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8 MAGGIO 290 d.C. - VIENE MARTIRIZZATO SAN VITTORE IL MORO, UNO DEI QUATTRO SANTI PATRONI DI SIENA

Era chiamato Il Moro, perché proveniva dalla Mauritania. Fu martirizzato appunto nell'anno 290 a Laus Pompeia, l'attuale città di Lodi Vecchio.

Oggi è il Santo Patrono della città francese di Marsiglia, nella chiesa omonima a lui dedicata sono custodite le reliquie del corpo del Santo. Come sapete, i quattro Santi Patroni di Siena, di cui abbiamo parlato svariate volte, sono poi stati "sostituiti" dal culto dell'unico Sant'Ansano, che si celebra in città il 1 dicembre di ogni anno.

A Rapolano (SI) si trova la Pieve di San Vittore, dedicata al Santo nel IV secolo d.C., ma edificata su edifici preesistenti, di origine addirittura etrusca. L'edificio attuale però risale al IV secolo d.C. Quindi, essendo morto nel 290 d.C., dopo soli pochi anni, si è voluta dedicare questa Pieve al Santo.

Dobbiamo ricordare la secolare lite tra le diocesi di Siena e di Arezzo, iniziata nel VII secolo e durata per decenni tra il 650 e il 715, per la ripartizione delle Pievi delle Crete Senesi. Tra di esse nel 650 d.C. ce n'erano cinque, tra le quali la Pieve di San Vittore, appunto (fonte: Parrocchia di Rapolano, dove potete leggere tutta la Storia della Pieve).

Il primo documento ufficiale che cita la Pieve di San Vittore risale al 1029, e vi compare tra le pievi contese tra la diocesi di Arezzo e quella di Siena: persino papa Onorio III, nel 1220, dovette intervenire per placare la diatriba e sancire definitivamente la giurisdizione della diocesi aretina – che vige tutt’oggi – sulla Parrocchia di Rapolano. Tuttavia, è sempre stato evidente uno stretto legame con Siena: nel Medioevo, infatti, molti pievani provenivano da famiglie senesi, e l’unico affresco che qui si conserva, risalente al XV secolo, raffigura Sant’Ansano, uno dei patroni di Siena, che tiene in mano lo stendardo con i colori bianco e nero della Balzana, lo stemma di Siena, e ai cui piedi si nota la testa del devoto committente.

Qui la posizione geotaggata della Pieve di San Vittore a Rapolano.

Altre info qui
I Santi di Siena

E qui
https://www.santodelgiorno.it/san-vittore-il-moro/
Forwarded from Il Palio di Siena 🏇
Viaggio in Italia - Siena, di Guido Piovene (1955)

Bella trasmissione d'epoca, si parla ampiamente del Palio dal minuto 6 al minuto 22 della puntata.
Dopo si rievoca la bellissima storia della contessa Sergardi, che fondò la scuola del Piccolo Teatro e per anni fu un punto di aggregazione della cultura senese e non solo.
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"ANTONIO GINANNESCHI - una storia di Famiglia" di Michele Fiorini e Marco Procaccini

Ricordi di PALIO
Il 10 maggio 1272 nasce Bernardo Tolomei, il Santo di Monte Oliveto Maggiore (1272-1348)

Classica figura di nobile gaudente, «convertito» in età matura; il caso è ricorrente in molti suoi contemporanei, ma diversa è l'entità delle realizzazioni operate da Bernardo. Egli proveniva da famiglia senese di antichissima tradizione e potenza; era figlio di Mino Tolomei e di Fulvia Tancredi e per nascita si chiamava Giovanni, nome che poi cambierà.
Trascorse una giovinezza spensierata e brillante, non trascurando tuttavia gli studi di Giurisprudenza, materia di cui divenne celebrato Maestro presso lo Studio senese. Ricoprì anche l'alto ufficio di Capitano del Popolo, dimostrandosi uomo retto e giusto. In seguito, una grave malattia agli occhi, che lo rese quasi cieco, fu l'occasione per un sostanziale avvicinamento a Dio. Lentamente, riuscì tuttavia a recuperare la vista, con una guarigione quasi miracolosa; nel 1313, onorando un voto fatto in precedenza, decise improvvisamente di far vita di penitente, abbandonando cattedra e famiglia, e ritirandosi ad Accona, un suo possesso presso Asciano, seguito dagli altri nobili senesi Patrizio Patrizi e Ambrogio Piccolomini. Essi divennero monaci benedettini nel 1319 e il Tolomei, da allora, volle essere chiamato Bernardo, per simboleggiare l'inizio della nuova vita che lo attendeva.

