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Il tempo della corsa del Palio del 17 agosto 2024, vinto da Dino Pes, detto Velluto su Benitos

È già online sul sito del Papei
https://www.ilpalio.org/tempi.htm

Posso dare anche i tempi sul giro, che prendiamo da agosto 2015, anche se sul sito del Papei non vengono pubblicati.

Tempo totale —> 1' 13" 81

Primo giro --> 24" 89
Secondo giro --> 23" 98
Terzo giro -->24" 94

Un tempo simile ci fu al Palio del 16 agosto 2002 vinto da Luigi Bruschelli detto Trecciolino su Berio per la Contrada della Tartuca.
Comunque vi ricordo che su Telegram la ricerca nello storico del canale funziona bene e quindi se cercherete "tempi" oppure #tempi troverete tutti i post elencati dove abbiamo parlato dei tempi della corsa, con anche tutti i raffronti fatti nei vari anni.

#tempi
IL 20 AGOSTO 1348 MUORE A SIENA SAN BERNARDO TOLOMEI, UNO DEI SANTI PROTETTORI DELLA CONTRADA PRIORA DELLA CIVETTA

Ha aspettato 661 anni per vedersi proclamare santo: vicende storiche e l’incessante scorrere dei secoli hanno pesato sulla sua causa di canonizzazione, al punto che solo domenica 26 aprile 2009 Papa Benedetto XVI ha potuto dichiarare santo Giovanni Bernardo Tolomei, il fondatore degli Olivetani.

Nasce il 10 maggio 1272 a Siena e viene battezzato con il nome di Giovanni; la sua è una delle famiglie più nobili e potenti della città, e questo potrebbe fare la differenza tra noi e lui; ma la crisi politica, economica e morale che caratterizza il periodo in cui vive lo rende straordinariamente nostro contemporaneo, a dimostrazione che nulla di nuovo avviene sotto il sole e, soprattutto, che in qualsiasi momento si può fare della nostra vita un capolavoro d’amore.

Un brillante percorso scolastico e una memoria prodigiosa fanno di lui, ancora giovanissimo, uno dei docenti di Giurisprudenza nella nostra prestigiosa università senese. Sono stati invece i domenicani della città a trasfondergli una fede autentica, una carità operosa e un grande amore per la preghiera: virtù che non lo abbandonano, anche quando si lascia avvolgere dai fasti di una vita spensierata e gaudente. In età matura attraversa una crisi religiosa, dalla quale emerge con fatica.

Tutto inizia con una misteriosa malattia agli occhi, che peggiora al punto da portarlo alla completa cecità; unico barlume di speranza, in questo periodo buio dentro e fuori di lui, resta quello che ha imparato dai Domenicani e che lo porta a promettere di donarsi interamente a Dio se solo potrà recuperare la vista. Che prodigiosamente ritorna, almeno in quantità tale da permettergli una vita autonoma e da consentirgli, alla soglia dei 40 anni, di adempiere il suo voto. Ma non dai Domenicani (ai quali pure deve tanta riconoscenza) e neppure in una delle congregazioni già esistenti: le tante crisi che agitano il Trecento e forse anche il ricordo dei suoi recenti anni troppo gaudenti, gli impongono di cercare Dio nella solitudine, nella preghiera e nella contemplazione. È così che, insieme ad un paio di amici, nobili e ricchi come lui, e come lui desiderosi di incontrare Dio, si rifugia in una proprietà della sua famiglia, ricca di rovi e di vecchi ulivi, da dissodare e disboscare.

Quei giovanotti, con le mani ben curate e senza calli, faticano ad adattarsi a quei lavori manuali, ma compiono progressi straordinari sulla strada che porta a Dio. E sono contagiosi, perché attirano, con il loro esempio e con la loro vita austera, tanti altri. La comunità cresce, arricchita da “nobili e ignobili”, come dicono le cronache del tempo: cioè dai figli delle famiglie nobili come da quelli delle famiglie proletarie: vivono in fraternità, secondo lo spirito delle prime comunità cristiane, mettendo tutto in comune e lavorando per vivere; come cella non hanno altro che le grotte di cui la zona è ricca. La gelosia finisce anche per lambire questa straordinaria comunità penitente e orante, facendo circolare voci malevoli. Arrivano i legati di papa Giovanni XXII, mandati a controllare cosa ci sia di vero, e devono ammettere che tutto funziona; solo si raccomandano che la nuova comunità, viste le proporzioni che sta assumendo, si dia una regola, scegliendola tra quelle esistenti e già approvate dalla Chiesa.

