosse ancora capito, quella visita fece capire a tutti di che pasta fosse fatto Papa Woytila!!!
Qui vi posto un rarissimo video di quella giornata
Ovviamente il momento clou fu soprattutto la visita alla dimora di quella Caterina Benincasa, la Santa che da sempre aveva suscitato l’ammirazione di numerosi Papi e che Giovanni Paolo II non tarderà a definire “messaggera di pace” e “mistica della politica”, fino a “consacrarla”, nel 1999, Compatrona d’Europa.
Qui il resoconto di quella storica giornata, con tutte le omelie e i discorsi tenuti quel giorno!
Papa Woytila tornò a Siena il 30 marzo del 1996, qui il resoconto di quella giornata.
Papa Francesco non è riuscito a venire a Siena, ma alla fine del 2020 aveva manifestato il desiderio di venire nella nostra città. Era stato l'attuale Cardinale Lojudice a dichiarare il desiderio del Papa di venire a Siena a La Nazione.
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Le parole della sindaca di Siena, Nicoletta Fabio, a commento della scomparsa di Papa Francesco
«Con profonda commozione mi unisco al dolore della Chiesa, della cristianità e del mondo intero per la scomparsa di Papa Francesco». Così il sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, ha voluto esprimere il proprio cordoglio per la morte del Pontefice, sottolineando la portata universale della sua figura.
«La sua testimonianza di fede, umiltà e dedizione agli ultimi – ha dichiarato – ha segnato un’epoca e toccato il cuore di credenti e non credenti». Un messaggio che si fa voce della città intera, come ribadito dalla prima cittadina: «A nome del Comune di Siena e a titolo personale, mi unisco alle preghiere di chi oggi, ovunque nel mondo, piange un grande testimone del Vangelo».
Le parole del Cardinale Lojudice
"Grazie Papa Francesco! E' il primo pensiero che desidero esprimere in questo giorno di grande tristezza per tutte le chiese della Toscana. Ci ha lasciati un grande Pastore che fino all'ultimo è voluto essere accanto al popolo di Dio soprattutto a quelle donne e a quegli uomini che vivono le periferie del mondo".
E' quanto dichiara il card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D'Elsa-Montalcino, Vescovo di Montepulciano- Chiusi-Pienza e presidente della Conferenza Episcopale Toscana appena appresa la notizia della scomparsa di Papa Francesco.
"Il suo Pontificato- aggiunge il card. Lojudice - ha portato la Chiesa ancora di più tra le gente, accanto ai poveri e ai fragili e al servizio della pace e della giustizia sociale. Questa è la sua grande eredità che dobbiamo continuare a rendere reale nelle nostre vite di tutti i giorni".
Fonte @oksiena
«Con profonda commozione mi unisco al dolore della Chiesa, della cristianità e del mondo intero per la scomparsa di Papa Francesco». Così il sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, ha voluto esprimere il proprio cordoglio per la morte del Pontefice, sottolineando la portata universale della sua figura.
«La sua testimonianza di fede, umiltà e dedizione agli ultimi – ha dichiarato – ha segnato un’epoca e toccato il cuore di credenti e non credenti». Un messaggio che si fa voce della città intera, come ribadito dalla prima cittadina: «A nome del Comune di Siena e a titolo personale, mi unisco alle preghiere di chi oggi, ovunque nel mondo, piange un grande testimone del Vangelo».
Le parole del Cardinale Lojudice
"Grazie Papa Francesco! E' il primo pensiero che desidero esprimere in questo giorno di grande tristezza per tutte le chiese della Toscana. Ci ha lasciati un grande Pastore che fino all'ultimo è voluto essere accanto al popolo di Dio soprattutto a quelle donne e a quegli uomini che vivono le periferie del mondo".
E' quanto dichiara il card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D'Elsa-Montalcino, Vescovo di Montepulciano- Chiusi-Pienza e presidente della Conferenza Episcopale Toscana appena appresa la notizia della scomparsa di Papa Francesco.
"Il suo Pontificato- aggiunge il card. Lojudice - ha portato la Chiesa ancora di più tra le gente, accanto ai poveri e ai fragili e al servizio della pace e della giustizia sociale. Questa è la sua grande eredità che dobbiamo continuare a rendere reale nelle nostre vite di tutti i giorni".
Fonte @oksiena
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La scheda di Papa Francesco dal sito ufficiale della Santa Sede - Città del Vaticano
Passerà alla Storia per molte ragioni.
- Il Papa dalla parte dei poveri (non a caso si fece chiamare Francesco, nome mai assunto prima di lui in oltre duemila anni di Storia).
- Il primo Papa a subire i fake, nella fattispecie le famose foto taroccate col piumone alla moda bianco.
- Il primo Papa a essere chiaramente insultato sui social, per aver preso le difese dei più poveri, dei più indifesi, degli sconfitti, degli ultimi.
- Il primo Papa a fare il gesto del pollice in segno di approvazione in pubblico.
