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“Magician”, realizzato da Sveta Dorosheva
Frammenti di un discorso più ampio... #1

Qualunque cosa accada, compito di un artista non è, e non è mai stato, quello di lamentarsi del sistema che impedisce la fruizione della bellezza e dedicare a questo lalemto le sue energie.
Ma combattere sì, sempre.
Con ogni azione, con ogni scelta, ad ogni passo, con ogni espressione della propria opera.
Il compito di un artista oggi, come in ogni tempo, è quello di fare Arte, di cercare ogni possibile strada, libera e indipendente, per raggiungere la gente, quanta più possibile, ogni cuore toccato ha un valore inestimabile.

La Libertà è innanzitutto uno stato dell'Essere... compito di un artista è dare l'esempio che questo stato dell'essere è possibile e va difeso, con ogni mezzo, ad ogni costo.

Compito di un artista è perseguire l’incontro autentico, la trasmissione del pensiero, la condivisione e lo stimolo ad aprire gli occhi, a farsi domande, a non accontentarsi delle risposte confezionate, a ridere, piangere, tremare, a comprendere che, se fin da bambini ci insegnano a sederci in un banco, a scegliere questo o quello, a obbedire per il resto della nostra vita alla fila guadagnata, al posto attribuito, noi siamo esseri fatti “della stessa materia di cui sono fatti i sogni” e possiamo scegliere di essere liberi e non guadagnare alcun posto, nemmeno l’ultimo.

Compito di un artista oggi, ieri e sempre, è restare in piedi, pure se tutto intorno crolla, a nominare il fuoco, anche quando la voce è raggelata, anche quando parlare brucia.

(Valentina Cidda Maldesi/Anabel)

#iTarocchidelSé
#possosemprescegliere
#senzalcunlasciapassare
#goccechescavanonellaroccia
“High Priestess”, dal mazzo dei Tarocchi di Thoth, realizzato da Frieda Harris, per Aleister Crowley
Frammenti di un discorso più ampio… #2

Siamo sempre nel mezzo,
e non crediamo
nel silenzio…
continuiamo a separare
senza integrare ciò che, separato,
abbiam riconosciuto.
Tacere con la sacralità di chi sa dire che le cose sono come sono;
lasciare un varco aperto a ciò che vibra verso di noi, a ciò che si approssima intorno a noi, ad un solo sussurro: “sapevo che saresti arrivato, sono qua…”;
accogliere l’onda dentro, sparire nel bagliore del tenuto segreto, del proibitivamente celato.

Disascondere a noi stessi la natura di cui siamo fatti presuppone rottura,
il fracasso dell’inerzia che scandisce il rumore della mente,
il ritmo dei gesti,
il caos delle intenzioni,
la violenza delle relazioni,
in un vortice a perdere che si ripresenta affogato nello schema perpetuo
in cui ci divertiamo avviliti impotenti passivi illusi.

Smettiamo di vivere per la paura di morire con la stessa incoscienza con cui moriamo per la paura di vivere.

Eppure…
restiamo ancora nel mezzo,
e non crediamo
nel silenzio…
parliamo, malediciamo…
condanniamo qualcosa di noi all’agonia del buio
che avvolge di freddo la coscienza di chi possiamo essere.

(Valentino Infuso)

#iTarocchidelSé
#possosemprescegliere
#senzalcunlasciapassare
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“L’Imperatrice Amante”, autore ignoto
Frammenti di un discorso più ampio... #3

Dai tempi dei tempi esiste un oscuro volto del potere che crea schiavi, più o meno consapevoli di esserlo, e tiene le masse nell’ignoranza, e usa e abusa.
Dai tempi dei tempi il mondo si nutre di inganni e abbagli.
Dai tempi dei tempi esiste la violenza, la persecuzione, l’imbroglio di pochi a discapito di molti.
Dai tempi dei tempi il mondo è perduto e va a rotoli, ma dai tempi dei tempi la Vita è intatta. Ed è sempre li, la Vita, che risplende e chiama, urla talvolta, sotto il rombo assordante di muti tamburi di guerra, sotto le fiamme che divorano la Terra...