Il 1 aprile 1319 nasce dunque il Monastero di Santa Maria di Monte Oliveto Maggiore (link a Wikipedia), con la posa della prima pietra della chiesa, evento registrato da regolare documento steso dal notaio senese Giovanni del fu Ventura: il deserto di Accona diventa “Monte Oliveto”, a ricordo del Monte degli Ulivi, su cui il Signore amava ritirarsi con i suoi discepoli e dove pregò prima della sua passione, e sito tradizionale dell’Ascensione. Gli eremiti divennero monaci secondo lo spirito della Regola di S. Benedetto, pur con alcuni mutamenti istituzionali (abate non a vita ma eletto ogni anno).

[...continua...]
IL 20 AGOSTO 1348 MUORE A SIENA SAN BERNARDO TOLOMEI, UNO DEI SANTI PROTETTORI DELLA CONTRADA PRIORA DELLA CIVETTA (2a parte)

[...segue...]

Nasce così la congregazione e il monastero di Santa Maria del Monte Oliveto: la Regola cui si rifanno è quella di San Benedetto, il loro abito è di colore bianco in onore della Madonna e Giovanni Tolomei sceglie il nome di Bernardo, in onore dell’abate di Chiaravalle, anch’ egli innamorato di Maria. Non accetterà mai di essere ordinato prete giudicandosene indegno e accontentandosi di essere semplice diacono; come non accetterà per lungo tempo di essere abate del monastero che ha fondato: ufficialmente, dice, per i suoi problemi di vista e per le sue incapacità; in realtà, per l’umiltà che gli impone di essere l’ultimo di tutti e al servizio di tutti. Quando capisce che l’essere abate è il modo vero per mettersi a completo servizio dei confratelli, accetta anche questa nomina, diventando il modello dei monaci. Che crescono di numero, come i monasteri che bisogna aprire ovunque, e che in quella carica lo riconfermano, ogni anno, per 26 anni, praticamente fino alla morte.

La peste nera del 1348 mette alla prova la coerenza e la carità di Fra Bernardo e dei suoi monaci: non solo li manda a curare gli appestati, ma lui stesso scende a Siena per incoraggiarli e sostenerli. Muoiono a decine (almeno 80) e anche Fra Bernardo ne è contagiato. Muore di peste il 20 agosto, vittima dell’amore che non solo ha insegnato, ma concretamente esercitato. Fino al dono completo di sé.

Testo tratto da
https://www.assisiofm.it/

Qui ecco l'omelia del Santo Padre Benedetto XVI del 2009 con cui canonizza San Bernardo Tolomei

A Siena il suo culto è particolarmente legato alla Chiesa di San Cristoforo, in Piazza Tolomei, sulla quale sorge l’omonimo Palazzo di famiglia e nell’Oratorio della Contrada Priora della Civetta. Una curiosità: la canonizzazione di San Bernardo Tolomei avviene il 26 aprile 2009. All’indomani della sua canonizzazione la Contrada Priora della Civetta elegge San Bernardo Tolomei come compatrono, insieme a Sant’Antonio di Padova. Nell’agosto 2009, proprio la Civetta vince il Palio dell’Assunta con il quale il Comune di Siena aveva voluto commemorare la santità del senese Bernardo Tolomei. Uno di quei casi della Storia che per i senesi non sono affatto casuali.
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IL 20 AGOSTO 1945 SI CORREVA IL PALIO DELLA PACE

