Ecco le sanzioni per i Palii 2024
https://www.oksiena.it/news/palio-arrivate-le-sanzioni-nicchio-velluto-e-tamure-squalificati-261124174459.html
https://www.oksiena.it/news/palio-arrivate-le-sanzioni-nicchio-velluto-e-tamure-squalificati-261124174459.html
www.oksiena.it
PALIO, ARRIVATE LE SANZIONI: NICCHIO, VELLUTO E TAMURÈ SQUALIFICATI
La Giunta Comunale ha analizzato le proposte dell'assessore delegato alla giustizia paliesca Giuseppe Giordano, assente alla discussione come da regolamento
🤬4👍2❤1👎1
Gli orari della mostra Tata Mama
Stanza del Magistrato delle Contrade presso Palazzo Pubblico
27 e 28 novembre
14,30 - 19,30
Sabato 29 novembre
10-19
Piazza del Campo
Ore 19 - Stamburata coi tamburi del progetto Tata Mama
Ore 20,30 - Cena del progetto presso i locali della Società Romolo e Remo della Contrada della Lupa
Stanza del Magistrato delle Contrade presso Palazzo Pubblico
27 e 28 novembre
14,30 - 19,30
Sabato 29 novembre
10-19
Piazza del Campo
Ore 19 - Stamburata coi tamburi del progetto Tata Mama
Ore 20,30 - Cena del progetto presso i locali della Società Romolo e Remo della Contrada della Lupa
👍1
Gazzetta di Siena
Da Siena a Roma per il Giubileo lungo la Francigena | Gazzetta di Siena
L'iniziativa del Comune di Siena in occasione dell’apertura della Porta Santa e in previsione del Giubileo 2025 a Roma.
Da Siena a Roma a piedi lungo la Via Francigena per celebrare il Giubileo 2025
Da Siena a Roma passando per la Francigena è l’evento organizzato dal Comune di Siena, insieme alla Dmo Terre di Siena, al Gruppo Trekking Senese e con il patrocinio dell’Associazione europea delle vie Francigene, per celebrare il cammino sulla via Francigena in occasione dell’apertura della Porta Santa e in previsione del Giubileo 2025.
Partenza il 5 dicembre e arrivo il 17, con tappe di circa 22 km/gg
Da Siena a Roma passando per la Francigena è l’evento organizzato dal Comune di Siena, insieme alla Dmo Terre di Siena, al Gruppo Trekking Senese e con il patrocinio dell’Associazione europea delle vie Francigene, per celebrare il cammino sulla via Francigena in occasione dell’apertura della Porta Santa e in previsione del Giubileo 2025.
Partenza il 5 dicembre e arrivo il 17, con tappe di circa 22 km/gg
👍2
IL 30 NOVEMBRE 1786 IL GRANDUCA DI TOSCANA PIETRO LEOPOLDO I EMANA L'ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE E DELLA TORTURA
Noi toscani non ci dimentichiamo dei personaggi che hanno scritto la Storia. Il 30 novembre 1786 il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I, vero sovrano "illuminato" (proprio da questo periodo nasce la locuzione di "illuminato", perché derivato dall'Illuminismo), figlio di Maria Teresa d'Austria di Asburgo, Imperatrice d'Austria e del Sacro Romano Impero della Nazione Germanica, abolisce la pena di morte e la tortura, con un editto passato alla Storia, perché il Granducato di Toscana è il primo Stato Europeo ad abolire la pena di morte e la tortura corporale. Contrariamente a quanto si pensa normalmente, non è il Regno d'Inghilterra il primo Stato Europeo ad abolire la pena di morte, ma proprio il nostro Granducato di Toscana.
Questa ricorrenza è talmente importante per noi che l'attuale Regione Toscana festeggia proprio oggi, tutti gli anni, la Festa della Regione.
Ma torniamo a bomba.
Il 30 novembre del 1786, il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I fa abolire in Toscana la pena di morte e la tortura, emanando un codice criminale allineato al pensiero illuminista.