Ma... esiste un sacro Potere che è oro nell'anima, che attende solo di essere risvegliato... al centro di Ognuno...

Sta a noi riconoscerlo... risvegliarlo... osare dissetarci alla fonte del Sé... osare disobbedire
per edificare un Regno nuovo... osare la sensualità di vivere come amanti senza Tempo il tempo di ogni passo...
Scegliere per cosa camminare, e dove, e come parlare, cantare, sognare, e cosa creare, e dove vibrare...

L' Imperatrice non prende ordini da nessuno ma conosce l'Ordine dell'Universo e sa di esserne parte... e nel rispetto di quell' unico Ordine Sceglie, crea, Vive... sa che tutto è possibile...

(Valentina Cidda Maldesi/Anabel)

#iTarocchidelSé
#possosemprescegliere
#senzalcunlasciapassare
#goccechescavanonellaroccia
Mi preme condividere anche qui ciò che dichiarai su fb il 27 luglio scorso:


“Questo momento è straordinario, nelle sue mille contraddizioni in bilico tra stupidità e bellezza… e questo momento straordinario richiede Scelte straordinarie.

Personalmente, pochissime volte ho manifestato sui social orientamenti o posizioni che riguardassero aspetti specifici della società, preferendo considerazioni di carattere più generale o astratto sull’essere umano, e riservando la condivisione del mio pensiero, del modo con cui vedo la realtà, i fenomeni antropologici, sociali e politici, con pochissime persone. Ma ho sempre cercato di comunicare tutto questo mio sentire in maniera aperta e indistinta attraverso i miei lavori, le mie creazioni, i miei spettacoli, i miei laboratori.

Ma ora… ora è diverso.
Ora sento profondamente l’esigenza di manifestare apertamente la mia più totale distanza, umana, politica e morale, da questo mezzuccio di ricatto sociale, di divisione trasversale, da questo mezzuccio subdolo e palesemente stupidamente coercitivo che non ha precedenti, da questo mezzuccio che nella sua stessa contraddittoria concezione niente può avere a che fare con qualsiasi dichiarato obiettivo di tutela sanitaria dei cittadini.

Come uomo, come artista e come autore Scelgo di non prendere parte nè di prestare la mia opera a qualsivoglia manifestazione, evento, spettacolo o iniziativa che selezioni il pubblico sulla base del cosiddetto greenpass o strumenti coercitivi e discriminatori similari.

Verranno ancor meno quei già precari mezzi di sussistenza? Finirò a pane e cipolle? Può darsi… Sono almeno tre vite che mi muovo in maniera indipendente al di fuori dei circuiti ufficiali, continuerò a sopravvivere e a Vivere, come sempre.
La cosa importante è che, al di là di ogni paura, so che…
#PossosempreScegliere

Valentino Infuso
“The Empereror”, dal
mazzo dei Tarocchi di Thoth, realizzato da Frieda Harris, per Aleister Crowley
Frammenti di un discorso più ampio… #4

“Amami”, disse il Re.
“Ti amo”, rispose la Regina.
“No. Tu mi ami a modo tuo.”, ribatté il Re.
“E come potrei mai amarti?”, chiese la Regina.
“Amami a modo mio!”, rispose il Re.
“E com’è amarti a modo tuo?”, domandò allora la Regina.
“È amarmi in modo che io possa sentirmi amato come dico io.”
“Perché? Come ti amo non ti senti amato?”
“Sento che mi ami in un modo che fa sentire amata piu te che me.”
“Ed è sbagliato?”
“Non è quello che voglio.”
“E come dovrei amarti allora per farti sentire amato?“

Il Re ci pensò. Per tre giorni, immobile, ci pensò. Poi, vagando per il Regno senza mangiare e senza bere, per altri tre giorni ci pensò.
Dopo aver abbastanza pensato tornò.
Il Re era così entusiasta delle sue conclusioni che iniziò ad urlarle già dall’ingresso al Castello, continuando mentre lo attraversava tutto per raggiungere esausto ed esaltato le stanze della consorte.