Il Palio della Pace registra gli scontri più violenti degli ultimi duecento anni

Dopo pochi minuti dalla fine della Carriera dell'Assunta del 1945, mentre la Civetta festeggiava la sua Vittoria col Biondo su Folco, il popolo contradaiolo iniziò a chiedere a gran voce la disputa di un terzo Palio per festeggiare la Pace. Il Sindaco Ciampolini non era d'accordo ma fu costretto a cedere perché le richieste di correre erano molto pressanti. Tra i contradaioli più attivi per lo Straordinario, c'era il celebre Barbaresco del Drago, Lorenzo Fabbri detto "Pappìo", personaggio leggendario per tutta Siena. In poco tempo si organizzò tutto, furono estratte le Contrade e si disputarono due sole prove. I big, Folco e Mughetto, toccarono rispettivamente al Drago e al Bruco, alla Torre toccò Piero un barbero di proprietà dell'Istituto Sieroterapico Sclavo, arrivato all'ultimo istante per completare il lotto dei cavalli. Il Bruco, a digiuno dal 1922, era disposto a tutto per vincere, i suoi dirigenti non lesinarono sforzi, tutto sembrava filare liscio, tanto che già dalla vigilia la vittoria brucaiola era data quasi per certa da tutti. L'unica preoccupazione proveniva dal giovane Rubacuori, che sul vecchio Folco sarebbe potuto divenire una mina vagante. Anche i fantini più esperti avevano fiutato il pericolo rappresentato dall'accoppiata del Drago, ma il Capitano del Bruco non volle assolutamente cambiare strategia, nonostante le insistenze di Pietrino che temeva di perdere tutti i soldi promessi in caso di successo brucaiolo. Si arrivò al Palio, che fu tra l'altro rimandato per pioggia dal 19 al 20 e il mossiere Lorenzo Pini annullò due mosse, apparse valide, che videro la Tartuca uscire nettamente prima dai canapi con il Bruco incredibilmente rimasto fermo. Si scatenò il caos, il tartuchino Silvio Gigli scese in pista a schiaffeggiare il mossiere, la Tartuca si ritirò e non prese parte alla Carriera. Per solidarietà, anche le alleate Oca e Onda ritirarono la loro Comparsa, anche molti giraffini lasciarono la Piazza. Pare che nella decisione tartuchina siano state determinanti anche alcune minacce ricevute da parte brucaiola nei giorni della vigilia.

Si cambia busta, si torna fra i canapi con il Bruco ancora allo steccato, la situazione è molto tesa, dalla mossa partono primi Istrice, Drago, Nicchio e Bruco. Pietrino gira primo a San Martino e vista la rimonta del Drago lo ostacola per favorire il Bruco che infatti passa in testa. Il Biondo resta al comando, ma il giovane Rubacuori, liberatosi dalle grinfie di Pietrino, continua a tallonare il Bruco. Si accende fra i due un breve ma intenso scambio di nerbate, il fantino del Drago punto nell'orgoglio si impegna al massimo e non rispetta i patti, vuole andare a vincere, contro tutto e tutti. In un attimo il Drago passa il Bruco, Mughetto si ferma all'ultimo San Martino, la rimonta della Torre è tanto tardiva quanto inutile. La rabbia dei brucaioli è irrefrenabile, Rubacuori si salva a stento dal linciaggio, gli scontri si fanno subito cruenti, il drappellone, appena abbozzato da Dino Rofi per il poco tempo a disposizione, viene calato fra la folla e ridotto a brandelli. Paradossalmente per questi episodi il Palio della Pace entra nella storia come fra i più violenti e turbolenti di sempre. Il cencio, ridipinto a spese del Bruco, verrà consegnato al Drago qualche tempo dopo, con tanto di scorta per il corteo. Le dure sanzioni prese in un primo momento contro il Bruco e Tartuca saranno poi condonate fra mille polemiche.

(testo di Roberto Filiani)

Il Palio della Pace fu rievocato anche in una breve puntata di Ricordi di Palio, con una bellissima intervista di Massimiliano Senesi all'indimenticato Ghigo Giannelli del Drago. Ecco il video.

https://www.ricordidipalio.org/ghigo-giannelli-ricorda-il-palio-della-pace/
+++ BREAKING NEWS +++

Adesso ne abbiamo la certezza, dopo aver verificato i dati e le fonti, citate sotto.