Nel campo della procedura penale, la riforma leopoldina modernizza molti aspetti del "metodo inquisitorio" (vigente all'epoca in tutti gli ordinamenti, tranne in parte l'Inghilterra) divenuti odiosi alla nuova mentalità settecentesca. In pratica il metodo inquisitorio era quello in cui già, passatemi il paragone, la sentenza era già scritta in partenza, metodo poi ripreso da tutte le dittature del Novecento e anche attuali.
Con il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I vengono abolite la tortura giudiziaria, l'obbligo del giuramento e l'equiparazione della contumacia alla confessione, deprevilegiate le prove legali, autorizzata la concessione della libertà provvisoria e vietata la sperimentazione del testimone col carcere (cioè il mettere alla prova il testimone, incarcerandolo, per esorcere la confessione). Nel diritto sostanziale vengono introdotti i criteri di mitezza e gradualità: come anticipato, viene soppressa per la prima volta in Europa la pena di morte. Vengono inoltre abolite le pene corporali truculente come la marchiatura a fuoco e le mutilazioni, e sevizie come il legare gli imputati con tratti di corda (e in base a "tecniche" ormai conosciute nei musei della tortura di mezza Europa).
Vengono abolite la confisca dei beni e la morte civile come pene accessorie. Rimangono tuttavia alcune pene anacronistiche come la gogna, le staffilate, la frusta pubblica e la frusta sull'asino. Ma in generale viene ampliato il ricorso "umanitario" a pene pecuniarie oppure al carcere, all'esilio, al confino ed all'ergastolo o i lavori forzati.
Noi toscani non ci dimentichiamo dei personaggi che hanno scritto la Storia. Il 30 novembre 1786 il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I, vero sovrano "illuminato" (proprio da questo periodo nasce la locuzione di "illuminato", perché derivato dall'Illuminismo), figlio di Maria Teresa d'Austria di Asburgo, Imperatrice d'Austria e del Sacro Romano Impero della Nazione Germanica, abolisce la pena di morte e la tortura, con un editto passato alla Storia, perché il Granducato di Toscana è il primo Stato Europeo ad abolire la pena di morte e la tortura corporale. Contrariamente a quanto si pensa normalmente, non è il Regno d'Inghilterra il primo Stato Europeo ad abolire la pena di morte, ma proprio il nostro Granducato di Toscana.
Questa ricorrenza è talmente importante per noi che l'attuale Regione Toscana festeggia proprio oggi, tutti gli anni, la Festa della Regione.
Ma torniamo a bomba.
Il 30 novembre del 1786, il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I fa abolire in Toscana la pena di morte e la tortura, emanando un codice criminale allineato al pensiero illuminista.
Nel campo della procedura penale, la riforma leopoldina modernizza molti aspetti del "metodo inquisitorio" (vigente all'epoca in tutti gli ordinamenti, tranne in parte l'Inghilterra) divenuti odiosi alla nuova mentalità settecentesca. In pratica il metodo inquisitorio era quello in cui già, passatemi il paragone, la sentenza era già scritta in partenza, metodo poi ripreso da tutte le dittature del Novecento e anche attuali.
Con il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I vengono abolite la tortura giudiziaria, l'obbligo del giuramento e l'equiparazione della contumacia alla confessione, deprevilegiate le prove legali, autorizzata la concessione della libertà provvisoria e vietata la sperimentazione del testimone col carcere (cioè il mettere alla prova il testimone, incarcerandolo, per esorcere la confessione). Nel diritto sostanziale vengono introdotti i criteri di mitezza e gradualità: come anticipato, viene soppressa per la prima volta in Europa la pena di morte. Vengono inoltre abolite le pene corporali truculente come la marchiatura a fuoco e le mutilazioni, e sevizie come il legare gli imputati con tratti di corda (e in base a "tecniche" ormai conosciute nei musei della tortura di mezza Europa).
Vengono abolite la confisca dei beni e la morte civile come pene accessorie. Rimangono tuttavia alcune pene anacronistiche come la gogna, le staffilate, la frusta pubblica e la frusta sull'asino. Ma in generale viene ampliato il ricorso "umanitario" a pene pecuniarie oppure al carcere, all'esilio, al confino ed all'ergastolo o i lavori forzati.
👏2❤1
Santiebeati.it
Sant' Ansano di Siena
Oggi è il primo dicembre, a Siena si festeggia e si commemora Sant'Ansano Martire, morto nel 304 d.C.