“Regina mia, è semplice, come ho fatto a non arrivarci prima: io, tuo Re ti ordino di amarmi a modo mio, che è l’unico modo possibile; altri modi, compreso il tuo, non sono amore, quindi è come non amare affatto! Regina mia, per il potere conferitomi io ti ordino di amarmi nell’unico modo possibile, che è il mio! Ogni altra forma d’amore non contemplato sarà punita severamente, con sanzioni pecuniarie ed emotive; ogni altro modo di amare che non sia il mio verrà severamente punito con l’indifferenza, col silenzio giudicante, col senso di colpa, con l’indolenza affettiva, con lo sguardo disprezzante, col sarcasmo crudele, col ricatto materico, con la cieca gelosia, con l’accanimento terapeutico, col capriccio estenuante, con la critica costante, con l’ottusa paranoia, in definitiva, financo con la pena capitale dell’induzione inesorabile al tradimento di Sé!”

Il Re era talmente esausto ed esaltato nel suo decretare che non si accorse.

La Regina non c’era più.

Sentendo che il suo amore sovversivo avrebbe creato divisione, malcontento, rabbia e paura di nefasti presagi, lasciò quel reame a cui comprese di non essere mai veramente appartenuta. E, nell’integrità di Sé, fece di quell’ “amore a modo suo” la prima pietra a fondamento di un nuovo libero Regno.

(Valentino Infuso)

#iTarocchidelSé
#possosemprescegliere
#senzalcunlasciapassare
#goccechescavanonellaroccia
Ciao a tutti. Da questo momento tutti i post possono essere commentati😌. Grazie a tutti
IO DICO NO!

Ad Agosto mi sono ritirata da un progetto che per me era molto importante dichiarando pubblicamente che non presteró la mia opera di artista in nessun contesto che preveda discriminazione del pubblico, che apra le porte ad alcuni e lasci fuori altri.

L'altro ieri ho rifiutato un altra proposta di lavoro molto, molto ben pagata, per lo stesso motivo.

Abbiamo tutti bisogno di lavorare per vivere. Ma non siamo più vivi se accettiamo di piegarci e di svendere i nostri diritti e la nostra libertà al banco di comando insensato di una società malata.

Adesso, dopo un mese ho deciso di rendere pubblica la mia conversazione avuta con un personaggio di rilievo del mondo del teatro, (di cui naturalmente per rispetto non farò il nome), che era coinvolta nel progetto da cui mi sono ritirata, che mi ha rimproverata e redarguita per la mia scelta.

Lo faccio perché tale conversazione è un modello, un esempio di qualcosa che accade continuamente con parole diverse, temi diversi ma....ma, per quanto mi riguarda, con stesse risposte.

Ecco qua:

"Sono sconcertata e addolorata perché togliere a dei cittadini (che ai tuoi occhi hanno la colpa di essere vaccinati!)  la possibilita di assistere ad uno spettacolo penso sia un atto di violenza."

Io: 
Ebbene...
È una violenza togliere a dei cittadini la possibilità di vedere uno spettacolo, esatto per questo io mi rifiuto di togliere ad altri cittadini la stessa possibilità, possibilità che gli viene negata perché, semplicemente, hanno un pensiero diverso, criti o: e quindi non salirò su quel palco. Non salirò su nessun palco davanti al quale sieda una platea di privilegiati da Non si sa che cosa, una platea di persone che accetta supinamente che altrettante persone vengano lasciate fuori dalle porte del Teatro.

Questa è la situazione: o fai come diciamo noi in base a ciò che noi ti diciamo che è giusto o se hai un pensiero critico diverso, se ti fai domande a cui vuoi risposte, se osi dire no, allora non ti faremo più vivere, non lavorerai, non viaggerai, ti sarà negato di poter fruire di arte e cultura, di fare una vita normale e libera, ti saranno tolti i tuoi diritti fondamentali tra cui persino il diritto al lavoro, ma questa, perdonami, con tutto il rispetto fammi capire,  per te NON È VIOLENZA!?

Però è violenza la mia che dico: NO, o per tutti o per nessuno mi esibiró!??
Paradosso dei paradossi!

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"E mi dispiace leggere come un atto di libertà il fatto di togliere il diritto di vedere uno spettacolo a chi avrebbe potuto."

