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Nessun aumento dell'utilizzo di marijuana da parte dei giovani in Usa dopo la legalizzazione
Né l'emanazione delle leggi sulla marijuana medica o sulla legalizzazione dell'uso da parte degli adulti ha portato a un aumento del consumo di cannabis da parte dei giovani, secondo dati pubblicato nel Journal of American Medical Association.
https://norml.org/news/2021/09/09/study-no-rise-in-youth-marijuana-use-following-legalization/
Official Piantamagica
Nessun aumento dell'utilizzo di marijuana da parte dei giovani in Usa dopo la legalizzazione Né l'emanazione delle leggi sulla marijuana medica o sulla legalizzazione dell'uso da parte degli adulti ha portato a un aumento del consumo di cannabis da parte dei…
La legalizzazione di cannabis, che sia ricreativa o medica, non porta all’aumento del consumo di cannabis tra i giovani, lo sostiene anche l’American Medical Association, la più grande associazione di medici e studenti di medicina degli Stati Uniti.

La legalizzazione protegge i più giovani
:
“Questo studio fornisce ulteriori prove che la legalizzazione e la regolamentazione della cannabis non si traduce in un aumento dei tassi di consumo tra gli adolescenti”, ha detto a Marijuana Moment Matthew Schweich, vice direttore del Marijuana Policy Project. “In effetti, suggerisce che le leggi di legalizzazione della cannabis potrebbero far diminuire l’uso tra gli adolescenti. Le imprese di cannabis legale sono tenute a controllare rigorosamente i documenti d’identità dei loro clienti”
https://www.dolcevitaonline.it/la-legalizzazione-non-fa-aumentare-il-consumo-tra-i-giovani-secondo-la-american-medical-association/
Official Piantamagica
La legalizzazione di cannabis, che sia ricreativa o medica, non porta all’aumento del consumo di cannabis tra i giovani, lo sostiene anche l’American Medical Association, la più grande associazione di medici e studenti di medicina degli Stati Uniti. La legalizzazione…
Il settore della cannabis legale assume gli altri lavoratori che restano disoccupati:
...innumerevoli lavoratori del settore della ristorazione, che, rimasti disoccupati dopo la pandemia, vengono assunti, in posizioni diverse, per lavorare con la cannabis legale.

Accade negli Stati Uniti, dove le varie legalizzazioni implementate in questi anni oggi danno lavoro a tempo pieno a più di 320mila persone, superando nei numeri settori storici come i dentisti, i paramedici o gli ingegneri elettronici. Non solo, perché ad oggi quello della cannabis è il settore che sta creando più posti di lavoro in assoluto.
https://www.dolcevitaonline.it/il-settore-della-cannabis-legale-assume-gli-altri-lavoratori-che-restano-disoccupati/
Il governo del Regno Unito ha ignorato il consiglio dei suoi stessi esperti di depenalizzare le droghe:
"Nel dicembre 2015, le proposte riservate del Consiglio consultivo sull'abuso di droghe (ACMD) raccomandavano esplicitamente la depenalizzazione per la prima volta dell'uso di droghe, abrogando le leggi sul possesso e sull'uso."
https://www.vice.com/en/article/epxgv7/revealed-the-uk-government-ignored-its-own-experts-advice-to-decriminalise-drugs
Queste sono solo alcune delle numerose dichiarazioni del leader della destra italiana Matteo Salvini, spesso accompagnate dal mantra: «La droga fa male», utilizzato in tutte le occasioni per chiudere qualsiasi porta al dialogo. Un dialogo che, però, è divenuto sempre più necessario dopo che mezzo secolo di battaglie proibizioniste ci hanno consegnato un sistema giudiziario e carcerario semplicemente al collasso e hanno fatto, invece, la fortuna delle tante e ricche organizzazioni criminali del paese.
https://vdnews.tv/article/perche-cannabis-droghe-leggere-spaventano-sempre-destra-italiana
Legalizzazione non associata ad un aumento di incidenti in Canada:
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0376871621005032
Siamo all’assurdo: sequestrata la cannabis medica a un paziente con regolare ricetta:
Ci troviamo nel Canavese dove Gabriele Mezzadri, paziente 37enne con regolare ricetta medica affetto da artrite reumatoide, probabilmente in seguito ad una segnalazione si è visto sequestrare la cannabis che, con regolare prescrizione, aveva acquistato in farmacia, oltre a 5 piante in fase vegetativa che stava coltivando vista la carenza di cannabis nelle farmacie italiane che l’avrebbe portato di lì a poco a rimanere senza il proprio farmaco. E’ di pochi giorni fa la notizia che nel 2020 il 44% delle richieste di pazienti per la cannabis medica, erano rimaste inevase.
https://www.cannabisterapeutica.info/2021/11/18/siamo-allassurdo-sequestrata-la-cannabis-medica-a-un-paziente-con-regolare-ricetta/
10 FAKE NEWS SULLA CANNABIS (E SUL REFERENDUM):

1- LA LEGALIZZAZIONE NON SERVE A RIDURRE MERCATO DELLE MAFIE:
Falso
. Il traffico di sostanze, anche di cannabis, è il bancomat delle mafie. Dal narcotraffico le mafie ricavano grandi flussi di denaro per fare riciclaggio in attività perfettamente legali. La Relazione annuale del Parlamento sulle tossicodipendenze del 2021 riporta che il mercato delle sostanze stupefacenti (un sistema completamente appaltato alla criminalità organizzata) muove attività economiche per 16,2 miliardi di euro, di cui circa il 39% attribuibile al mercato nero dei cannabinoidi (pari a 6,3 miliardi di euro).

2- NON ESISTONO DROGHE LEGGERE E DROGHE PESANTI:
Falso. Ogni sostanza presenta proprie specificità. La letteratura scientifica mondiale riconosce la minore pericolosità della cannabis rispetto ad altre piante e sostanze non solo rispetto all’eroina ma addirittura rispetto a nicotina e alcol che sono già legali e che creano molti più danni alla salute e alla società. Tenuto conto di tutto ciò, nel dicembre 2020 L’ONU ha approvato una raccomandazione dell’Organizzazione mondiale della sanità che riconosce e facilita l’uso terapeutico e scientifico della cannabis. Dopo 60 anni, la cannabis è stata rimossa dalla tabella IV della Convenzione sugli stupefacenti, quella delle sostanze pericolose senza alcuna proprietà terapeutica.

3- LA CANNABIS È UNA DROGA DI PASSAGGIO:
Falso
. Il fatto che una persona faccia uso di cannabis non implica di per sé che prima o poi passi all’uso di altre sostanze stupefacenti. A smentire questa affermazione è da tempo la scienza e la realtà: studi dimostrano che l’usare frequentemente cannabis in realtà è inversamente correlato all’uso di altre sostanze, mentre pochissimi dei 20 milioni di italiani che hanno usato cannabis nella vita sono poi passati all’eroina. Inoltre numerosi studi dimostrano che la cannabis sia utile come sostanza di uscita dalle dipendenze da sostanze più pesanti come eroina e cocaina, che è una alternativa medica ai farmaci oppioidi e il suo uso terapeutico diminuisce le morti per overdose da oppiacei. Sono gli spacciatori l’unico legame che unisce i cittadini alle droghe pesanti per motivi chiaramente redditizi. Con la legalizzazione si spezzerebbe questo legame una volta per tutte.

4- LA LEGALIZZAZIONE AUMENTERÀ IL CONSUMO DEI GIOVANI:
Falso
. Il Colorado è stato il primo Stato a legalizzare negli Usa nel 2012. Da allora il paese ha registrato una costante diminuzione del consumo tra i giovani (oggi intorno al 20%). Così come il numero di giovani consumatori canadesi si è praticamente dimezzato l’anno dopo la legalizzazione nel 2018 (dal 19,8% al 10,4%) per poi tornare a livelli comunque inferiori ai precedenti (19,2%). In Europa la percentuale più bassa di giovani consumatori si trova in Portogallo: 14%. Si tratta di un Paese che ha decriminalizzato l’uso di ogni sostanza nel 2001, puntando a un approccio di intervento sociale invece che repressivo. In Italia, dove ci sono le leggi sulle droghe più severe d’Europa, il 28% degli studenti italiani ha fatto uso di sostanze nell’ultimo anno. Il 6% dichiara di aver iniziato prima dei 13 anni. La legalizzazione è finora l’unica misura messa in atto che ha allontanato i giovani dal consumo.

5- CI SARANNO MOLTI COSTI SANITARI:
Falso
. Il picco di casi di cirrosi epatica negli Stati Uniti si è avuto proprio negli anni del proibizionismo: l’alcool del mercato nero era di pessima qualità e creava danni. Così come è di pessima qualità oggi la cannabis delle mafie che è spesso contaminata con sostanze nocive per la salute, come lacca, lana di vetro e piombo. Inoltre sapere cosa si usa e conoscerne gli effetti grazie a campagne informative finalmente trasparenti permetteranno un uso più consapevole rispetto ad oggi. La stessa OMS, da oltre quattro anni, sostiene la necessità di una riforma delle attuali leggi repressive.
6- IL REFERENDUM PROMUOVE LA “CULTURA DELLO SBALLO”:
Falso
. Esattamente come per l’alcol e la nicotina, un maggiore controllo del fenomeno permetterebbe di parlare degli effetti collaterali, fornire a chi consuma quelle informazioni che oggi non può certo reperire dallo spacciatore. Non si tratta di promuovere o meno certi tipi di comportamenti, che del resto prescindono lo status di illegalità della Cannabis, ma di riconoscere che il consumo di Cannabis è un fenomeno che esiste e che va trattato con pragmatismo e responsabilità. Del resto, è possibile riscontrare l’efficacia di mirate campagne di prevenzione e sensibilizzazione, riferendosi al tabacco. Stigma e repressione non hanno mai rappresentato un deterrente al consumo di sostanze.

