Telegram Web Link
+++ BREAKING NEWS +++
Dino Pes è già nella Storia del Palio di Siena


Nessun altro fantino ha vinto il suo primo Palio a un'età maggiore della sua.
In questa particolare statistica, dopo di lui ce ne sono altri. Vediamo chi furono i fantini che vinsero il loro primo Palio oltre i 30 anni:

VELLUTO - 17 agosto 2024 LUPA - 43 anni e 8 mesi
MASSIMINO I - 16 agosto 1897 GIRAFFA - 42 anni e 8 mesi
VECCHIA - 17 agosto 1817 LUPA - 42 anni e 7 mesi
BEPPACCIO
- 16 agosto 1838 CIVETTA - 40 anni e 2 mesi
GARIBALDI - 16 agosto 1929 GIRAFFA - 39 anni e 8 mesi
RANDELLONE - 16 agosto 1923 GIRAFFA - 39 anni e 8 mesi
BENVENUTO - 2 luglio 1905 ISTRICE - 37 anni e 10 mesi
MONTIERI - 23 settembre 1896 ISTRICE - 37 anni e 7 mesi
GIROCCHE - 17 agosto 1873 CHIOCCIOLA - 36 anni e 5 mesi
PETTIERE - 2 luglio 1811 TORRE - 36 anni (non si conosce il mese di nascita, fa fede il millesimo dell'anno)
RAGNO - 2 luglio 1975 ISTRICE - 35 anni e 7 mesi
BAINO - 16 agosto 1970 SELVA - 35 anni e 5 mesi
RENZINO - 2 luglio 1945 LUPA - 34 anni e 3 mesi
IL MORO - 13 settembre 1910 TORRE - 33 anni e 9 mesi
RANCO
- 16 agosto 1948 LUPA - 33 anni e 7 mesi
IL TERRIBILE - 2 luglio 1952 LUPA - 33 anni e 5 mesi
LEGGERINO - 16 agosto 1875 VALDIMONTONE - 33 anni e 5 mesi
PIACCINA - 2 luglio 1795 LEOCORNO - 33 anni e 1 mese
PALLINO - 2 luglio 1902 ONDA - 32 anni e 11 mesi
PIRULINO - 2 luglio 1923 LUPA - 32 anni e 7 mesi
CISPA - 2 luglio 1919 LEOCORNO - 32 anni e 6 mesi
POLPETTINO - 3 luglio 1800 ISTRICE - 32 anni e 4 mesi
SPAGNOLETTO - 15 agosto 1856 ONDA - 31 anni e 9 mesi
MARZIALETTO - 4 luglio 1869 CHIOCCIOLA - 31 anni e 4 mesi
ANSANELLO - 16 agosto 1889 LUPA - 31 anni e 3 mesi
STECCO - 2 luglio 1827 LEOCORNO - 31 anni (non si conosce il mese di nascita, fa fede il millesimo dell'anno)
SALTATORE - 18 agosto 1842 ISTRICE - 30 anni e 4 mesi
BUCEFALO - 16 agosto 1988 AQUILA - 30 anni e 2 mesi

In questa particolare statistica e classifica, la Contrada della Lupa annovera ben 7 fantini che vinsero il loro primo Palio oltre i 30 anni. La Contrada di Vallerozzi sembra quindi avere un notevole feeling con i fantini esperti.
Statistica originale di questo canale @paliodisiena, che adesso passo al Papei per inserirla nel sito.
Ancora il sito ufficiale della Contrada della Lupa non è aggiornato, con il resoconto della Vittoria.
Cosa ampiamente comprensibile, visti i festeggiamenti.

Comunque iniziate a tenere d'occhio il sito di Contrada per gli aggiornamenti.
Il tempo della corsa del Palio del 17 agosto 2024, vinto da Dino Pes, detto Velluto su Benitos

È già online sul sito del Papei
https://www.ilpalio.org/tempi.htm

Posso dare anche i tempi sul giro, che prendiamo da agosto 2015, anche se sul sito del Papei non vengono pubblicati.