Io:
E non è esattamente questo, perdonami, il diritto che viene tolto a tantissime persone con l'imposizione del green pass? O conta solo il diritto dei possessori di green pass? (contro i quali non ho assolutamente nulla  naturalmente), qui non si tratta di vaccinati o non vaccinati, qui si tratta di assistere alla repentina e inesorabile perdita del diritto ai diritti fondamentali, alla perdita della libertà.
Perciò... SI, il mio è un atto di dichiarazione e scelta di Libertà. Senza compromessi.

---

"Non c'entrano nulla la mia o la tua posizione nei confronti del Green Pass.
Sei una attrice e non la responsabile di un teatro. Hai preso un impegno e per rispetto alla serietà del Teatro devi mantenerlo."

Io:
C'entrano eccome la mia e la tua posizione nei confronti del green pass, poiché esso è un simbolo, un punto di arrivo di un sistema folle e malato, violento, arrogante e disumano, un mezzo di ricatto sociale vergognoso e io sono un artista, una donna, una libera pensatrice e la mia posizione a riguardo c'entra, di essa sono responsabile. Tu lo sei della tua.

Hai ragione, io non sono la responsabile di un teatro, sono un’attrice, se fossi stata la responsabile del teatro avrei aperto le porte a tutti assumendomi in prima persona ogni responsabilità civile, penale o legale che sia, proprio in virtù della sacralità del teatro e di tutto il pubblico per il quale esso esiste, ma sono un’attrice, si, e l’unica cosa che potevo fare per dire NO a questa regola che offende il pubblico, era scegliere di non esserci e dichiararlo.

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"Con una tua defezione sei la prima a non dare importanza a questo mestiere cosi fragile e che non importa più a nessuno.
Se noi lo amiamo lo dobbiamo rispettare e onorare e tu DEVI rispettare l’impegno preso. Punto."

Io lo amo. Profondamente e autenticamente. Ciò che faccio è più che dargli importanza. È onorare con tutta me stessa e a qualunque costo personale la sua essenza: il Teatro esiste per il pubblico. Tutto il pubblico. Noi esistiamo per la gente. E l'arte esiste per la Vita. E non esiste arte, e non esiste Vita senza Libertà.

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"Non accettare più nessuna proposta in seguito se credi che non reciterai finché il vaccino avra debellato il virus ma ora davanti alla tua coscienza devi portare a termine il tuo lavoro."

Io:
Davanti alla mia coscienza io devo una cosa soltanto: rispettare ad ogni costo la legge morale in me. Ed essa mi impone, urlando, di dire NO, e di dirlo adesso, non domani, non "dalla prossima volta", non "ma vabbè magari poi"...

Perciò...ho già fatto la mia dichiarazione: non lavorerò che in contesti liberi e aperti a tutti, qualunque sia il pensiero e la scelta individuale di ognuno.

Mi dedicherò alla creazione di spazi e mondi possibili, alternative reali, come già faccio da sempre, perché il Teatro possa continuare ad essere onorato senza fine...onorato nel suo essere strumento e dono per l'umanità tutta.

Se io faccio finta di niente, salgo sul palco prendo i soldi per il mio laviro mi inchino agli applausi come niente fosse, facendo finta di ignorare che molte persone non hanno varcato la soglia del botteghino perché osano ancora rivendicare il loro diritto di scelta, io mi faccio silenziosamente collaborazionista di violenti, arroganti, insulsi e vigliacchi organi di potere.

Io dico NO, urlo No, agisco il No. Ora è sempre.
A qualsiasi costo.

---

"Ho avuto maestri importanti e nessuno di loro oggi ti direbbe niente di diverso da quello che ti sto scrivendo io."