Frattanto, attorno alla prima modesta Cappelletta dedicata a Santa Scolastica, stava sorgendo una piccola comunità, grazie all'arrivo di nuovi confratelli, attirati dalla fama di santità di Bernardo e dei suoi compagni.

Il 26 marzo 1319 il Vescovo di Arezzo Guido Tarlati dei Pietramala approvò la fondazione canonica di un nuovo Monastero che, in omaggio agli olivi che fruttificavano attorno, fu detto di Monte Oliveto; sorse così la Congregazione di S. Maria di Monte Oliveto, con la Regola di S. Benedetto, di cui il Tolomei divenne Abate, e tale rimase dal 1322 fino alla morte avvenuta a Siena il 20 agosto 1348.

Il Monastero, in breve tempo, divenne un notevole centro di cultura ed acquistò progressivamente potenza; la Regola degli Olivetani si estese in molti altri luoghi, facendo sorgere vari Monasteri, ed è assai fiorente ancora oggi.

Bernardo Tolomei, insieme ad altri 82 fraticelli Olivetani, morì a Siena, di peste, durante la pietosa opera di assistenza ai colpiti dal terribile morbo, nel corso della grande pestilenza del 1348. Vani sono risultati gli sforzi fatti nei secoli successivi per rintracciare il suo corpo, quasi a significare che la generosità richiede totale annientamento.

Il Tolomei fu dichiarato Beato da Clemente XIII il 31 agosto 1768 e la sua festa ricorre il 21 agosto. Il 26 aprile 2009, sotto il pontificato di Benedetto XVI, la Chiesa cattolica lo ha dichiarato santo.

Ricordo l'aneddoto speciale, di cui parlo ogni anno, sulla santificazione di San Bernardo Tolomei. Per quei corsi e ricorsi della Storia, quelli che con una bellissima definizione Michele Fiorini chiama le "Sliding Doors del Palio", al Palio del 16 agosto 2009, il cui drappellone era appunto dedicato al Santo, vinse la Contrada Priora della Civetta, di cui San Bernardo Tolomei (nato nel Palazzo Tolomei, battezzato in S. Cristoforo) era appena stato proclamato santo protettore. Quello storico Palio è passato alla Storia anche perché la Civetta riuscì a "scuffiarsi" dopo 30 anni.

Alcuni riferimenti sul Santo li trovate qui, molto più autorevoli di me, che solo ho cercato di fare sintesi per redarre questo mio testo

https://www.santodelgiorno.it/san-bernardo-tolomei/

https://www.vatican.va/news_services/liturgy/saints/2009/ns_lit_doc_20090426_tolomei_it.html

https://www.santiebeati.it/Detailed/90955.html

https://diocesi.arezzo.it/la-diocesi/beati-della-diocesi/bernardo-tolomei/
Ecco il programma delle corse di addestramento di Monticiano del 14 maggio 2024

Salvo recuperi, restano solo due appuntamenti a Mociano

- martedì 28 maggio lavori di addestramento a Mociano
- martedì 4 giugno lavori di addestramento a Mociano

#monticiano #mociano
IL 14 MAGGIO 1876 NASCE A ROMA DUILIO CAMBELLOTTI

Pittore e scultore di fama nazionale. A Siena è famoso e conosciuto per aver curato nel 1932 un'opera destinata ad entrare nell'immaginario collettivo, l'illustrazione con alcune sue tavole, eseguite insieme al figlio, del libro "Il Palio", curato da Piero Misciattelli. Le tavole del libro le trovate qui sul ns. sito

DUILIO CAMBELLOTTI - 1932 - IL PALIO DI SIENA

Duilio Cambellotti e le sue illustrazioni sul Palio di Siena

Verso la fine degli anni '20 il Monte dei Paschi, volendo finanziare una pubblicazione sul Palio, incaricò Piero Misciattelli, storico senese residente a Roma, della stesura del testo e Duilio Cambellotti, uno dei più celebri illustratori di libri (ma non solo) del tempo, dell'apparato grafico.

