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17 giugno 1269, muore Provenzano Salvani nel corso della battaglia di Colle di Val d'Elsa

Quando qualche anno fa, basandomi su documenti che sono andato a ricercare in Biblioteca Nazionale (sotto scorta vigile!), dichiarai pubblicamente che anche Dante Alighieri ha scritto delle cavolate nella Divina Commedia, nessuno mi ha smentito. Ne ho parlato, al livello informale, anche col prof. Balestracci.

E oltretutto occorrerebbe anche verificare se è ancora oggi il caso di mantenere le iscrizioni dantesche a Siena. E lo dico per tre ragioni.

- Le iscrizioni dantesche furono apposte in un periodo in cui l'italianità era prevalente (data non dai "sovranisti", ma dalle istanze risorgimentali).
- Dante è pur sempre un uomo proveniente dal capoluogo di regione, che ha fatto della tirannia una sua ragion d'essere. Anche se lui faceva parte della fazione minoritaria, che poi perse in città, non è mai venuto meno al suo essere fiorentino.
- Per scrivere di Salvani e giudicare Provenzano Salvani, Dante si è basato sui resoconti "giornalistici" di Giovanni Villani che, come ho scritto nell'articolo, tratto da Ricordi di Palio, era un cronista storico "embedded", uno di quelli che poteva saltar fuori da un giornale schierato apertamente. I resoconti di Villani sono spudorati, lungo tutto l'arco della sua vita, e tendono a glorificare il capoluogo di regione oltre ogni misura. Io me li sono andati a rileggere, non tutti, ma la parte dove parla di Siena. E danno (quasi) fastidio.

Se studiamo la Storia della Toscana, capiamo anche molte cose di oggi. Perché la Russia tratta l'Ucraina come il capoluogo di regione ha trattato Siena nel medioevo (e Arezzo e Pisa e Lucca ecc.) e durante le lotte tra guelfi e ghibellini.
E la stessa cosa era avvenuta nel Novecento con l'Inghilterra che aveva trattato l'Irlanda come una sua succursale, dove gli inglesi potevano fare il bello e il cattivo tempo.
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Orario Previsite sabato 22 giugno 2024
Il 22 giugno 1762 nasce Luigi Menghetti, detto Piaccina, il fantino più anziano ad aver vinto il Palio di Siena

Il 22 giugno 1762 nasce a Empoli Luigi Menghetti detto “Piaccina” (o "Piaggina").

I dati della sua carriera sono impressionanti: Luigi esordisce in Piazza da adulto, a 25 anni, ma continua a correre fino a 69 anni.
Piaccina è il fantino che ha avuto la carriera più lunga (45 anni con 65 palii corsi e 8 vinti)
Piaccina è il fantino che ha disputato più Carriere nella Storia del Palio. Sono ben 65.
Piaccina trionfa per l’ultima volta nel luglio del 1826 nel Bruco all'età ragguardevole di 64 anni.
È il fantino che trionfa al Palio in età più avanzata e per ben tre Palii. Il secondo fantino più anziano ad aver vinto è Ciancone, che vinse a 52 anni nell'Onda.
Un altro record imbattuto di Piaccina è che ha vinto ben 7 Palii su 8 avendo superato i 40 anni.

Luigi Menghetti continua a vivere ad Empoli con la sua numerosa famiglia fino alla morte, avvenuta sicuramente prima del 1845.

Sia il fratello di Luigi conosciuto come "Biancalana", sia il figlio Geremia (conosciuto in Piazza come “Figlio di Piaccina”), oltre a varie generazioni di nipoti furono fantini di professione. Addirittura ben otto appartenenti alla famiglia Menghetti, in varie epoche, saranno protagonisti sul tufo.