Tempo totale —> 1' 13" 81

Primo giro --> 24" 89
Secondo giro --> 23" 98
Terzo giro -->24" 94

Un tempo simile ci fu al Palio del 16 agosto 2002 vinto da Luigi Bruschelli detto Trecciolino su Berio per la Contrada della Tartuca.
Comunque vi ricordo che su Telegram la ricerca nello storico del canale funziona bene e quindi se cercherete "tempi" oppure #tempi troverete tutti i post elencati dove abbiamo parlato dei tempi della corsa, con anche tutti i raffronti fatti nei vari anni.

#tempi
IL 20 AGOSTO 1348 MUORE A SIENA SAN BERNARDO TOLOMEI, UNO DEI SANTI PROTETTORI DELLA CONTRADA PRIORA DELLA CIVETTA

Ha aspettato 661 anni per vedersi proclamare santo: vicende storiche e l’incessante scorrere dei secoli hanno pesato sulla sua causa di canonizzazione, al punto che solo domenica 26 aprile 2009 Papa Benedetto XVI ha potuto dichiarare santo Giovanni Bernardo Tolomei, il fondatore degli Olivetani.

Nasce il 10 maggio 1272 a Siena e viene battezzato con il nome di Giovanni; la sua è una delle famiglie più nobili e potenti della città, e questo potrebbe fare la differenza tra noi e lui; ma la crisi politica, economica e morale che caratterizza il periodo in cui vive lo rende straordinariamente nostro contemporaneo, a dimostrazione che nulla di nuovo avviene sotto il sole e, soprattutto, che in qualsiasi momento si può fare della nostra vita un capolavoro d’amore.

Un brillante percorso scolastico e una memoria prodigiosa fanno di lui, ancora giovanissimo, uno dei docenti di Giurisprudenza nella nostra prestigiosa università senese. Sono stati invece i domenicani della città a trasfondergli una fede autentica, una carità operosa e un grande amore per la preghiera: virtù che non lo abbandonano, anche quando si lascia avvolgere dai fasti di una vita spensierata e gaudente. In età matura attraversa una crisi religiosa, dalla quale emerge con fatica.

Tutto inizia con una misteriosa malattia agli occhi, che peggiora al punto da portarlo alla completa cecità; unico barlume di speranza, in questo periodo buio dentro e fuori di lui, resta quello che ha imparato dai Domenicani e che lo porta a promettere di donarsi interamente a Dio se solo potrà recuperare la vista. Che prodigiosamente ritorna, almeno in quantità tale da permettergli una vita autonoma e da consentirgli, alla soglia dei 40 anni, di adempiere il suo voto. Ma non dai Domenicani (ai quali pure deve tanta riconoscenza) e neppure in una delle congregazioni già esistenti: le tante crisi che agitano il Trecento e forse anche il ricordo dei suoi recenti anni troppo gaudenti, gli impongono di cercare Dio nella solitudine, nella preghiera e nella contemplazione. È così che, insieme ad un paio di amici, nobili e ricchi come lui, e come lui desiderosi di incontrare Dio, si rifugia in una proprietà della sua famiglia, ricca di rovi e di vecchi ulivi, da dissodare e disboscare.

Quei giovanotti, con le mani ben curate e senza calli, faticano ad adattarsi a quei lavori manuali, ma compiono progressi straordinari sulla strada che porta a Dio. E sono contagiosi, perché attirano, con il loro esempio e con la loro vita austera, tanti altri. La comunità cresce, arricchita da “nobili e ignobili”, come dicono le cronache del tempo: cioè dai figli delle famiglie nobili come da quelli delle famiglie proletarie: vivono in fraternità, secondo lo spirito delle prime comunità cristiane, mettendo tutto in comune e lavorando per vivere; come cella non hanno altro che le grotte di cui la zona è ricca. La gelosia finisce anche per lambire questa straordinaria comunità penitente e orante, facendo circolare voci malevoli. Arrivano i legati di papa Giovanni XXII, mandati a controllare cosa ci sia di vero, e devono ammettere che tutto funziona; solo si raccomandano che la nuova comunità, viste le proporzioni che sta assumendo, si dia una regola, scegliendola tra quelle esistenti e già approvate dalla Chiesa.