Tradizionalmente il 1 dicembre si festeggia in tutte le Contrade la chiusura e l'inizio dell'anno contradaiolo.
Vita di Sant'Ansano (tratta dal sito Santi e Beati)
Sant'Ansano era di origini romane, figlio di un nobile patrizio, Tranquillino.
Ansano era stato condotto al battesimo dalla madrina Massima. Quando scoppò la persecuzione di Diocleziano Massima e Ansano vennero imprigionati. La madrina morì sotto i colpi di verga dei littori, mentre Ansano riuscì a fuggire, dirigendosi verso nord lungo la via Cassia, fino ad arrivare a Siena. Qui predicò il Vangelo e battezzò i primi cristiani. Quest'opera gli meritò il titolo di «battezzatore dei Senesi»: sulla sua sepoltura sarebbe sorta la cattedrale e lo stesso Duccio di Buoninsegna lo ritrasse nella sua celebre «Maestà», oggi esposta al Museo dell'Opera del Duomo. Ma la persecuzione seguì Ansano anche a Siena. Inseguito e raggiunto dal proconsole Lisia venne catturato e torturato. La lunga vicenda che, dopo la cattura, lo portò al martirio narra di pesanti e dolorose vessazioni che non servirono a fargli rinnegare la propria fede. Venne così condannato al rogo. Ansano, però, fu salvato miracolosamente dalle fiamme, che si spensero non appena venne gettato sul fuoco.
Il proconsole ordinò allora la decapitazione di Ansano, che avvenne il 1 dicembre 304 (o, come riportano alcuni storici, 303) presso Dofana, dove venne eretto un sacello che custodì il corpo del Santo fino al 1108 quando, a seguito di una breve battaglia, seguita da un accordo tra i vescovi di Siena ed Arezzo, nella cui diocesi si trovava allora Dofana, fu condotto, tra grandi festeggiamenti popolari, a Siena, per essere deposto in un altare marmoreo nel Duomo, mentre la testa fu portata, e si trova ancora, nella cattedrale aretina. Il giorno di Pasqua del 1359 un fulmine danneggiò gravemente l’altare del Santo ed anche le sue spoglie subirono gravi conseguenze.
Oggi, di Sant’Ansano, rimangono solo il braccio destro, conservato in un reliquiario sopra l’omonimo altare del Duomo senese, il braccio sinistro, nella nostra Pinacoteca, un dito, conservato presso la Pieve di S. Giovanni Battista a Sant’Ansano, comune di Vinci, e la mandibola, visibile al Museo dell'Opera del Duomo.
Tradizionalmente il 1 dicembre si festeggia in tutte le Contrade la chiusura e l'inizio dell'anno contradaiolo.
Vita di Sant'Ansano (tratta dal sito Santi e Beati)
Sant'Ansano era di origini romane, figlio di un nobile patrizio, Tranquillino.
Ansano era stato condotto al battesimo dalla madrina Massima. Quando scoppò la persecuzione di Diocleziano Massima e Ansano vennero imprigionati. La madrina morì sotto i colpi di verga dei littori, mentre Ansano riuscì a fuggire, dirigendosi verso nord lungo la via Cassia, fino ad arrivare a Siena. Qui predicò il Vangelo e battezzò i primi cristiani. Quest'opera gli meritò il titolo di «battezzatore dei Senesi»: sulla sua sepoltura sarebbe sorta la cattedrale e lo stesso Duccio di Buoninsegna lo ritrasse nella sua celebre «Maestà», oggi esposta al Museo dell'Opera del Duomo. Ma la persecuzione seguì Ansano anche a Siena. Inseguito e raggiunto dal proconsole Lisia venne catturato e torturato. La lunga vicenda che, dopo la cattura, lo portò al martirio narra di pesanti e dolorose vessazioni che non servirono a fargli rinnegare la propria fede. Venne così condannato al rogo. Ansano, però, fu salvato miracolosamente dalle fiamme, che si spensero non appena venne gettato sul fuoco.