Il suo carattere non doveva essere dei più mansueti e abbiamo notizie di risse e liti sia in Piazza (soprattutto con Filippo Rossi detto “Vecchia”, suo nemico storico) che fuori.
Anche se le cronache lo dipingono come "egoista" (il Cancelliere del Comune nella cronaca del Palio di agosto 1813 scrive che “tutti i fantini erano contro Piaggina, perché il due luglio ultimo aveva vinto il Palio e non aveva voluto dar niente ad alcuno”), era un uomo di grande ingegno.
Nella Carriera del 2 luglio 1826 corre nel Bruco e al momento della mossa cade al canape, perdendo le briglie.
Piaccina non si dà per vinto: dopo aver sostituito le briglie con un trecciolo delle sue scarpe, si rende protagonista di una storica rimonta e arriva primo al bandierino portando in Palio in via del Comune.

Testo a cura di Maura Martellucci
Il Palio di Siena 🏇 pinned «Meteo Siena LAMMA —> Meteo Siena TempoItalia MeteoeRadar MeteoBlue MeteoRed WETTER 24 YR NORSK METEO #meteo #meteopalio #meteosiena»
Da oggi a venerdì prox. 5 video da vedere sul Palio, postati come Stories. Il primo è Palio del 1932, grazie al sito del Papei, l'unica vera Wikipedia del Palio di Siena!

https://www.ilpalio.org/

#staytuned
Chi corre il Palio del 2 luglio 2024
(in ordine di ingresso in Piazza)
Muore a Siena il 25 giugno 2008 Lazzero Beligni, detto Giove, indimenticato fantino che ha segnato il Novecento paliesco.

Giove, al secolo Lazzero Beligni, ma anche chiamato Freccia o Il Macellaio, o ancora semplicemente Lazzaro.
Già il fatto che gli si siano dati parecchi soprannomi dimostra quanto questo fantino senese abbia segnato i Destini delle Contrade.

Corse 40 Palii, senza mai vincere, in questo tristemente famoso record, è secondo solo a Luigi Anastasi, detto Gigi Bestia, che a cavallo 🏇🏻 tra il Settecento e l'Ottocento corse sul Tufo di Piazza per ben 42 volte senza mai vincere.

1- Gigi Bestia (42 disputati senza mai vincere)
2 - Giove (40 Palii disputati senza mai vincere)
3 - Ghiozzo (37 Palii disputati senza mai vincere)
4 - Bighino (28 Palii disputati senza mai vincere)
5 - Sciò (25 Palii disputati senza mai vincere)

Montò grandi cavalli, anzi tante grandi cavalle tutte femmine, che segnarono la Storia del Palio di Siena, come (in ordine sparso)

Tanaquilla (3 Vittorie)
Salomè de Mores (2 Vittorie)
Archetta (3 Vittorie)
Gaudenzia (4 Vittorie)
Selvaggia (2 Vittorie)
Beatrice (2 Vittorie)

Tutti nomi che a Siena fanno tremare i muri e palpitare i Cuori dei contradaioli.

Portò all'esordio svariate cavalle femmine (caso molto particolare) che hanno segnato la Storia del Palio di Siena, come

Capriola
Vandala
Sambrina (1 Vittoria)
Zaffira (1 Vittoria)

E portò all'esordio sul Tufo di Piazza anche

Panezio (8 Vittorie)
Quebel (3 Vittorie)

Due cavalli che sono di diritto nel Gotha dei Cavalli da Palio, insieme a tutte le Cavalle femmine succitate.

Lazzero Beligni, detto Giove è anche l'unico di due fantini che, nella Storia di Siena, sono diventati Dirigenti di Contrada dopo aver terminato la carriera come fantini. Lazzaro fu infatti Mangino nell'Oca, sua Contrada di nascita. L'altro fantino ad aver ricoperto incarichi ufficiali in una Consorella è Claudio Milanesi, detto Tavoletta, che fu Barbaresco nell'Aquila.

Sebbene mai vittorioso, Lazzero Beligni, detto Giove, fu spesso al centro delle strategie paliesche e fu sempre rispettato da tutti gli altri colleghi. Intanto, per montare Cavalli del calibro di quelli citati sopra, non sarebbe potuto essere "una schiappa".
Mercoledì 26 giugno alle 19 nel Cortile del Podestà è in programma la cerimonia di presentazione del Drappellone di luglio di Giovanni Gasparro
2024/06/30 18:42:06
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