Il Cambellotti nel 1929 e 1930 è a Siena con il figlio Adriano, studia l'urbanistica cittadina e l’araldica delle Contrade, i vari momenti della Festa, ricavandone una gran mole di foto e di schizzi. Poi si mette al lavoro sulle sue tavole. Ne viene fuori un quadro di tutte e diciassette le Consorelle davvero straordinario, con un’iconografia tipica del periodo, intrisa di una narrazione mitologica, epica, agli occhi di oggi solo falsamente “esagerata”, ma che invece cela un grande rispetto dell’artista verso la Festa Senese.
Il libro, di grande formato, fu pubblicato nel 1932 dalla Editrice Novissima di Roma in 1000 copie e si intitolò, semplicemente, Il Palio di Siena. Il libro oggi è praticamente introvabile.

https://www.ilpalio.org/cambellotti.htm
⁣Le 25 tavole del 1932 di Duilio Cambellotti.

Potevamo non condividerle?
Sono suddivise in due tranches, la prima di quelle "generiche" relative alla Festa nel suo complesso.
E poi ci sono ovviamente le 17 tavole dedicate ognuna ad una delle 17 Consorelle.
Le tavole sono sotto diritti della famiglia erede dell'artista. Speriamo solo che non ci facciano storie, anche perché il libro da cui sono tratte è rarissimo e noi stessi siamo riusciti a trovarle solo grazie ad una persona che possiede il libro.
Buona visione.
17 maggio 2021 - Muore Andrea Mari, detto Brio

Muore in un incidente stradale Andrea Mari, detto Brio. Qui il luogo del Memoriale dell'incidente.

https://maps.app.goo.gl/5psgQb4MrL3BM7Xh9

Lasciate un ricordo qui e una recensione
Memoriale in onore di Andrea Mari, detto Brio, fantino del Palio di Siena
Il sito ufficiale del Ministero per il Turismo ha pubblicato una paginetta dedicata al Palio di Siena.
Tra l'altro con un errore, perché il Palio di agosto 1633 non è il primo corso nella storia, ma il primo di cui è stata trovata documentazione certa (da Orlando Papei, fondatore del sito ilpalio.org). Infatti, prima delle sue ricerche, il primo Palio documentato dal Comune era del 1644, tant'è vero che alcuni siti ancora riportano come primo Palio quello del 1644.
Il 21 maggio 1512 muore Pandolfo Petrucci, nato a Siena il 14 febbraio 1452, principale protagonista della vita politica della città dell'ultimo Quattrocento

Pagina a cura di Maura Martellucci, tratta dal sito di Papei.
Il 22 maggio 1895 nasce, a Vescovado di Murlo, Dario Neri, Mangia d'Oro e Giusto tra le Nazioni, per aver salvato una famiglia di persone, destinate ai campi di concentramento nazisti a causa delle persecuzioni razziali.

Dario Neri è autore, insieme a Giovanni Cecchini, del primo libro ad ampio respiro sul Palio del secondo dopoguerra “Il Palio di Siena”, uscito per Electa nel 1958, su commissione del Monte dei Paschi, opera ancora oggi letta con interesse per la commistione di erudizione e passione paliesca.
Il Cecchini-Neri è uno di quei libri di Palio che non può mancare in una biblioteca paliesca degna di questo nome.
Media is too big
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Giraffa Nicchio Onda si aggiungono alle sette Contrade che corrono d'obbligo
Ecco chi corre il Palio del 2 luglio 2024


Giraffa - Nicchio - ONda


Il Leocorno ha estratto la Giraffa, la Tartuca ha estratto il Nicchio, il Valdimontone ha estratto l’Onda
2024/06/30 18:20:56
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