Il proconsole ordinò allora la decapitazione di Ansano, che avvenne il 1 dicembre 304 (o, come riportano alcuni storici, 303) presso Dofana, dove venne eretto un sacello che custodì il corpo del Santo fino al 1108 quando, a seguito di una breve battaglia, seguita da un accordo tra i vescovi di Siena ed Arezzo, nella cui diocesi si trovava allora Dofana, fu condotto, tra grandi festeggiamenti popolari, a Siena, per essere deposto in un altare marmoreo nel Duomo, mentre la testa fu portata, e si trova ancora, nella cattedrale aretina. Il giorno di Pasqua del 1359 un fulmine danneggiò gravemente l’altare del Santo ed anche le sue spoglie subirono gravi conseguenze.
Oggi, di Sant’Ansano, rimangono solo il braccio destro, conservato in un reliquiario sopra l’omonimo altare del Duomo senese, il braccio sinistro, nella nostra Pinacoteca, un dito, conservato presso la Pieve di S. Giovanni Battista a Sant’Ansano, comune di Vinci, e la mandibola, visibile al Museo dell'Opera del Duomo.
❤7👍4
I QUATTRO SANTI DI SIENA
Come tutti sanno, Sant'Ansano non è stato l'unico Santo Patrono di Siena. A dispetto di tutto e di tutti, la nostra amata Siena ha dovuto votarsi a parecchi Santi per riuscire a superare le angherie, i soprusi, i complotti, le cattiverie, gli accordi traditi, le "rigirate" di tre secoli da parte della nemica di sempre.
Qui, un compendio sui quattro Santi di Siena.
Come tutti sanno, Sant'Ansano non è stato l'unico Santo Patrono di Siena. A dispetto di tutto e di tutti, la nostra amata Siena ha dovuto votarsi a parecchi Santi per riuscire a superare le angherie, i soprusi, i complotti, le cattiverie, gli accordi traditi, le "rigirate" di tre secoli da parte della nemica di sempre.
Qui, un compendio sui quattro Santi di Siena.
Telegraph
I Quattro Santi di Siena
I quattro Santi protettori, scelti da Siena, sono: S. Savino, S. Ansano, S. Vittore e S. Crescenzio. Più o meno tutti vissuti e morti martirizzati nel III secolo dopo Cristo. Dei quatto, San Crescenzio è l’unico che si potrebbe definire “figlio d’arte”, perché…
👍3🥰3
Mauro Marzucchi ha condiviso con Gazzetta di Siena alcune riflessioni interessanti sulla vita contradaiola e sul Palio
"Sono i cambiamenti che hanno permesso al Palio di arrivare fino a noi"
"Sono i cambiamenti che hanno permesso al Palio di arrivare fino a noi"
Gazzetta di Siena
"Sono i cambiamenti che hanno permesso al Palio di arrivare fino a noi" | Gazzetta di Siena
Intervento di Mauro Marzucchi, una riflessione sul Palio e sui cambiamenti che hanno permesso alla Festa di arrivare fino ai nostri giorni
Forwarded from Ricordi di PALIO
👍2
Congratulazioni ai cittini di Castelvecchio, che vincono i Tabernacoli 2024.
Qui le foto di tutti i tabernacoli.
La foto del tabernacolo vittorioso della Contrada della Tartuca è a cura di Sienafree.it
#tabernacoli2024
Qui le foto di tutti i tabernacoli.
La foto del tabernacolo vittorioso della Contrada della Tartuca è a cura di Sienafree.it
#tabernacoli2024
❤3👏3👍1
MUORE L'11 DICEMBRE DEL 420 SAN SAVINO, UNO DEI QUATTRO SANTI PATRONI DI SIENA
Milanese di nascita, fu uno dei Diaconi della chiesa di Milano, poi Vescovo. Il Papa San Damaso lo inviò nel 372 al Concilio di Oriente, nel quale vennero discusse le dottrine religiose. Ritornò in Italia con lettere per i Vescovi di Occidente, e poco dopo venne insignito egli stesso con la mitria vescovile e col pastorale.
Fu Vescovo di Piacenza per ben 45 anni, e visse a lungo - secondo la tradizione ben 110 anni. Anch'egli fu amico di Sant'Ambrogio, scambiando con lui varie lettere e naturalmente fu zelante nel difendere la dottrina cattolica. Morto l’11 dicembre del 420, la sua festa si celebra a Piacenza con maggiore solennità il 17 gennaio, perché in quella data le sue reliquie vennero trasferite nella chiesa degli Apostoli, che da allora prese il nome di San Savino.
I Santi di Siena li potete ammirare nelle statue marmoree delle nicchie che sono ai pilastri delle arcate di quel bellissimo edificio, vicino alla Croce del Travaglio: stiamo parlando della cosiddetta "Loggia della Mercanzia" (attualmente sede del "Circolo degli Uniti", comunemente chiamato "Casin dei Nobili".
Attenzione: le statue sono 5 e le nicchie 6. Perché? Due delle statue sono San Pietro e San Paolo (opera del Vecchietta, realizzate nel 1458 e 1460). Quelle dei Santi protettori sono invece solo tre: San Savino, Sant'Ansano e San Vittore (realizzate dal Federighi tra il 1456 e il 1463). E San Crescenzio? Lui non c’è, e come si vede c’è una nicchia vuota!
Se siete interessati a questo Santo non potete non andare a visitare la Basilica di San Savino a Piacenza, splendido esempio di arte romanica del nord Italia. Qui ulteriori info su questo tempio fantastico.
Fonte: Santiebeati.it
Milanese di nascita, fu uno dei Diaconi della chiesa di Milano, poi Vescovo. Il Papa San Damaso lo inviò nel 372 al Concilio di Oriente, nel quale vennero discusse le dottrine religiose. Ritornò in Italia con lettere per i Vescovi di Occidente, e poco dopo venne insignito egli stesso con la mitria vescovile e col pastorale.
Fu Vescovo di Piacenza per ben 45 anni, e visse a lungo - secondo la tradizione ben 110 anni. Anch'egli fu amico di Sant'Ambrogio, scambiando con lui varie lettere e naturalmente fu zelante nel difendere la dottrina cattolica. Morto l’11 dicembre del 420, la sua festa si celebra a Piacenza con maggiore solennità il 17 gennaio, perché in quella data le sue reliquie vennero trasferite nella chiesa degli Apostoli, che da allora prese il nome di San Savino.
I Santi di Siena li potete ammirare nelle statue marmoree delle nicchie che sono ai pilastri delle arcate di quel bellissimo edificio, vicino alla Croce del Travaglio: stiamo parlando della cosiddetta "Loggia della Mercanzia" (attualmente sede del "Circolo degli Uniti", comunemente chiamato "Casin dei Nobili".
Attenzione: le statue sono 5 e le nicchie 6. Perché? Due delle statue sono San Pietro e San Paolo (opera del Vecchietta, realizzate nel 1458 e 1460). Quelle dei Santi protettori sono invece solo tre: San Savino, Sant'Ansano e San Vittore (realizzate dal Federighi tra il 1456 e il 1463). E San Crescenzio? Lui non c’è, e come si vede c’è una nicchia vuota!
Se siete interessati a questo Santo non potete non andare a visitare la Basilica di San Savino a Piacenza, splendido esempio di arte romanica del nord Italia. Qui ulteriori info su questo tempio fantastico.
Fonte: Santiebeati.it
❤3👍1
Viola Carignani di Radio Siena TV ci dà un compendio di tutte le discussioni che sono in atto al livello cittadino su Protocollo, Cavalli, Piste, e Prove di Notte
https://www.radiosienatv.it/palio-di-siena-protocollo-equino-2025-le-proposte-della-commissione-veterinaria/
https://www.radiosienatv.it/palio-di-siena-protocollo-equino-2025-le-proposte-della-commissione-veterinaria/
RadioSienaTv
Palio di Siena: protocollo equino 2025, le proposte della commissione veterinaria | RadioSienaTv
10 Dicembre 2024 Ci sarà materiale su cui riflettere nelle vacanze di Natale per i capitani che per la prima volta sono stati convocati a Palazzo Pubblico dal sindaco
👍3
Siena: un weekend speciale per scoprire il patrimonio culturale delle 17 Contrade senesi
Nei giorni di sabato 14 dicembre e domenica 15 dicembre, i musei delle 17 Contrade di Siena saranno aperti contemporaneamente al pubblico, offrendo un’opportunità unica per conoscere e apprezzare il patrimonio culturale e storico custodito all’interno di ciascun museo contradaiolo. Durante questo fine settimana speciale, sarà possibile ammirare i 23 oggetti – 17 bandiere e 6 tamburi – recentemente dichiarati di interesse culturale dal Ministero della Cultura e sottoposti a vincolo in qualità di testimonianze materiali del Palio di Siena.