Io:
Ne sei proprio sicura???
Anche io ho avuto molti maestri. E sono cresciuta grazie a mio padre, in un mondo dove ho respirato la sacralità e la potenza dell'arte fin dal primo istante. Dove, tra le risate e le chiacchierate di mio padre con Federico Fellini, imparavo a ridere con leggerezza delle profondità abissali dell’animo umano. Dai racconti di Tonino Guerra imparavo la poesia di un vecchio paio di scarpe logore e lo sguardo che salva il mondo, perché sa trasformarlo e farlo cantare dove tutto sembra stridere e dolere.
Sono cresciuta in un mondo dove dalle discussioni al telefono di papà con Stanley Kubrick imparavo il valore del saper difendere la propria posizione e il proprio pensiero con chiunque, quando si crede profondamente che sia giusto. E qui siamo davanti a qualcosa che supera ogni confine!
Qualcosa che segna di fatto la fine dello stato di diritto e posso assicurarti che tutti quei maestri sarebbero con me a urlare no e non starebbero a guardare, non farebbero finta di niente spostando l'attenzione. Una delle cose più importanti che i grandi maestri del passato mi hanno insegnato è proprio che la Verità e la Libertà sono sacre e che l'arte non è, e non sarà mai, fine a se stessa e che un artista ha grandi, enormi responsabilità...

"Ripensaci. Mio padre diceva sempre che solo i poveri di spirito non sanno cambiare idea. Cambiala. Per onorare il Teatro."

Io:
Concordo totalmente con quanto diceva tuo padre, e io so ben cambiare idea, mettermi in dubbio continuamente, ma l'idea di libertà, giustizia, e rispetto umano come fondamento della vita stessa, idea sopravvissuta alla morte di innumerevoli uomini che per essa hanno combattuto, non è un idea che potrò mai cambiare!!!

Si tratta di una SCELTA...e io ho fatto la mia!

Ognuno faccia la propria!

Ed è proprio perché il Teatro è Sacro che oggi dico NO: per onorare il Teatro nell'unico modo in cui io sento di poterlo fare. Per onorare il pubblico, tutto il pubblico, senza discriminazioni di alcun tipo.

E non ha importanza cosa perdo con questa scelta...poiché in essa non perdo me stessa.

Valentina Cidda Maldesi/Anabel
“The Hierophant”, dal mazzo dei Tarocchi di Thoth, realizzato da Frieda Harris, per Aleister Crowley
Frammenti di un discorso più ampio... #5

"Divide et Impera" imperativo assordante che urla, e tuona, e troneggia...
Ovunque.
L'odio ha un odore, impregna l'aria, avvelena il respiro, la paura è la spezia che ne esalta il fetore...

Così distante è lo sfumato, morbido, autentico sentire del cuore...

L'amore, tanto nominato, per nulla conosciuto, è l'unico interlocutore capace di rendere la nostra vita degna di chiamarsi tale.

Gli si possono dare tanti nomi… si può chiamarlo Dio persino… e in effetti non esiste altro Dio.

Questa vecchia anticaglia d'amore, questo cero d'amore che brucia nell'oscurità dei secoli, questo fuoco fatuo rosso sangue, questa misera candela smoccolata da tutti i venti, noi, uomini di quest'epoca illuminata, non sappiamo che farcene. Siamo uomini razionali. Siamo degli adulti. Non ci illuminiamo più con una candela.
Abbiamo un tempo sperato che le Chiese che parlavano di tutto meno che d'amore ci liberassero da Dio e dall'amore.
Erano fatte per questo. Le religioni non disturbavano. Le religioni sono pesanti e la pesantezza ha sempre un ché di rassicurante.
E' la leggerezza che ci fa terrore, questa leggerezza dell'amore nell'amore, dell'anima nell'anima. E poi siamo usciti dalle Chiese. E' storia scritta. Abbiamo fatto molta strada. Dall'infanzia all'età adulta, dall'errore alla verità. Ora sappiamo dov'è la verità. E' nell'economia e nella sacra Scienza, la nuova Grande Chiesa con i suoi dogmi e i suoi indiscutibili imperativi di Fede, la nuova inquisizione atta a mantenere ordine, disciplina e rettitudine morale, è nelle "questioni di sicurezza", è nel tempio della dea sanità, è nell'insana vorticosa distanza che prendiamo ogni giorno dalla coscienza di Chi Siamo.
E sappiamo bene dov'è la verità di questa verità: è nella morte. Crediamo che l'ultima parola di tutto spetti alla morte, che scricchioli tra i suoi denti stretti sulla preda, e guardiamo lo Spirito dall'alto di questa convinzione, con indulgenza e disprezzo. E di fatto... ci impegnamo per uccidere tutto, la terra, le stelle, l'universo. Al rogo!!! Certo.