Non era mai accaduto nella Storia del Palio di Siena che due Palii ordinari nello stesso anno venissero rinviati per maltempo. Adesso ne abbiamo la certezza.

Per avere la certezza mi ha aiutato Andrea, che è andato a vedere i dati dell'Enciclopedia del Palio di Alberto Fiorini (linkata sotto).

5 luglio 1750, domenica, rinviato al giorno festivo (fonte Fiorini)
17 agosto 1750, lunedì, tecnicamente non è un Palio rinviato, fu stabilito di effettuarlo quel giorno (fonte Fiorini)
3 luglio 1794, giovedì, rinviato per pioggia (fonte Fiorini)
17 agosto 1794, domenica, rinviato al giorno festivo (fonte Fiorini)
3 Luglio 1800
giovedì, rinviato per pioggia (fonte Bandini)
17 Agosto 1800 domenica, rinviato al giorno festivo (fonte Lombardi)
3 Luglio 1806 giovedì, rinviato per pioggia del 2 (fonte Lombardi)
17 Agosto 1806 domenica, spostato alla domenica successiva (fonte Bandini)
3 Luglio 1842 domenica, rinviato al giorno festivo (fonte Lombardi)
17 Agosto 1842 mercoledì, rinviato per pioggia del 16 (fonte Lombardi)
3 Luglio 1851 giovedì, rinviato per pioggia del 2 (fonte Lombardi)
17 Agosto 1851 domenica, rinviato al giorno festivo (fonte Lombardi)
4 Luglio 1869 domenica, rinviato al giorno festivo (fonte Fiorini)
17 Agosto 1869 martedì, rinviato per pioggia del 16 (fonte Fiorini)

Dopo aver verificato i documenti di Lombardi e Bandini, riportati sul sito del Papei, grazie al meticoloso lavoro sia di Orlando Papei che di Giordano Bruno Barbarulli trascritto nel 2009, un nostro seguace Andrea ha potuto verificare sul monumentale lavoro enciclopedico di Alberto Fiorini in sei volumi la ragione del rinvio dei due Palii del 1869, che erano incerti, fino all'altra sera, dei Palii del 1794 e dei Palii del 1750. In precedenza il Palio di agosto non veniva sempre corso, come sappiamo ormai da tempo e come possiamo vedere dalla tavola sinottica dell'albo d'oro delle Vittorie.

#maiaccaduto
La Contrada della Torre ha vinto il Masgalano 2024

Non si hanno ancora i punteggi, ma intanto vi posto la notizia. La Torre tra l'altro ha fatto il bis del 2023.
Qui l'albo d'oro della manifestazione, tratto dal sito del Papei.
Punteggio Masgalano 2024

Classifica e punteggi del Masgalano 2024 e del premio per la coppia di migliori alfieri

Masgalano

Torre 342
Drago 340
Chiocciola 339
Civetta 337,7
Nicchio 334,2
Pantera 332
Onda 330,7
Valdimontone 330,3
Selva 330
Oca 328,5
Istrice 328
Giraffa 327,3
Leocorno 324,7
Bruco 320,5
Lupa 317,2
Tartuca 316
Aquila 314


Premio alfieri

Lupa 94,5
Torre 94
Bruco 93,5
Drago 93
Civetta 92,2
Selva 91
Chiocciola 89
Pantera 88
Nicchio 85,7
Oca 84
Valdimontone 83,8
Leocorno 83,7
Onda 83,7
Giraffa 82,8
Istrice 80
Aquila 70
Tartuca 70

E’ stato deciso di non assegnare il Premio speciale che doveva consegnato alla migliore coppia di alfieri del Corteo Storico del Palio di agosto, in ricordo del contradaiolo Massimo Salvadori, prematuramente scomparso ad agosto 2023. Il premio è stato proposto e offerto dalla Contrada Capitana dell’Onda.

#masgalano #masgalano2024
Ecco il programma della Festa Titolare della Contrada Sovrana dell'Istrice, prevista nei prossimi giorni e dedicata a San Bartolomeo Apostolo.

#contradasovranadellistrice
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Siena

#stickers
2024/09/30 08:29:06
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