Gli orari di apertura saranno: Sabato 14 dicembre dalle 16:00 alle 19:00· Domenica 15 dicembre dalle 10:00 alle 13:00· Visita all’Archivio di Stato In aggiunta, la mattina di sabato 14 dicembre, dalle ore 10:00 alle ore 13:00, sarà possibile visitare liberamente o con una visita guidata (su prenotazione alle ore 11.00) l’Archivio di Stato di Siena, dove saranno esposti documenti antichi e preziosi relativi alle origini del Palio e delle Contrade: una bellissima occasione per approfondire la storia di una tradizione secolare che rappresenta l’identità collettiva della città.
L’iniziativa è promossa nell’ambito della mostra in corso presso il complesso museale Santa Maria della Scala “Palio 365. Un progetto di tutela partecipata” visibile fino al 9 gennaio prossimo e organizzata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo insieme all’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura, in collaborazione con numerose istituzioni locali e in particolare con il Magistrato delle Contrade e le 17 consorelle. L’evento si pone l’obiettivo di valorizzare il patrimonio materiale e immateriale del Palio di Siena, riconosciuto come espressione di identità culturale collettiva. Attraverso la visita ai musei delle Contrade, il pubblico avrà la possibilità di scoprire i numerosi tesori custodi nei musei di Contrada e conoscere il profondo legame tra comunità e tradizione.
Qui sotto il link al sito di Papei per vedere la geolocalizzazione di tutti i Musei di Contrada
https://www.ilpalio.org/musei_di_contrada2.htm
Nei giorni di sabato 14 dicembre e domenica 15 dicembre, i musei delle 17 Contrade di Siena saranno aperti contemporaneamente al pubblico, offrendo un’opportunità unica per conoscere e apprezzare il patrimonio culturale e storico custodito all’interno di ciascun museo contradaiolo. Durante questo fine settimana speciale, sarà possibile ammirare i 23 oggetti – 17 bandiere e 6 tamburi – recentemente dichiarati di interesse culturale dal Ministero della Cultura e sottoposti a vincolo in qualità di testimonianze materiali del Palio di Siena.
Gli orari di apertura saranno: Sabato 14 dicembre dalle 16:00 alle 19:00· Domenica 15 dicembre dalle 10:00 alle 13:00· Visita all’Archivio di Stato In aggiunta, la mattina di sabato 14 dicembre, dalle ore 10:00 alle ore 13:00, sarà possibile visitare liberamente o con una visita guidata (su prenotazione alle ore 11.00) l’Archivio di Stato di Siena, dove saranno esposti documenti antichi e preziosi relativi alle origini del Palio e delle Contrade: una bellissima occasione per approfondire la storia di una tradizione secolare che rappresenta l’identità collettiva della città.
L’iniziativa è promossa nell’ambito della mostra in corso presso il complesso museale Santa Maria della Scala “Palio 365. Un progetto di tutela partecipata” visibile fino al 9 gennaio prossimo e organizzata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo insieme all’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura, in collaborazione con numerose istituzioni locali e in particolare con il Magistrato delle Contrade e le 17 consorelle. L’evento si pone l’obiettivo di valorizzare il patrimonio materiale e immateriale del Palio di Siena, riconosciuto come espressione di identità culturale collettiva. Attraverso la visita ai musei delle Contrade, il pubblico avrà la possibilità di scoprire i numerosi tesori custodi nei musei di Contrada e conoscere il profondo legame tra comunità e tradizione.
Qui sotto il link al sito di Papei per vedere la geolocalizzazione di tutti i Musei di Contrada
https://www.ilpalio.org/musei_di_contrada2.htm
👍3❤2