Eppure questo crepitio della luce nella luce, questa bisbiglio del silenzio al silenzio, questa povera cosa d'Amore… è l'unica a cui dovremmo rivolgerci, senza distinzioni, chiunque abbiamo davanti, qualsiasi cosa facciamo o viviamo, una febbre sottile, delicata e inafferrabile...

Una febbre salvifica, capace di uccidere il virus della paura... l' unico virus davvero mortale di una sterile morte che non rigenera...

(Valentina Cidda Maldesi/Anabel)

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“Gli Amanti”
dal mazzo dei “Tarocchi dei Riflessi” realizzati da Francesco Ciampi
Frammenti di un discorso più ampio… #6

“La riconosci in te questa smania?
“Sì, Maestro… smanio, perché cerco...”
“E cosa cerchi?”
“Lo saprò quando lo avrò trovato…”

“Sai cosa cerca ciascuno di noi? Cerca incessantemente qualcosa che gli assomigli, si guarda intorno per scoprire in occhi altrui i suoi, e sentire quella vocina che gli sussurra “eccoti lì, ti sei trovato, proprio lì nell’altro, lì eri, lì sei sempre stato…”.
Esiste -non possiamo negarlo- un pezzo di noi stessi in ogni altro: a volte ci piace e restiamo, a volte ci atterrisce e fuggiamo. In ogni caso, sentiamo scattare quella riconoscenza, quel sentimento dell’appartenenza -o il suo opposto- che ci fa vibrare, emozionare, rimestando la chimica inerziale dei nostri aminoacidi, alterando gli impulsi dei nostri neuroni. Finché questa riconoscenza di sé nell’altro perdura, va tutto bene. Appena inizia a scemare, comincia il dolore che, se non metabolizzato attraverso l’apprendimento e l’azione necessaria che ne dovrebbe conseguire, degenera in arrogante sofferenza. Ci si tiene aggrappati alla sola speranza di ritrovare quel consolante pezzo di sé nell’altro che ahimè non vediamo più. E nutriamo quella sofferenza, iniziando a raccontarcela. Abbiamo una capacità tale di distorsione della realtà delle cose che l’atto stesso del mentirci sfugge persino a noi stessi (“È una menzogna questa follia contro se stessi, questa innocenza messa in mostra è una menzogna!”).
Non lo troviamo più quel pezzo di noi nell’altro non perché quel qualcosa di noi nell’altro sia andato via. Quel qualcosa di noi sta ancora lì dove nell’altro una volta lo avevamo trovato. Non lo ritroviamo più ora perché siamo noi ad essere mutati rispetto a quel riflesso rimasto uguale a se stesso, di noi nell’altro.
Non riconoscerci più nell’altro è lo scotto che si paga per non essere consapevoli della, nostro malgrado, continua trasformazione. Perché non siamo stati creati quali entità fisse, niente in noi lo è; siamo per natura essenzialmente volatili e in mutazione continua ed è solo la consapevolezza di questa mutevolezza che può permetterci di fonderci nell’altro, in tanti altri, senza niente di fisso, senza alcuna pretesa, se non quella di lasciarci Essere ciò che si È, mutevoli.

E tu non sei smanioso perché cerchi; tu cerchi perché sei smanioso. Libera te stesso dalla smania e troverai quel che cerchi ovunque. E ti ci saprai fondere.”

(Valentino Infuso)

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Zeus al tramonto (in questo preciso momento #succedeaportoX)
Quasi piena…
Incredibilmente attuale… perché? Perché l’Uomo è Uomo e la sua natura non è stata ancora sublimata. La prova è e resta questa. Siamo messi alla prova, costantemente, ed ora approfittiamone!


https://youtu.be/6aXIjO4FP3s
“Le Chariot”, dal mazzo dei Tarocchi Marsigliesi
2024/10/02 04:22:42
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