Il 1 aprile 1319 nasce dunque il Monastero di Santa Maria di Monte Oliveto Maggiore (link a Wikipedia), con la posa della prima pietra della chiesa, evento registrato da regolare documento steso dal notaio senese Giovanni del fu Ventura: il deserto di Accona diventa “Monte Oliveto”, a ricordo del Monte degli Ulivi, su cui il Signore amava ritirarsi con i suoi discepoli e dove pregò prima della sua passione, e sito tradizionale dell’Ascensione. Gli eremiti divennero monaci secondo lo spirito della Regola di S. Benedetto, pur con alcuni mutamenti istituzionali (abate non a vita ma eletto ogni anno).

[...continua...]
IL 20 AGOSTO 1348 MUORE A SIENA SAN BERNARDO TOLOMEI, UNO DEI SANTI PROTETTORI DELLA CONTRADA PRIORA DELLA CIVETTA (2a parte)

[...segue...]

Nasce così la congregazione e il monastero di Santa Maria del Monte Oliveto: la Regola cui si rifanno è quella di San Benedetto, il loro abito è di colore bianco in onore della Madonna e Giovanni Tolomei sceglie il nome di Bernardo, in onore dell’abate di Chiaravalle, anch’ egli innamorato di Maria. Non accetterà mai di essere ordinato prete giudicandosene indegno e accontentandosi di essere semplice diacono; come non accetterà per lungo tempo di essere abate del monastero che ha fondato: ufficialmente, dice, per i suoi problemi di vista e per le sue incapacità; in realtà, per l’umiltà che gli impone di essere l’ultimo di tutti e al servizio di tutti. Quando capisce che l’essere abate è il modo vero per mettersi a completo servizio dei confratelli, accetta anche questa nomina, diventando il modello dei monaci. Che crescono di numero, come i monasteri che bisogna aprire ovunque, e che in quella carica lo riconfermano, ogni anno, per 26 anni, praticamente fino alla morte.

La peste nera del 1348 mette alla prova la coerenza e la carità di Fra Bernardo e dei suoi monaci: non solo li manda a curare gli appestati, ma lui stesso scende a Siena per incoraggiarli e sostenerli. Muoiono a decine (almeno 80) e anche Fra Bernardo ne è contagiato. Muore di peste il 20 agosto, vittima dell’amore che non solo ha insegnato, ma concretamente esercitato. Fino al dono completo di sé.

Testo tratto da
https://www.assisiofm.it/

Qui ecco l'omelia del Santo Padre Benedetto XVI del 2009 con cui canonizza San Bernardo Tolomei

A Siena il suo culto è particolarmente legato alla Chiesa di San Cristoforo, in Piazza Tolomei, sulla quale sorge l’omonimo Palazzo di famiglia e nell’Oratorio della Contrada Priora della Civetta. Una curiosità: la canonizzazione di San Bernardo Tolomei avviene il 26 aprile 2009. All’indomani della sua canonizzazione la Contrada Priora della Civetta elegge San Bernardo Tolomei come compatrono, insieme a Sant’Antonio di Padova. Nell’agosto 2009, proprio la Civetta vince il Palio dell’Assunta con il quale il Comune di Siena aveva voluto commemorare la santità del senese Bernardo Tolomei. Uno di quei casi della Storia che per i senesi non sono affatto casuali.
Please open Telegram to view this post
VIEW IN TELEGRAM
Il Palio di Siena 🏇 pinned «Aggiungi gli Stickers delle Contrade di Siena al tuo smartphone»
2024/09/28 22:26:11
Back to Top
HTML Embed Code: