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Autoproduzione di cannabis: serve una legge per i pazienti e per i consumatori:
La campagna Meglio Legale, che da tempo si pone come ponte tra i cittadini e le istituzioni per affrontare il tema della legalizzazione, sottolinea infatti che attualmente “sono due e sono opposte le proposte di modifica dell’articolo riguardante il Testo unico stupefacenti: da una parte l’introduzione di pene di più lieve entità e per decriminalizzare la condotta della coltivazione domestica a prima firma Riccardo Magi, dall’altra quella della Lega a prima firma Riccardo Molinari che propone tutta un’altra direzione”.
Il tema è estremamente importante e se da una parte viene ricordato che “la Camera dei Rappresentanti degli Stati uniti ha approvato una proposta di legge per decriminalizzare la cannabis a livello federale”, dall’altra viene appunto sottolineata la sentenza del 2019, “un pronunciamento perfettamente in linea con gli intenti della proposta di legge Magi, che consentirebbe chi consuma di non rivolgersi alla criminalità organizzata, svuotare le carceri dalle persone che necessitano di un trattamento per la propria dipendenza, liberare forze dell’ordine e tribunali da inutili procedimenti e, soprattutto, separare il mercato delle droghe leggere da quello delle droghe pesanti, oltre a permettere anche a chi fa un uso terapeutico di potersi curare”.
Una necessità negata a Walter De Benedetto.
https://www.dolcevitaonline.it/autoproduzione-di-cannabis-serve-una-legge-per-i-pazienti-e-per-i-consumatori/
https://iocoltivo.eu/
DROGHE, 60 ANNI DI FALLIMENTI:
Nel 1961 gli Stati si diedero un obiettivo: eliminare le produzioni illegali di oppio entro il 1979 e quelle di cannabis e coca entro il 1989. Nel 1998 se ne diedero un’altro: un mondo senza droghe entro 10 anni. Nel frattempo il loro uso è aumentato a velocità doppia rispetto alla popolazione mondiale, la produzione ed il narcotraffico sono completamente fuori controllo. 60 anni di politiche proibizioniste e di War on Drugs hanno provocato più danni di quelli provocati dalle sostanze stesse, sia in termini sanitari che sociali, ambientali ed economici.
https://www.fuoriluogo.it/mappamondo/droghe-60-anni-di-epicfail
Mentre l’ONU celebra il 60° anniversario della “guerra alla droga” globale, gli esperti ne sottolineano gli impatti devastanti:
Marie Nougier, responsabile della ricerca e della comunicazione presso IDPC, ha dichiarato: “Con questo rapporto, volevamo dare voce a coloro che sono stati più colpiti dalle politiche punitive sulla droga. Ciò che le comunità ci dicono attraverso la nostra ricerca è che continuano a subire criminalizzazione, esecuzioni extragiudiziali, pena di morte, atti di tortura e maltrattamenti, stigma e discriminazione e che viene sistematicamente negato l’accesso a servizi sanitari salvavita. Non possiamo aspettare altri 60 anni per allineare le politiche sulla droga con la salute, i diritti umani e lo sviluppo.“
https://www.fuoriluogo.it/mappamondo/droghe-tra-retorica-e-realta-il-divario-cresce/#.YHQMprlfguU
Droghe, finalmente la Conferenza?
Per la prima volta in epoca di pandemia, un rappresentante del governo, la Ministra alle Politiche giovanili Fabiana Dadone, dopo aver avuto la delega delle politiche antidroga, invia un segnale positivo impegnandosi, subito dopo la fase dell’emergenza, ad avviare le procedure necessarie alla convocazione di quella conferenza nazionale sulle droghe prevista dalla legge, con un ritardo di vent’anni. L’aggressione da parte di “Fratelli d’Italia” vuol dire che siamo sulla buona strada.
https://www.fuoriluogo.it/rubriche/la-rubrica-di-fuoriluogo-sul-manifesto/droghe-finalmente-la-conferenza-la-destra-insorge/#.YHQNlrlfguV
Un nuovo studio rivela che il consumo di alcol a lungo termine è molto più dannoso per il cervello della marijuana. I ricercatori rivelano che il consumo di alcol a lungo termine è collegato a una diminuzione dell'integrità della sostanza bianca e grigia nell'ippocampo. Tuttavia, nessuna tale diminuzione è associata al consumo di cannabis a lungo termine.

La ricerca ha dimostrato che, "sebbene la marijuana possa anche avere alcune conseguenze negative, non è assolutamente vicina alle conseguenze negative dell'alcol"
https://neurosciencenews.com/cannabinoids-booze-8465/
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“Una delle prime cause dell’eccessiva presenza di persone detenute è da ricercare senz’altro nell’inefficace e repressiva legislazione sulle droghe, che rappresenta una delle principali cause di ingresso e permanenza in carcere”:
https://www.antigone.it/quindicesimo-rapporto-sulle-condizioni-di-detenzione/carceri-in-europa-numeri-e-politiche/#1557579119148-b7a46562-1d7e
10 motivi per legalizzare la Cannabis in Italia:
1. Andare oltre al fallimentare proibizionismo
Il proibizionismo ha fallito, non solo nei confronti della cannabis, ma proprio come impostazione in sé. L’esempio più lampante è il proibizionismo americano nei confronti dell’alcol, in soli 13 anni di proibizionismo, “crebbero il contrabbando, il trasporto abusivo e la produzione illegale di liquori, consumati poi in una fitta rete di locali clandestini. Per il controllo di questi traffici si affrontarono violentemente bande rivali di malviventi”. Quello nei confronti della cannabis dura da quasi un secolo. Ed oggi l’America, dopo averlo “inventato” ed esportato in tutto il mondo, è in prima linea per legalizzare.
L’Italia, nonostante la repressione, rimane il secondo Paese europeo per consumo di cannabis (dietro solo alla Francia) e questo significa che vietare la cannabis non sortisce alcun effetto benefico in termini di riduzione del consumo.
2. Togliere una grossa fetta di guadagno a mafie e criminalità
Secondo la stima economica che arriva da un nuovo studio dell’Università di Messina, la legalizzazione della cannabis nel nostro paese potrebbe valere la bellezza di oltre 10 miliardi di euro.
3. Creare una marea di nuovi posti di lavoro
4. Rilanciare il made in Italy e tutto il settore agroalimentare
5. Tutelare veramente giovani, pazienti e consumatori
Se il punto fosse davvero quello di tutelare la salute dei nostri giovani, allora dovremmo essere tutti d’accordo nel voler legalizzare. Per almeno due motivi: il primo riguarda i controlli sul prodotto, che potrebbero essere effettuati solo all’interno di una filiera legale puntando alla salubrità e alla qualità, al pari di ciò che accade oggi nell’agroalimentare o nei confronti di sostanze come il tabacco. Il secondo riguarda l’approvvigionamento: è evidente che se la cannabis fosse venduta esclusivamente per canali legali, i minorenni farebbero molta più fatica ad avere accesso al prodotto, al contrario di ciò che accade oggi.
6. Liberare carceri e forze dell’ordine
7. Agevolare la ricerca scientifica
8. Beneficiare di enormi vantaggi sociali
9. Ripulire e risanare il pianeta terra
La cannabis legale contribuisce a creare una nuova economia-ecologica e compatibile.
10. Farla finita con l’ipocrisia
La cannabis è una sostanza naturale che accompagna l’umanità da migliaia di anni nei diversi campi di utilizzo. Le prime tracce di un utilizzo inebriante della pianta sembrano risalire a 2500 anni fa, e quel che è certo è che la cannabis non abbia mai causato un singolo morto nella storia. Il motivo è semplice: non esiste una dose letale. O meglio, esisterebbe anche, e l’aveva calcolata la DEA negli anni ’80: stabilendo in parole povere, che per morire un fumatore dovrebbe consumare dalle 20mila alle 40mila volte il dosaggio normalmente contenuto in una canna.
https://www.dolcevitaonline.it/10-motivi-per-legalizzare-cannabis-italia/
I dati sull'uso della cannabis non supportano l'ipotesi della "droga di passaggio":
Fattori diversi dall'uso di marijuana come la predisposizione genetica, le associazioni tra l'accesso al mercato delle droghe illecite potrebbero essere le cause principali del consumo di droghe pesanti invece del consumo stesso di marijuana.
... È improbabile che le politiche di proibizione riducano l'uso di droghe illecite.
https://norml.org/news/2021/05/06/analysis-marijuana-use-data-fails-to-support-gateway-hypothesis/
I consumatori di cannabis sono fisicamente più attivi delle altre persone:
Contrariamente agli stereotipi propinati per decenni dalla propaganda proibizionista che dipingeva i consumatori abituali di cannabis come svogliati, sedentari e immotivati, un nuovo studio ha dimostrato che i consumatori frequenti di cannabis hanno in realtà maggiori probabilità di essere fisicamente attivi rispetto alle loro controparti che non la usano.
https://www.dolcevitaonline.it/nuovo-studio-consumatori-di-cannabis-piu-attivi-di-altri/
Teoria del passaggio e cannabis, nessun sostegno dai dati:
La cannabis non è una “gateway drug” come vorrebbe la teoria del passaggio. Il suo uso non è causa del consumo di altre droghe, secondo un recente studio
Hanno concluso: “... In quanto tale, è improbabile che qualsiasi politica pubblica che vieti l’uso della marijuana nel tentativo di frenare l’uso di droghe pesanti abbia successo “.
https://www.fuoriluogo.it/mappamondo/teoria-del-passaggio-e-cannabis-nessun-sostegno-dai-dati/#.YLPNFFv1cuU
Il consumo di cannabis tra i giovani rimane stabile dopo la legalizzazione:
“alcuna prova che la legalizzazione della marijuana a scopo ricreativo sia stato associata un aumento della probabilità o del livello di uso di marijuana tra gli adolescenti. Invece, tra gli adolescenti che hanno riferito di aver fatto uso di marijuana nell’ultimo mese, la frequenza dell’uso è diminuita del 16 per cento dopo la legalizzazione”
https://www.dolcevitaonline.it/il-consumo-di-cannabis-tra-i-giovani-rimane-stabile-dopo-la-legalizzazione-i-dati-ufficiali/
2024/09/29 10:31:52
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