7- SE PASSA IL REFERENDUM SI POTRÀ GUIDARE STRAFATTI:
Falso
. Se vince il sì non sarà più prevista la sospensione della patente come sanzione amministrativa per chi detiene una piccola quantità di sostanza stupefacente per uso personale. La guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di Cannabis continuerebbe ad essere sanzionata penalmente dall’art. 187 del Codice della Strada.

8- LA CANNABIS CREA BUCHI NEL CERVELLO:
Falso
. La cannabis ha sicuramente effetti psicoattivi, in particolare grazie alla presenza del THC, e non si possono certo escludere variazioni della funzionalità dei neuroni dovuta al suo uso. Ma da alcuni anni gli scienziati stanno cercando di trovare prova dei famosi “buchi del cervello” senza particolare successo. Numerosi studi effettuati su gemelli “discordanti” riguardo l’uso di cannabis non hanno dimostrato riduzione del quoziente di intelligenza, danno alle funzioni esecutive o riduzione delle performance educative.

9- SE PASSA IL REFERENDUM SI LEGALIZZANO ANCHE LE DROGHE PESANTI:
Falso
. Depenalizzare la coltivazione di tutte le piante stupefacenti non significa legalizzare tutte le droghe. Infatti, la cannabis, è l’unica sostanza che non richiede ulteriori passaggi prima di essere consumata. La detenzione di piante, foglie e fiori a fini di spaccio e le attività di fabbricazione, estrazione e raffinazione, necessarie ad esempio alla cocaina e l’eroina, continuano ad essere punite.

10- LA CANNABIS DI OGGI È 10, 15, 20 VOLTE PIÙ POTENTE CHE NEGLI ANNI SESSANTA?
Falso
. È indubbio che la cannabis oggi, grazie alle moderne tecniche di coltivazione indoor e alla selezione genetica, possa raggiungere percentuali superiori di THC rispetto ad anni fa. Ma non tutta quella che circola raggiunge questi picchi, che a loro volta sicuramente non sono aumentati decine di volte rispetto agli anni Sessanta. È una teoria che era già in voga negli anni Ottanta, ripresa nei Novanta ed ancora nei Duemila che si basa sul fatto che il paragone viene fatto fra pochi campioni sequestrati dalla DEA negli anni Settanta e quelli raccolti a partire dagli anni Ottanta, più numerosi ed affidabili.

Fonte e studi: https://referendumcannabis.it/10-fake-news-su-cannabis-e-sul-referendum
Mipaaf e Minsal riprovano a inserire fiori e foglie di canapa (CBD) tra gli stupefacenti:
"Nel caos normativo e in un quadro già caratterizzato da interpretazioni non omogenee nelle varie procure, il rischio è che venga azzerata la coltivazione e prima trasformazione per tutti gli altri usi e indotti non farmaceutici. Questo decreto può tradursi in diverse e costose operazioni di sequestri che porterebbero a lunghi processi comunque in assoluzione, perché si tratta di fiori non stupefacenti e quindi non assoggettabili al DPR 309/90."
"Oggi come allora, nel silenzio più totale, ignorando il lavoro fatto nelle aule parlamentari e in commissione agricoltura, ignorando i lavori e il Tavolo di Filiera stesso e in piena ennesima ondata covid con le aziende stremate, il Ministero della Salute di suo pugno con un colpo di spugna vuole cancellare un settore composto da migliaia di aziende per regalarlo a pochi eletti? L’ennesimo tentativo in contrasto con la normativa europea. Chi vuole questo?"

"ll rischio è che nel caos normativo e in un quadro già caratterizzato da interpretazioni non omogenee nelle varie regioni e procure stesse, la coltivazione e prima trasformazione per tutti gli altri usi e indotti non farmaceutici venga azzerata."
https://www.canapasativaitalia.org/mipaaf-e-minsal-riprovano-a-inserire-fiori-e-foglie-di-canapa-tra-gli-stupefacenti/
2024/09/29 14:19:24
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