Il resto è Storia, che nessuno di noi potrà dire, se non quando passeranno anni e si recupererà la sua figura.
Passerà alla Storia per molte ragioni.
- Il Papa dalla parte dei poveri (non a caso si fece chiamare Francesco, nome mai assunto prima di lui in oltre duemila anni di Storia).
- Il primo Papa a subire i fake, nella fattispecie le famose foto taroccate col piumone alla moda bianco.
- Il primo Papa a essere chiaramente insultato sui social, per aver preso le difese dei più poveri, dei più indifesi, degli sconfitti, degli ultimi.
- Il primo Papa a fare il gesto del pollice in segno di approvazione in pubblico.
Il resto è Storia, che nessuno di noi potrà dire, se non quando passeranno anni e si recupererà la sua figura.
IL 23 APRILE 1880 NASCE A MANCIANO (GR) ALFONSO MENICHETTI, DETTO NAPPA
Alfonso Menichetti, detto Nappa, nasce a Manciano (GR) il 23 aprile del 1880. Appartenente alla celeberrima "dinastia" dei Menichetti, è figlio di Girolamo Menichetti, detto Girolametto e fratello di Ermanno Menichetti, detto Popo, di cui abbiamo parlato anche qui, e Santi Menichetti, il meno noto dei tre fratelli, che corse solo due Palii senza mai vincere, anche in seguito alla regola che venne introdotta nel 1908, la quale prevedeva che non potessero correre lo stesso Palio i membri della stessa famiglia. Regola, che fu introdotta proprio in seguito ai vari "aggiustamenti" che proprio i tre fratelli Menichetti avevano compiuto al Palio del 16 agosto 1907, vinto proprio da Popo nel Bruco.
Di Nappa ricordiamo:
- scuffiò ben tre Contrade (la Pantera nel 1904, l'Aquila nel 1906 e la Chiocciola nel 1911).
- corse ben 12 volte nell'Aquila, con una Vittoria, record ancora oggi imbattuto per la Contrada di Via del Casato.
- riuscì a vincere il Palio del 2 luglio 1911 nella Chiocciola, nonostante un contradaiolo della Rivale Tartuca gli avesse gettato un cane tra le gambe del Cavallo. Questo episodio è ancora oggi rievocato nel Museo della Contrada della Chiocciola da uno dei cosiddetti "cavallini", i disegni celebrativi delle Vittorie, che sono anche nel ns. sito.
- terminò la carriera nel 1921, tradendo proprio la Contrada che più gli aveva dato fiducia, e favorendo la Vittoria di Picino nell'Oca al Palio del 16 agosto 1921. Si salvò per miracolo dalla furia degli Aquilini, rifugiandosi in Fontebranda.
È uscita di recente la prima puntata del podcast di Michele Fiorini e di Ricordi di Palio.
Nella prima puntata, dedicata ad Angelo Meloni, detto Picino, Picino, la Leggenda si parla diffusamente di tutti i Menichetti, data la rivalità che ci fu.
Alfonso Menichetti, detto Nappa, nasce a Manciano (GR) il 23 aprile del 1880. Appartenente alla celeberrima "dinastia" dei Menichetti, è figlio di Girolamo Menichetti, detto Girolametto e fratello di Ermanno Menichetti, detto Popo, di cui abbiamo parlato anche qui, e Santi Menichetti, il meno noto dei tre fratelli, che corse solo due Palii senza mai vincere, anche in seguito alla regola che venne introdotta nel 1908, la quale prevedeva che non potessero correre lo stesso Palio i membri della stessa famiglia. Regola, che fu introdotta proprio in seguito ai vari "aggiustamenti" che proprio i tre fratelli Menichetti avevano compiuto al Palio del 16 agosto 1907, vinto proprio da Popo nel Bruco.
Di Nappa ricordiamo:
- scuffiò ben tre Contrade (la Pantera nel 1904, l'Aquila nel 1906 e la Chiocciola nel 1911).
- corse ben 12 volte nell'Aquila, con una Vittoria, record ancora oggi imbattuto per la Contrada di Via del Casato.
- riuscì a vincere il Palio del 2 luglio 1911 nella Chiocciola, nonostante un contradaiolo della Rivale Tartuca gli avesse gettato un cane tra le gambe del Cavallo. Questo episodio è ancora oggi rievocato nel Museo della Contrada della Chiocciola da uno dei cosiddetti "cavallini", i disegni celebrativi delle Vittorie, che sono anche nel ns. sito.
- terminò la carriera nel 1921, tradendo proprio la Contrada che più gli aveva dato fiducia, e favorendo la Vittoria di Picino nell'Oca al Palio del 16 agosto 1921. Si salvò per miracolo dalla furia degli Aquilini, rifugiandosi in Fontebranda.
È uscita di recente la prima puntata del podcast di Michele Fiorini e di Ricordi di Palio.
