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“Il maestro può darti le Pietre,
ma sta a te costruire la Casa…
Poi il maestro potrà darti la Chiave della Casa,
ma starà a te aprire la Porta”


Questa sezione del sito è dedicata alla meditazione cabalistica. In particolare, è dedicata alla meditazione mantrica su alcuni versi tratti dai Salmi di David.

http://www.izalmaim.it/index.php/cabala-e-meditazione
ALCUNE NOTE SU GAṆEŚA
Ekatos Edizioni

Gaṇeśa o Gaṇapati è il Dio della conoscenza, rappresentata dalla sua grossa testa d’elefante.

È anche chiamato Vināyaka, ‘colui che rimuove gli ostacoli’ prodotti dall’ignoranza. Gaṇa, vuole dire moltitudine e tale termine designa una categoria di geni o gnomi (greco γνώμος, conoscitore), ognuno dei quali rappresenta una scienza particolare. Īśa o pati è un suffisso che significa ‘Signore di’. Perciò Gaṇeśa è il signore dei gaṇa, cioè di tutti i tipi di sapere. Tuttavia gaṇa è anche identico a yana, cammino, passaggio. Perciò è il corrispettivo indiano del latino Giano (Janus), il signore delle porte e dei passaggi (lat. januæ). In particolare le porte che Gaṇeśa e Giano permettono di valicare sono la porta solstiziale estiva e quella invernale

https://www.ekatosedizioni.it/alcune-note-su-gaṇesa/
L' anno celtico era suddiviso e cadenzato da quattro ricorrenze più importanti, dette “feste del fuoco”: Samain (1° novembre), Imbolc (1°febbraio), Beltane (1° maggio) e Lugnasad (1°agosto). Samain (o Samhain, Samuin, o Samhuin) era la più importante, essa cadeva nel mese lunare segnato sul calendario di Coligny col nome di Samonios (“Il tempo della fine dell’estate”) e costituiva anche il Capodanno, col quale finiva la metà “chiara” dell’anno e cominciava quella “scura” ed era perciò simbolo di morte e di rinascita. La datazione coincideva con il sorgere delle Pleiadi ma era anche legata con una certa evidenza al ciclo pastorale: secondo T.G.E. Powell il nome stesso di Samain significherebbe “riunione” e sarebbe legato al momento di riconduzione degli animali nei ripari invernali e alla macellazione per l’inverno. Era perciò un periodo nel quale si doveva fare grande consumo di carni che non potevano essere conservate. Era in ogni caso la ricorrenza più importante dell’anno: era il giorno delle grandi adunanze popolari e delle assemblee delle comunità, era perciò in tutti i sensi il momento della “riunione” e della congiunzione fisica e simbolica. Avveniva la “morte rituale” del re, era il giorno in cui terminavano i mandati elettivi e venivano eletti in nuovi capi, vi si tenevano riti propiziatori dei raccolti futuri con la simbolica uccisione dello “spirito del grano” dell’estate. Era il giorno della scadenza e del rinnovo dei contratti e degli affitti, che si è conservato nel San Martino cristianizzato, il successivo 11 novembre, alla fine del periodo dei festeggiamenti di Samain. Vi si tenevano giochi, discussioni, tornei, cerimonie religiose, banchetti rituali per invocare l’abbondanza, e festini dove l’allegria e l’ebbrezza erano di rigore. Si riteneva che nella notte fra il 31 ottobre e il 1° novembre avvenisse anche l’amplesso rituale fra il dio padre Dagda e la dea madre Morrigan. Era il momento della congiunzione fra i due anni (il vecchio e il nuovo) e fra i due mondi (il visibile e l’invisibile) senza però appartenere né all’uno né all’altro.“Il capodanno celtico era un giorno al di fuori del tempo e dello spazio, tanto da permettere agli avi defunti, agli uomini viventi, ai discendenti che dovevano ancora nascere e alle creature non umane (dei, fare, demoni, elfi eccetera) di mostrarsi nel mondo e di incontrarsi.” (5) In quel momento dell’anno si abbattono le barriere fra il mondo visibile e quello invisibile che entrano in comunicazione: gli abitanti dell’Altro Mondo possono fare irruzione sulla faccia della terra, ma gli umani possono entrare per un po’ nel dominio degli dei, degli eroi, e dei defunti. I festeggiamenti di Samain solitamente non duravano solo lo spazio di una giornata, ma come tutte le feste celtiche avevano inizio una settimana prima del giorno indicato, trovavano il culmine il 1° novembre e proseguivano per almeno una settimana dopo, di solito fino al giorno 11. Per secoli la Chiesa cattolica ha cercato di eliminare queste feste pagane, ma alla fine ha dovuto rassegnarsi alla loro forza e al loro profondo radicamento nell’animo popolare. Le ha solo in qualche modo esorcizzate cristianizzandole: Imbolc è diventato la Candelora, Beltane il Ca-lendimaggio, e Lugnasad

http://www.terraorobica.net/Articoli/Tradizioni/La%20Notte%20delle%20Lumere.htm
La parola Halloween è originata tra il 1600 ed il 1700 in Scozia ed è la contrattura della frase “All hallow even”, che significa “Vigilia di Ognissanti”, giorno che cade il 31 ottobre (Ognissanti è il 1° Novembre).
Si potrebbe pensare quindi che si tratti di una festa di origine cattolica, ma le sue radici si trovano molto più indietro nella storia.

La Chiesa adottò questa festa nell’ottavo secolo, quando Papa Gregorio III spostò la festa di Ognissanti dal 13 maggio al 1° novembre per facilitare la conversione dei pagani. Successivamente Papa Gregorio IV estese la celebrazione di Ognissanti a tutta la Chiesa, ma la festa che oggi tutti conosciamo risale infatti alle popolazioni precristiane

https://www.levereoriginidihalloween.it/le-origini/
Arturo Reghini e la sua opera dedicata alla matematica pitagorica
http://www.cartesio-episteme.net/ep8/ep8-regh.htm
239469677-I-Numeri-Sacri.pdf
1.5 MB
#libri I numeri sacri della Tradizione Pitagorica Massonica - Arturo Reghini
Reghini-Sulla_Tradizione_occidentale.pdf
226.9 KB
#libri Sulla Tradizione Occidentale - Pietro Negri (Arturo Reghini)
Elementi-di-simbolismo-orientale-in-Occidente.pdf
1.2 MB
#articoli Elementi di simbolismo orientale in Occidente - Bruno Marcolongo
2024/09/25 18:26:56
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