Nella prima puntata, dedicata ad Angelo Meloni, detto Picino, Picino, la Leggenda si parla diffusamente di tutti i Menichetti, data la rivalità che ci fu.
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OGGI 23 APRILE È LA GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO
La guida definitiva dei libri sul Palio di Siena
Più volte abbiamo parlato di libri che parlano del Palio di Siena. Alcuni sono un'operazione di marketing, altri sono delle perle. Su tutti l'ormai noto "La terra in Piazza" di Dundes - Falassi, due antropologi di fama internazionale ed entrambi professori. Il prof. Falassi, senesissimo (già dirigente della Contrada Sovrana dell'Istrice), è purtroppo scomparso prematuramente qualche anno fa, ma di lui si ricorda la sua sagacia, la sua acutezza, la sua umanità, sia di contradaiolo che di studioso, non solo del Palio, giacché per anni insegnò all'Università di Siena.
In occasione della Giornata Mondiale del Libro di oggi 23 aprile, andate a scartabellare su Ebay in cerca di documenti, libri, nuovi e usati, sul Palio di Siena. Per tutti coloro che invece si affidano ad Amazon, avevo già scritto una guida tempo addietro sui libri dedicati al Palio che si trovano nel portale.
Ma su tutti, se siete di Siena, fatevi un giro nelle librerie della città. Ecco anche l'elenco di tutte le librerie. Anzi, entrateci dentro, tuffatevici dentro, scartabellate e chiedete. Di Palio e non.
Feltrinelli - Banchi di Sopra 52
Tel. 0577-199151173
Libreria Senese - Via di Città 62
Tel. 0577-280845
[email protected]
Mondadori - Via Montanini 112
Tel. 0577-281658
[email protected]
Segnalo anche l'ottima libreria Rebecca in Pantaneto, un new business gestito tutto da donne che ha delle perle, sia nuove che usate.
Seguitele su Instagram, dove sono molto attive.
https://www.instagram.com/rebecca_libreria
Ovviamente non possiamo non raccomandarvi il libro del Papei, "Fantini brava gente", dove Orlando è andato a scoprire insieme a Enrico Giannelli, Alessandro Ferrini e Maurizio Picciafuochi tutte le malefatte e i processi ai fantini del Palio. Un libro che, tra l'altro, fa anche parecchio ridere, con documenti storici di processi subiti dai fantini per crimini più o meno violenti e anche storie di corna!!!
I LIBRI SUL PALIO DI SIENA IN VENDITA SU AMAZON
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In occasione della Giornata Mondiale del Libro di oggi 23 aprile, andate a scartabellare su Ebay in cerca di documenti, libri, nuovi e usati, sul Palio di Siena. Per tutti coloro che invece si affidano ad Amazon, avevo già scritto una guida tempo addietro sui libri dedicati al Palio che si trovano nel portale.
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Su Google Maps ho condiviso la lista di tutti i musei delle Contrade
Vi ricordo la pagina del sito di Orlando Papei che sostanzialmente riporta le stesse location 😊.
I musei delle Contrade tratto dal sito ilpalio.org
Vi ricordo la pagina del sito di Orlando Papei che sostanzialmente riporta le stesse location 😊.
I musei delle Contrade tratto dal sito ilpalio.org
I Musei delle Contrade di Siena · Fabrizio Gabrielli
17 places - Ecco le sedi museali delle Contrade di Siena. Per visitare i Musei fare riferimento ai recapiti presenti sul sito www.ilpalio.org alla seguente pagina
https://www.ilpalio.org/musei_di_contrada2.htm
https://www.ilpalio.org/musei_di_contrada2.htm
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Ecco il programma della Festa Titolare della Contrada di Valdimontone in programma
https://www.valdimontone.it/programma-festa-titolare-2025/
#festatitolare #contradadivaldimontone
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YouTube
Contrada E' - Valdimontone
OGGI LA FESTA TITOLARE DELLA CONTRADA DI VALDIMONTONE, DEDICATA ALLA MADONNA DEL BUON CONSIGLIO
Abbiamo deciso di condividere con tutti voi, per tutti i weekend delle Feste Titolari, i documentari della serie di "Contrada è", che Radio Siena TV aveva dedicato alle singole Contrade. L'encomiabile lavoro di ricerca è di Andrea Sbardellati.
Contrada di Valdimontone
Durata 43' 23"
Fonte: Radio Siena TV
#valdimontone #contradadivaldimontone #contradaè #festatitolare #festatitolarevaldimontone
Abbiamo deciso di condividere con tutti voi, per tutti i weekend delle Feste Titolari, i documentari della serie di "Contrada è", che Radio Siena TV aveva dedicato alle singole Contrade. L'encomiabile lavoro di ricerca è di Andrea Sbardellati.
Contrada di Valdimontone
Durata 43' 23"
Fonte: Radio Siena TV
#valdimontone #contradadivaldimontone #contradaè #festatitolare #festatitolarevaldimontone
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